Ieri è stato annunciato Overwatch 2 in pompa magna, con un trailer di gameplay, un corto animato e una nuova missione giocabile alla Blizzcon. In pratica, possiamo dire che questo secondo capitolo rappresenta tutto ciò che i fan aspettavano. Di fatto, dopo un ultimo anno statico e privo di novità rilevanti, finalmente il nuovo franchise Blizzard viene espanso e migliorato, attraverso dei contenuti che puntano a esplorare l’affascinante mondo futuristico creato dagli sviluppatori. Ma quali sono le novità di questo secondo capitolo e come sarà strutturato?
Nuovo motore grafico
Innanzitutto possiamo vedere (e forse questa è la cosa più importante) un nuovo motore grafico che, oltre a offrire un comparto tecnico migliorato, è anche più comodo da utilizzare per gli sviluppatori. Il team, infatti, aveva già dichiarato che la creazione di novità per il primo Overwatch era problematica per colpa di un engine poco funzionale per la creazione di contenuti continui, propri di un gioco online. Stavolta, oltre a una grafica più accattivante, dovremmo vedere anche un numero maggiore di aggiornamenti in arrivo nel corso del tempo.
L’alba di un nuovo Overwatch
La seconda novità rilevante riguarda senza dubbio la presenza di missioni cooperative. Queste sono dei contenuti PvE rigiocabili più volte, simili alla struttura di titoli come Left 4 Dead. Abbiamo quindi un gruppo di giocatori che avanza in scenari pieni di nemici, completando delle missioni collegate tra loro e impegnative. Queste intense missioni da quattro giocatori sembrano essere ambientate “nel presente” della lore di Overwatch (quindi dopo il fatidico richiamo di Winston), nel corso dell’invasione mondiale del Settore Zero degli Omnic. Chiaramente, la trama coinvolgerà anche Talon e le belligeranti mire di Doomfist e, forse, diverranno più chiare le intenzioni di personaggi come Reaper. In pratica, siamo di fronte al proseguimento della trama che fin’ora era stata soltanto accennata nei diversi corti animati, nelle storie e in qualche interazione tra i personaggi.
Durante queste missioni PvE, inoltre, il gameplay sembra leggermente diverso, dato che avremo la possibilità di personalizzare i nostri eroi. Sembra, infatti, che le abilità avranno diverse varianti che potranno essere sbloccate e selezionate; inoltre alcuni attacchi potranno essere modificati in qualche modo. Per esempio, lo scudo di Reinhardt avrà due abilità passive tra cui scegliere, che ne modificheranno leggermente gli effetti (potremmo selezionare una ricarica più veloce quando si attacca, oppure un danno aumentato per gli alleati che sparano da dietro lo scudo).
Tutto ciò si unisce con i diversi tipi di nemici incontrati durante le missioni che apparterranno a diverse fazioni, ognuna con unità uniche e punti di forza e debolezza diversi. Ai livelli di difficoltà più elevati, quindi, potrebbe essere necessario adattarsi alle differenti situazioni personalizzando la squadra in base alle esigenze.
Non è tutto: esplorando gli scenari potremo reperire degli oggetti, tra un combattimento e l’altro, che verranno utilizzati durante gli scontri per aiutare l’intera squadra. La gestione oculata di questi consumabili, quindi potrà fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
In pratica, siamo di fronte a una versione ingigantita degli Archivi, che presenta missioni più epiche, veloci e articolate. L’unico dubbio riguarda un’eventuale ripetitività di questa formula, che però dipenderà in gran parte dalla varietà delle mappe o da eventuali meccaniche di gioco legate a determinati livelli. Stiamo a vedere cosa accadrà.
Personalizzazione degli eroi
Legata a doppia mandata con la modalità PvE è la possibilità di modificare gli eroi. Come ho accennato poco fa, le abilità e gli attacchi dei personaggi avranno un certo grado di personalizzazione. In particolare, ogni eroe sale di livello giocando, per poi sbloccare nuove modifiche alle skill. Nel trailer vediamo chiaramente Tracer che ha la possibilità di selezionare diversi effetti passivi in grado di cambiarne lo stile di gioco.
Questa piccolissima componente da GDR può essere utile per donare maggiore varietà alle missioni e per creare un costante senso di progressione con i diversi eroi, che vengono tutti migliorati e personalizzati continuando a giocare. Nel trailer possiamo vedere benissimo l’abilità di Mei o la spada di Genji.
In ultimo, vanno citate le missioni eroe. Queste saranno degli scenari PvE cangianti e altamente rigiocabili dedicati unicamente a un singolo eroe. Il loro completamento potrebbe essere legato allo sblocco di nuove abilità oppure a delle informazioni sul background del personaggio. Solo il tempo potrà dircelo ma sarebbe auspicabile vedere entrambe le caratteristiche.
Ritorna il PvP
Oltre a tutto questo PvE torna anche il classico PvP che ha reso famoso Overwatch. Questo sembra essere molto simile a quella del primo capitolo, con le stesse modalità già presenti. A questo, tuttavia, si aggiungerà Scorta, una nuova modalità disputata in mappe simmetriche, dove i giocatori devono prendere il controllo di un robot al centro dello scenario, per spingerlo verso la base nemica. La fazione che lo spinge più lontano vince la partita.
Inoltre, Overwatch 2 vedrà l’aggiunta di nuove mappe e nuovi eroi, che affiancheranno il roster già conosciuto. Tutto ciò, inoltre, sarà disponibile anche per i giocatori del primo Overwatch (esclusi i contenuti PvE), che a loro volta vedranno il progressivo ampliamento di contenuti. Inoltre, chi passerà dal primo al secondo capitolo potrà portare tutte le skin, le emote e gli altri contenuti sbloccati.
Tiriamo le somme
Overwatch 2 sembra essere un enorme ampliamento di quanto visto con il primo capitolo. Vediamo innanzitutto un richiestissimo PvE che possa finalmente far espandere l’universo narrativo del gioco oltre i classici contenuti multimediali. Inoltre, la classica modalità PvP verrà ampliata a dismisura con mappe ed eroi (si spera anche a un ritmo maggiore, grazie al nuovo motore grafico).
L’unico grande dubbio resta quello della possibilire ripetitività della formula alla Left 4 Dead. Una serie di missioni lineari può risultare noiosa se non si aggiungono scenari divertenti e unici, piuttosto che semplici corridoi in cui si spara ai nemici. La personalizzazione degli eroi rende tutto interessante, ma sicuramente non basta a tenere i giocatori incollati nel lungo periodo. Siamo quindi di fronte a una base con ottime potenzialità, che però dovranno essere sfruttate dagli sviluppatori per mantenere alto l’interesse dei fan.
Lo stesso dicasi per la modalità PvP, che dovrà essere impreziosita da eventi a tempo, sfide o aggiunte costanti per poter essere sempre fresca e divertente. Il primo Overwatch è stato un chiaro esempio di come non si porta avanti un titolo multigiocatore, quindi speriamo vivamente che Blizzard sfrutti l’opportunità offerta da un secondo capitolo per poter ricominciare da zero come si deve.
Non non aspettiamo altro. Intanto, sul sito trovi una panoramica del gioco.