In occasione della capatina di Masahiro Sakurai al torneo di Famitsu, abbiamo pensato di fare qualcosa di diverso dal solito: speculazione. In realtà non sarebbe né la prima volta né la seconda, ma in quest’occasione siamo qui espressamente per fare questo. Chi sarà l’ultimo personaggio DLC, e perché ci stiamo strappando i capelli preventivamente per la curiosità di scoprirlo? Prima di dirlo, facciamo una piccola digressione: come siamo arrivati a chiederci se vedremo Crash Bandicoot in Super Smash Bros. Ultimate?
Più crossover del crossover
Super Smash Bros. nacque come esperimento su Nintendo 64 tra il programmatore Masahiro Sakurai e l’allora suo collega – e non ancora superiore – Satoru Iwata: l’idea di voler creare un picchiaduro capace di riscrivere le regole del genere aprendosi a un numero di giocatori ben superiore ai consueti due. Applicando dunque l’idea di un “dannometro” la cui crescita (in percentuale) alleggerisce i personaggi e un input di attacchi semplice ispirato a quanto visto prima in Kirby Super Star per Super Nintendo, era nato il “progetto tappabuchi” di Dragon King: The Fighting Game, senza budget; le alte sfere di Nintendo al tempo vollero aumentarne l’appeal con i personaggi della Grande N per renderlo vendibile, e il resto è storia.
Il seguito su Nintendo GameCube, Super Smash Bros. Melee, espanse notevolmente la portata di questo “ma secondo te chi vince tra Mario e Pikachu?” grazie a un budget vero e proprio. L’inattesa richiesta (inascoltabile, a sviluppo quasi completo) di Hideo Kojima di includere Solid Snake, una volta esaudita con il seguito per Wii Super Smash Bros. Brawl, ha aperto le porte: chi altri varcherà la soglia del campo di battaglia di Smash?
Ritorno al presente
Siamo al quinto capitolo, ora: Super Smash Bros. Ultimate ci ha graziato con un’ottantina di personaggi al lancio, e con i suoi DLC si sta preannunciando come il crossover più ambizioso e completo della storia videoludica. Con un “impossibile” ritorno di tutti i personaggi della serie, senza esclusione alcuna, possiamo far incontrare – e scontrare – chiunque vogliamo all’interno del gioco. O almeno, chiunque tra i personaggi disponibili: il (primo…?) Fighters Pass sta per chiudersi, e con il nome dell’ultimo lottatore extra si aggiungerà una punta di incertezza. Sappiamo che ci saranno ulteriori personaggi DLC in seguito, ma tuttora non sappiamo quanti né quali.
E questo ci porta al fulcro di questo articolo. Visti i primi quattro personaggi del Pass, verrebbe quasi normale pensare che nessuno dei prossimi appartenga a Nintendo. Per questo motivo, ci possiamo avvalere della nostra fantasia e delle nostre speranze, e vedere chi di loro entrerà a far parte del roster. Ci atterremo a quattro parametri: rappresentanza (valore storico dei personaggi, nonché possibili primati), moveset (potenzialità nel campionario di mosse), costumi (possibilità di avere molteplici iconici costumi) e infine plausibilità (quanto possa essere sensato sperare in un personaggio). Per giocare un po’ con la suspense, metteremo l’immagine della “silhouette di sblocco” prima di ogni posizione. Siamo pronti? Tre! Due! Uno! Via!
Numero 5 – Scorpion
Il ninja demoniaco di Mortal Kombat potrebbe essere un’ottima aggiunta al roster, visto che i personaggi provenienti da titoli maturi non sono certo una novità. Svisceriamo (gioco di parole non voluto) insieme i vari motivi.
Rappresentanza: Scorpion rappresenterebbe un altro picchiaduro, Mortal Kombat, aggiungendo Warner Bros. alla lista di publisher elencati nello schermo del titolo e facendo, in generale, da portavoce a una visione prettamente occidentale del genere. Sarebbe inoltre un altro personaggio maturo, rendendo altresì possibile un crossover a cui Capcom si è sempre – in modo più o meno passivo – opposta: Street Fighter e Mortal Kombat.
Moveset: Abbiamo visto con Terry, con Ryu e con Ken che Masahiro Sakurai sa bene come tenere fede al campionario di mosse di un personaggio proveniente da un “collega” come i picchiaduro, quindi molti degli attacchi tipici di Scorpion rimarrebbero intatti, compresa la sua “frusta” come tipo di presa ottimale. Nonostante la sua natura di ninja, per evitare di incappare nella ridondanza causata da Sheik e Greninja, Scorpion avrebbe dei movimenti più lenti, nello stile della sua camminata vista in Mortal Kombat 3. Non sarebbe nemmeno da escludere una Fatality priva di sangue per lo Smash Finale: abbiamo visto innocui scheletri sia nel primo Super Smash Bros. che in Mortal Kombat VS. DC Universe, del resto.
Costumi: A livello di vestiario, Scorpion potrebbe vantare due diversi modelli 3D – uno nello stile di Mortal Kombat 11, e un altro per omaggiare i classici. Con quattro colorazioni per costume, poi, avremmo (in maniera più o meno diretta) anche Sub-Zero, Reptile e uno a scelta tra Ermac e Rain.
Plausibilità: Scorpion è un salto nel buio. Avere Warner Bros. comparire tra i detentori di copyright nella schermata del titolo sarebbe surreale data la violenza brutale di Mortal Kombat, ma con Bayonetta in giro abbiamo visto cose più strane in passato. Si vedrà.
Numero 4 – Spyro il drago
Il draghetto viola è un po’ meno rilevante di Crash (uhh… spoiler?) in questa lista, ma con l’arrivo di Spyro Reignited Trilogy su Nintendo Switch (gran gioco, a proposito) non sembra una proposta così fuori dal mondo.
Rappresentanza: Con Spyro avremmo il nome di Activision tra i giganti dell’industria coinvolti nello schermo del titolo. Inoltre, come per molti elementi di questa lista, il draghetto purpureo si unirebbe a Banjo e Kazooie nella rappresentanza del lato occidentale dell’industria videoludica.
Moveset: Per Spyro non avremmo che l’imbarazzo della scelta. Al di là dei cattivi (per alcuni, supponiamo) ricordi suscitati dalla trilogia di The Legend Of Spyro, il draghetto potrebbe adattarsi bene ai dettami di Smash senza troppi problemi, o quasi. Il problema non sarebbe tanto la sua natura di quadrupede, come ci ha insegnato Ivysaur; semmai sono le sue mosse, nate dall’esplorazione di un ambiente prettamente tridimensionale, che andrebbero un po’ ragionate all’interno di questo nuovo contesto. Un’ottima mossa speciale verso l’alto potrebbe essere il vortice, mentre per gli attacchi speciali in basso il colpo di testa del secondo e del terzo gioco sarebbe un ottimo ripiego, lasciando alla carica il ruolo di attacco speciale laterale. La fiamma, dal canto suo, potrebbe essere usata come attacco speciale neutro o, sulla falsariga dell’eccezione alla regola Mega Man, un attacco normale.
La Smash Finale, infine, potrebbe essere la Supercarica, o volendo il potenziamento combinato Supervolo/Superfiamma dello scontro finale di Spyro 2: Ripto’s Rage in maniera non dissimile dal Grande Jinjonatore di Banjo e Kazooie.
Costumi: Come Crash Team Racing Nitro-Fueled ci ha insegnato, le colorazioni Superfiamma, Supergelo e Spyro Oscuro sono già tre buone opzioni. Per chiudere il cerchio, volendo, ci sono pur sempre le colorazioni nate dai trucchi, ancora validi in Spyro Reignited Trilogy.
Plausibilità: Variabile. Da un lato, Crash Bandicoot avrebbe un design un po’ simile a Banjo, ma dall’altro va anche detto che Spyro sarebbe più sensato “se c’è Crash”. Vedremo!
Numero 3 – Doom Slayer
Per quanto privo di nome, il “Doomguy” lo conosciamo un po’ tutti, per quanto è iconico. Pete Hines di Bethesda, durante un’intervista, alla domanda “Avete parlato con Nintendo per Super Smash Bros.?” ha risposto “Oh, sì”. Che valore avrebbe il Marine, il Cacciatore o in qualunque modo possa venire chiamato il protagonista di DOOM dalla voce del cronista di Smash? Scopriamolo.
Rappresentanza: Non è che Splatoon, per quanto bello, sia esattamente il primo nome che ci viene in mente per quanto concerne il genere degli sparatutto. Ora che i personaggi giocabili più rappresentativi dei giochi di ruolo nipponici, Cloud e l’Eroe, sono dentro (mi spiace, cari Pikachu, Shulk e Ness), sarebbe un buon momento per stonare con il resto del roster con un personaggio “cattivo” come il Marine. Oltre agli sparatutto in soggettiva, con Doom Slayer avremmo anche una rappresentazione dei giochi per adulti (insieme a Snake e Bayonetta) e, di nuovo, dei videogiochi occidentali. Certo, anche Master Chief di Halo sarebbe un’ottima scelta in tal senso, ma come rappresentante di Microsoft abbiamo già Banjo e Kazooie, ed è improbabile che la Grande M effettui un secondo accordo con la Grande N in così poco tempo.
Moveset: Se c’era l’imbarazzo della scelta già per Spyro, figurarsi con il cacciatore di demoni. I quattro titoli principali della saga di DOOM si sono distinti per una grande varietà di armi, dai tirapugni e le motoseghe ai fucili e alle pistole. La meccanica delle “kill brutali” di DOOM (2016) sarebbe tranquillamente trasponibile in Smash grazie a un semplice zoom da affiancare alle prese. Come Smash Finale, quale arma sarebbe più adatta della famigerata e iconica BFG?
Costumi: Come abbiamo visto con i costumi promozionali per DOOM Eternal, quattro colorazioni per l’incarnazione classica di Doomguy e altrettante per la sua versione moderna potrebbero essere un’ottima scelta per le colorazioni alternative.
Plausibilità: Non eccessivamente alta, vista l’enfasi sui personaggi nipponici voluta fortemente da Masahiro Sakurai stesso. Ci sono infatti voluti Banjo e Kazooie per avere questo primato, ma ora che le porte sono aperte, chissà: magari i motivi spiegati alla voce Rappresentanza potrebbero rendere Super Smash Bros. Ultimate ancora più inclusivo di quanto già non lo sia. Infine, con DOOM iniziamo davvero ad entrare nei titoli occidentali (e non) che possono dire di vantare un certo seguito in Giappone.
Numero 2 – Crash Bandicoot
L’ex mascotte Sony potrebbe essere un’ottima aggiunta al roster di Super Smash Bros. Ultimate, rappresentando un’antitesi sia per i già presenti Banjo e Kazooie che per il potenziale debutto di Spyro.
Rappresentanza: Oltre ad essere l’ultimo personaggio della lista ad essere un esponente del gaming occidentale, Crash Bandicoot sarebbe un’ottima risposta a Banjo. Partito come personaggio Sony per poi diventare un girovago visto su più console. Crash sarebbe, insieme a Joker, Snake e Cloud, la rappresentazione definitiva di PlayStation in una colossale enciclopedia Nintendo, riunendo insieme a Banjo i tre pilastri dell’industria videoludica in un unico gioco.
Moveset: Questo è probabilmente l’unico punto in cui questa proposta si rivela più problematica di Spyro. Mentre il campionario di mosse a disposizione di Crash Bandicoot è stato espanso a dismisura al termine della trilogia originale, il marsupiale vanta perlopiù varianti differenti della stessa mossa. Sonic ci ha dimostrato che un moveset variegato con tre mosse molto simili – due delle quali pressoché identiche – non è impossibile, ma a frapporsi tra Crash e la lettera d’invito è proprio la fedeltà al materiale originale che Masahiro Sakurai ripone in ogni personaggio aggiunto al roster. Ricordiamo infatti che, sebbene Crash sia solito sconfiggere i nemici in un solo colpo come Sonic ed altri personaggi inclusi in Smash, a differenza loro la giravolta del bandicoot spedisce i suoi nemici in lontananza. L’approccio di Mega Man, dove un attacco particolare come un proiettile è stato incluso negli attacchi semplici, sarebbe molto difficile da implementare con Crash: ci vorrebbe, purtroppo, un aiuto da parte della tanto odiata duologia curata da Radical Entertainment. Per quanto riguarda la Smash Finale, invece, la maschera Aku Aku nella sua variante invincibile sarebbe d’obbligo.
Costumi: Parlando di Radical Entertainment, la variante Crash Of The Titans/Crash e il Dominio Sui Mutanti sarebbe un ottimo costume alternativo. Per quanto invece concerne le diverse colorazioni, Crash Team Racing Nitro-Fueled è pregno di idee.
Plausibilità: Di tutti i personaggi occidentali finora menzionati, Crash è forse il meno improbabile, anche a dispetto dei problemi nel suo moveset. Masahiro Sakurai ha già definito irripetibile quanto sta avvenendo con Super Smash Bros. Ultimate; un personaggio tanto emblematico di PlayStation (o quantomeno della PlayStation che fu), dopo l’arrivo di Banjo, è una scelta quasi obbligata.
Menzioni d’onore
Prima di raggiungere il primo posto, passiamo brevemente in rassegna le altre ipotesi scartate:
- – Lara Croft: La situazione dell’archeologa di Tomb Raider non è semplice da inquadrare, ma ci sono diversi motivi per i quali non abbiamo optato per la sua inclusione. Innanzitutto, vista la radicale differenza tra la Lara classica e quella del reboot, nonché la tendenza di Sakurai di amalgamare ogni incarnazione di un personaggio in un solo moveset, le sue iconiche pistole sono relativamente difficili da conciliare con le armi “in stile The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild”. In secondo luogo, nessuno dei due possibili moveset sarebbe “ammesso” facilmente nel picchiaduro storico – le pistole sarebbero per la prima volta armi esplicitamente realistiche (le pistole di Joker non rientrano in questa categoria, mentre per Snake gli esplosivi sono più accettabili) e pertanto verrebbero bocciate, mentre le armi della Lara moderna sarebbero troppo simili all’armamentario di Link. Al di fuori dell’essere il primo personaggio DLC femminile di Ultimate, Lara mancherebbe della sua raison d’etre.
- – Ryu Hayabusa: Il protagonista di Ninja Gaiden, in realtà, è un personaggio di rilievo che potrebbe dare molto lustro al già notevole star power di Smash, specie considerando che è tanto rappresentativo di Tecmo Koei quanto Terry Bogard lo è di SNK. Il problema maggiore con Ryu è la ridondanza su due fronti: l’omonimia con Ryu (certo, ci sono due Roy nel gioco, ma Roy Koopa non conta in quanto costume alternativo di Bowser Junior) e il fatto che, di ninja, abbiamo già Sheik e Greninja. Scorpion, a sua volta un ninja, è un caso a parte, come abbiamo già visto.
- – Kratos: Rivolgiamo al protagonista di God Of War questo “nah” e lo estendiamo a tutte le proprietà in possesso di Sony. Crash Bandicoot, nella posizione 2 della lista, e il già presente Joker sono personaggi legati a un’esclusività stretta con Sony, ma a conti fatti non appartengono ad essa. Discorso assai diverso, invece, per quanto concerne Kratos, Parappa, Sir Daniel Fortesque, Sweet Tooth e compagnia. C’è PlayStation All-Stars Battle Royale su PlayStation 3 e PlayStation Vita per quello.
- – Steve: Un altro favorito è l’avatar di base presente in Minecraft. Vista la fedeltà al materiale originale vista in ogni personaggio, probabilmente Steve potrebbe davvero scavare in giro solo nella sua arena; in tutte le altre, è difficile che possa portare con sé qualche mossa significativa. Con buona pace del successo nipponico che Nintendo ha saputo donare a Xbox, beninteso.
- – Gli Spiriti: I personaggi già inclusi come Spiriti, come ad esempio Rayman, per quanto intriganti sono più o meno smentiti di default. Mai dire mai, ovviamente, visto quanto avvenuto con personaggi che in Super Smash Bros. 4 erano presenti solo come Trofei prima di essere confermati come DLC (con tanto di Trofei secondari), ma faremmo meglio a metterci il cuore in pace, almeno per ora.
- – Personaggio base di Fortnite: I problemi sono gli stessi di Steve, peggiorati però da meccaniche più complesse da implementare in Smash e da un legame con Nintendo più affievolito di quanto non si possa dire del colosso di Mojang. Per sparare, d’altronde, abbiamo già la posizione 3 di questa lista.
- – Lloyd Irving: Un altro volto noto dei GDR, il protagonista di Tales Of Symphonia darebbe finalmente un secondo personaggio a Namco, battendo il più “sensato” Jin Kazama di Tekken. Abbiamo in precedenza visto Lloyd come costume Mii in Super Smash Bros. 4, e questo dà al personaggio più richiesto in Giappone ulteriori possibilità di ottenere la tanto agognata lettera di invito a Smash, ma per il primo posto abbiamo optato per qualcosa di più ambizioso: il secondo classificato tra i personaggi più desiderati di Smash in Giappone, nonché primo in America ed Europa.
Il che ci porta in cima alla lista…
Numero 1 – Sora
Al primo posto abbiamo piazzato il protagonista di Kingdom Hearts, ovvero l’isolano altruista destinato a salvare a più riprese i mondi del multiverso disneyano. E sì, abbiamo proprio detto “disneyano”: un sogno impossibile, dato che per Super Smash Bros. la regola è essere nati in un videogioco? Forse no: questo è un cavillo di cui vale la pena discutere.
Rappresentanza: Sora, il volto dietro l’hashtag #SoraForSmash che continua ad impazzare su Twitter, sarebbe la personificazione di un primato unico e irripetibile per tutta la saga di Smash. Disney, intesa come detentrice di copyright, non vuole per forza dire estraneità totale ai videogiochi: l’abbiamo detto con Scorpion, e lo ripetiamo con Disney e con le sue proprietà puramente videoludiche. Sora, però, è legato a doppio filo proprio con l’immaginario partorito dalle penne di Walt Disney e Ubbe “Ub” Iwerks, e come ben sappiamo Topolino non è nato con l’idea di venire controllato dal pubblico tramite pulsanti e croci direzionali. Eppure, tramite Sora potremmo avere Spiriti di Pippo, Paperino e compagnia. Ci sono molti pro e contro da considerare, ma li vedremo meglio alla voce Plausibilità in fondo all’articolo.
Moveset: Tra i titoli numerati e i numerosi spinoff per console portatili di casa Nintendo, Sora (o chi per lui) ha vantato una straordinaria versatilità in combattimento, tra combo aeree, magie ed invocazioni assortite. Il bisogno di dilungarsi in merito è quasi pleonastico: un moveset perfetto è già stato concepito dallo youtuber statunitense HMK, nel video che puoi vedere qui sotto. Ovviamente devi essere un pizzico anglofono per trarne il massimo del giovamento, ma se conosci un po’ il lessico di Smash dovresti sapere che, ad esempio, un jab è un attacco semplice ripetuto sul posto, che taunt è una provocazione, che il gimmick è una meccanica peculiare esclusiva a un personaggio, eccetera. Se non conosci l’inglese, però, immaginare il funzionamento di Sora risulterà sorprendentemente facile.
L’idea dietro la peculiarità di Sora, in questo video, risiede nell’uso di determinate magie per avere accesso alle loro relative versioni potenziate, con i comandi contestuali di Kingdom Hearts III.
Costumi: Tenendo a mente la pressoché totale assenza di personaggi Disney nel moveset descritto qui sopra (al di fuori del portachiavi del Keyblade di base, Catena Regale), Roxas e Xion potrebbero essere due ottimi costumi alternativi data la medesima postura di Sora. In aggiunta (o in alternativa) ad essi, ci sono le molteplici uniformi di Sora (Kingdom Hearts I, II, 3D e III) nonché le differenti Fusioni viste in Kingdom Hearts II. Se poi uniamo anche la possibilità di avere anche i costumi “locali” di Sora (Città di Halloween, Il Fiume Senza Tempo, La Scatola dei Giocattoli…), Sakurai avrà davvero molti problemi nello sceglierne solo otto.
Plausibilità: Il fulcro principale dei pro e dei contro. Partiamo ricordando che Nintendo è legata a Disney nel suo percorso di formazione stesso, che l’ha portata ad essere una casa produttrice di ben più delle carte. La situazione legale di Sora è così complessa da essere stata interpretata in più modi: la versione breve del quadro generale noto ai più vede Sora come una proprietà Disney (ovviamente), ma gestita anche da Square-Enix. Tecnicamente, ogni Kingdom Hearts è un prodotto di Square che prende in prestito i personaggi Disney, ma i costumi di Kingdom Hearts per Cloud e “Leon” sono esclusiva proprietà del colosso nipponico. A quanto pare, la complessità del tutto vede sia Disney che Square-Enix incapaci di utilizzare Sora senza aver quantomeno avvertito l’altra. Nonostante questo, il già citato HMK ha contattato il produttore esecutivo del franchise e, a quanto pare, non ci sarebbe alcun problema – idealmente – nel caso si volesse tentare il colpaccio con lo spadaccino armato di chiave.
A porre un freno al tutto è la contrarietà di Disney all’idea di vedere i suoi personaggi combattersi tra loro, ben oltre già citati i limiti imposti da Capcom per un ipotetico “Street Fighter vs. Mortal Kombat”: il motivo a cui dobbiamo Kingdom Hearts 358/2 Days e Dissidia Final Fantasy è che i due dovevano in origine essere lo stesso gioco. Il picchiaduro con i personaggi di Kingdom Hearts voluto da Tetsuya Nomura venne dunque diviso: il suo aspetto di “renderli tutti giocabili” finì in Days, mentre a Dissidia rimasero le mazzate. Ciò detto, però, la presenza dell’Eroe di Dragon Quest in Smash è un segno del rispetto nell’industria videoludica che Sakurai ha saputo accattivarsi col tempo: che i personaggi dei vari Dragon Quest si affrontino tra loro, o che combattano gli eroi di Final Fantasy, è infatti vietato dal regolamento interno di Square-Enix.
C’è infine da considerare la recente notizia da noi riportata sull’arrivo dei precedenti Kingdom Hearts su Xbox One: dopo che i primi due capitoli numerati della saga sono riusciti ad abbandonare il tetto di Sony, “vale tutto”, e il crossover tra Disney e Square-Enix è l’unico franchise di quest’ultima a dover ancora raggiungere Nintendo Switch. Di tutti i giochi “perfetti per Switch”, gli “HD Remix” di Kingdom Hearts sono tra i più gettonati a causa di ben quattro spinoff presenti sulle console portatili di Nintendo, e ora che l’esclusività di Sony per i capitoli principali è finalmente venuta meno, non c’è momento migliore per un doppio annuncio ai Video Game Awards di quest’anno, specie per uno dei candidati.
Tutto e il contrario di tutto
Ovviamente, qui abbiamo tirato un po’ a indovinare, cercando di basarci sì anche sul gusto, ma prevalentemente sulla plausibilità dei personaggi, sia in base a quanto siano “fattibili” che prendendo in considerazione quanto siano richiesti. Per quanto riguarda questo umile scriba, non vanto le doti divinatorie che hanno previsto in quale settimana di novembre avremmo avuto Terry, ma una cosa è certa: il 12 dicembre non arriverà mai abbastanza presto.