Negli anni ’80/’90 non si poteva immaginare a quali livelli sarebbe arrivato il realismo del 3D.
Quello che volevano i videogiocatori era avere una grafica sempre più dettagliata e precisa, ma i limiti tecnici dovuti alla risoluzione imponevano giocoforza che si vedessero i pixel, ma soprattutto che le figure non fossero certo dettagliate e nitide come se fossero disegnate, lasciando quindi molto spazio all’immaginazione.
Il passaggio dagli 8 ai 16 bit fu un salto qualitativo notevole in termini di colori e risoluzione; tuttavia, proprio quando i tempi furono maturi per avere dei giochi 2D favolosi, arrivarono le tre dimensioni e il ciclo riprese da capo, donandoci universi tridimensionali grezzi e spigolosi, togliendo spazio alla grafica bitmap ormai considerata fuori moda.
Quando però giochi come Shovel Night, Minecraft e Terraria fecero capolinea sui nostri schermi ci rendemmo conto che la tanto amata pixel art non era stata buttata nel secchio della spazzatura, anzi, oggi è il movimento chiave del panorama indie. Se poi a questo stile aggiungiamo un po’ di Synth-Punk, genere non pienamente conosciuto nel panorama videoludico, rientrando in quella categoria di ambientazione di nicchia, ecco che otteniamo Black Future ’88.
Genere che vede l’accostamento della musica elettronica al Punk, in un tripudio di virtuosismi con chitarre elettriche e sintetizzatori, il Synth-Punk è appunto più conosciuto nel mondo musicale che nei videogiochi; il titolo sviluppato da Super Scary Snakes, è probabilmente un vero e proprio primo capitolo di una lunga serie, almeno per quanto riguarda il genere. Inoltre la scelta di sviluppare le meccaniche del gioco in un action shooter con elementi roguelike, fa di Black Future ’88 qualcosa di veramente surreale e particolarmente straniante.
Perché ’88?
Il plot narrativo passa sicuramente in secondo piano rispetto al gameplay, visto che procede in maniera lineare nelle fasi avanzate del gioco. Colui che viene definito l‘architetto del grattacielo, una struttura imponente e di grande rilievo per l’attuale società futuristica, ha manipolato per interi mesi la razza umana, portando solo dopo un lungo processo di mediazione all’estinzione di alcune persone gettando diverse bombe atomiche nelle principali capitali. La prima bomba venne sganciata solamente nell’estate del 1988. Da allora, le persone vivono alla giornata, lavorando per poco denaro. Il tempo sembra essersi fermato proprio in quell’annata, ogni giorno sarà uguale all’altro. Cinque sopravvissuti decideranno però di scalare quel maledetto grattacielo e sconfiggere Duncan.
Allo scadere del tempo…
La particolarità di Black Future ’88, oltre a sconfiggere robot e ogni tipo di diavoleria venuta in mente a quei geniacci di Super Scary Snakes, è che sarà caratterizzato dalla presenza di uno spietato timer: i giocatori avranno infatti solo 18 minuti per completarlo, allo scadere del tempo il Game Over sarà inevitabile e si dovrà ricominciare tutto dall’inizio. Black Future 88 sembra proporre un livello di sfida capace di mettere in difficoltà anche i giocatori più navigati in quanto non si diventerà più forti superando le varie zone a differenza dei nemici che invece saranno sempre più potenti. I livelli saranno inoltre generati in modo procedurale e tutte le ricompense dei nemici uccisi e non recuperate saranno assorbite dal boss che potenzierà la sua Torre con trappole mortali. La modalità cooperativa a due giocatori in locale rappresenta sicuramente la ciliegina sulla torta.
In conclusione, l’adrenalinico gameplay e un comparto tecnico sontuoso assieme alla gradita possibilità di giocare in squadra con un’altra persona, con un livello di difficoltà decisamente punitivo che potrebbe scoraggiare alcune tipologie di videogiocatori, fa di Black Future ’88 un titolo non perfetto, ma che darà tante soddisfazioni se verrà acquistato.
Black Future ’88 è disponibile ora su Nintendo eShop e Steam al prezzo di € 19,99, con uno sconto speciale del lancio del 10% su entrambe le piattaforme fino al 28 novembre.