Il primo Dark Souls, per usare un eufemismo consono al tema del gioco, è stato un vero e proprio falò dell’industria videoludica. Sebbene le basi siano state gettate nel 2009 con Demon’s Souls, il successo plateale della formula di gioco sopraggiunge nel 2011, grazie all’arrivo del suo erede spirituale: la fama del titolo ha portato alla ribalta FromSoftware e il suo autore originale, Hidetaka Miyazaki.
Non è difficile restare ammaliati dal fascino delle magna opera di quest’ultimo: i Souls sono stati precursori di un genere che è in continua evoluzione, aumentando gli spazi inesplorati e mai realmente marcati di quello che, a mio modesto parere, è il medium più potente che il mondo abbia mai visto, ossia quello dei videogiochi.
Pubblico, critica, sviluppatori: i souls hanno conquistato il cuore di molti amanti del settore.
Ad oggi, il soulslike si è espanso a macchia d’olio, consentendo anche alle software house di attingere dalla ricetta FromSoftware per creare nuovi titoli del genere, aggiungendo però un pizzico di autorialità e carattere per non scadere nella poca originalità. In separata sede, puoi consultare il nostro articolo relativo ai migliori titoli da giocare se hai finito Dark Souls.
Le peggiori bossfight di Dark Souls e Bloodborne
Purtroppo, come qualsiasi sviluppatore, anche FromSoftware ha dovuto chinare il capo dinanzi ad alcuni errori commessi durante la realizzazione dei propri giochi: nonostante questa inserisca tutto l’amore possibile in tutti i franchise a propria disposizione, a volte si può incappare in qualche nota stonata e/o poco ispirata.
Oggi tratteremo le 10 peggiori bossfight di Dark Souls e Bloodborne: i criteri presi in considerazione in questa classifica si baseranno sull’aspetto estetico del boss e quello tecnico della bossfight, due fattori che, se addizionati, delineano la realizzazione finale dello scontro con i nemici, e l’idea che noi ci facciamo di questi.
Non perdiamoci in chiacchiere ulteriori e iniziamo questa flop 10.
10 – Belva Oscura Paarl – Bloodborne
Trovare delle bossfight totalmente deludenti in Bloodborne è un compito assai arduo: per quanto riguarda la Belva Oscura Paarl però, è la reincarnazione dei problemi tecnici che da tempo immemore affliggono i titoli di FromSoftware.
Quando inizieremo lo scontro contro questa bestia, la telecamera non offrirà mai un’inquadratura ottimale per permetterci di schivare i colpi che la creatura tenterà di infliggerci: Paarl a primo impatto sembra un’immondezza ostica da sconfiggere, ma con l’esperienza diventa una preda facile da uccidere per il nostro temerario cacciatore, rivelando infine, una difficoltà resa artificiosamente ardua soltanto a causa di una camera di gioco poco chiara.
9 – Demone della Forgia Blu – Dark Souls 2
La menzione di questo primo boss in classifica appartente alla serie di Dark Souls è dovuta prevalentemente alla delusione: il Demone della Forgia Blu non è altro che un reskin dell’ononimo boss che, esteticamente, non apporterà nessuna modifica sostanziale, a parte il colore della fiamma.
Anche lo scontro sarà uguale alla sua versione standard, se non che questo risulterà resistente alla magia ed emetterà un’esplosione durante il primo buff: se questa bossfight fosse stata inserita nel gioco base, avremmo forzatamente potuto chiudere un occhio, reputandola come bossfight di puro riempimento.
Il problema principale è che il Demone della Forgia Blu è incluso nel DLC a pagamento Corona del Vecchio Re di Ferro di Dark Souls 2, e inserire una bossfight riciclata è stata davvero una scelta poco sincera da parte di FromSoftware. Anche l’anima che il boss ci dropperà, sarà la stessa della sua controparte presente a Forte Ferreo.
8 – Autorità Reale dei Topi – Dark Souls 2
Il boss delle porte di Pharros di Dark Souls 2 non sarà solo: oltre alla sua presenza infatti, dovremo far conto di quattro dei suoi sgherri che precederanno il loro sovrano nella fase iniziale dello scontro. Dopo qualche istante, sopraggiungerà anche l’Autorità Reale: in questa situazione, nel caso non agisse in maniera repentina, il giocatore rischierebbe di essere soverchiato, cosa che causa non poca frustrazione.
Questa meccanica poco consona è in realtà un trucco per cercare di nascondere la poca originalità dei moveset del boss, che risulta carente anche dal lato puramente estetico: l’unica cosa che ricordi un topo è la coda allungata, per il resto il boss ha un aspetto decisamente canide. Bossfight dimenticabile.
7 – Demone della Cupidigia – Dark Souls 2
Alla Valle del Raccolto sarà pronto ad attenderci uno dei boss più semplici di Dark Souls 2; il Demone della Cupidigia. C’è davvero poco da dire su questo mostro, poiché i suoi attacchi sono facilmente schivabili a causa della sua lentezza: l’unico attacco che potrebbe impensierire il nostro Non Morto è la rotolata laterale del mostro, siccome questa infligge un danno ingente.
Nel caso disponessi di una build da piromante il compito è ancora più facilitato, il fuoco danneggia pesantemente questo goffo demone. Come se non bastasse, sul soffitto della location saranno presenti dei non morti che, se fatti cadere con l’arco, il Demone della Cupidigia prioritariamente penserà di mangiare, piuttosto che scontrarsi con il nostro personaggio.
Si sentiva davvero il bisogno di facilitare a tal punto una bossfight così poco curata? Oltremodo, il design del demone è direttamente preso da quello di Jabba dell’universo di Star Wars. Una battaglia poco ispirata, che di certo non rende onore alla toccante lore che si cela dietro al boss.
6 – Antica Viverna – Dark Souls 3
Più che una vera e propria bossfight, quella dell’Antica Viverna di Dark Souls 3 è una corsa con ostacoli: il level design ci indirizzerà verso una scalinata pullulante di nemici, ma basterà ignorarli e proseguire per arrivare su di un impalcatura che dista a qualche metro dalla testa della viverna.
Bisognerà sferrare un attacco in salto per letteralmente one shottare il rettile alato: senso di sfida pari a zero e design del boss più volte rivisto nel corso del gioco, se non per una tonalità inedita tendente verso il grigio rispetto ai colori delle altre viverne presenti in game.
5 – Girandola – Dark Souls
In principio, ero indeciso se inserire Girandola o la sua variante “bloodborniana”, la Strega di Hemwick: alla fine ho optato per il boss del primo Dark Souls, siccome la meccanica dei punti intuizione rende più intrigante la bossfight contro la strega.
L’ingresso della Tomba dei Giganti sarà preceduto da Girandola, che difficilmente riuscirà a contrastare il cammino del giocatore. Molti utenti sono riusciti a sconfiggerlo al primo tentativo senza conoscere i suoi pattern d’attacco, che sono soltanto due e consistono nel lanciare palle di fuoco o sputare fiamme.
Entrambi gli attacchi sono facilmente schivabili, quindi non rappresentano una seria minaccia per il Non Morto prescelto: l’unico grattacapo è che Girandola ha la capacità di sdoppiarsi, ma questa peculiarità non sarà mai indice di una seria difficoltà.
Con il passare del tempo infatti, Girandola è diventato il vero e proprio zimbello delle community, che si divertono a prendere in giro lo sventurato boss, o addirittura i giocatori che affermano di non averlo ucciso first try. Il valore di questa bossfight lascia davvero poco all’immaginazione, per non parlare del boss design decisamente anonimo.
Premesse, criteri e menzioni onorevoli
Come avrai avuto modo di notare, fino ad ora ho inserito soltanto bossfight semplici o brutte, ma che non mutilano particolarmente l’esperienza del giocatore: nonostante queste potessero essere mal programmate, non sono affette da problemi gravi quanto quelle che occupano i piani alti di questa flop 10.
Prima di entrare nel vivo della classifica però, mi sembra doveroso andare a svelare le menzioni onorevoli, ossia le bossfight della Dark Souls e di Bloodborne che non sono presenti in graduatoria, ma che spezzano i ritmi di gioco, o comunque fanno storcere un po’ il naso.
Menzione onorevole #1 – Emissario Celeste – Bloodborne
Sebbene l’uccisione di questo boss opzionale ci permetterà di scoprire alcuni retroscena su Cathedral Ward Superiore, l’Emissario Celeste non sarà altro che una versione ingrandita dei nemici celestiali combattuti in precedenza.
Proprio questi esseri, all’inizio aiuteranno l’Emissario ancora piccolo a mimetizzarsi, ma non sarà difficile scovarlo, poiché a differenza degli altri esseri celestiali questo indietreggia quando ci avviciniamo e non dispone di barra di vita. Moveset e design sanno di già visto, quindi non sarà un’impresa impossibile riuscire ad uccidere questo nemico al primo tentativo.
Menzione Onorevole #2 – Micolash, Signore dell’Incubo – Bloodborne
Una delle bossfight più odiose di Bloodborne: La bossfight godrà di due fasi, e all’inizio di entrambe dovremmo cercare di incastrare Micolash senza dargli alcuna via di fuga, altrimenti questo scapperà all’infinito.
Una volta messo con le spalle al muro, capiamo che il Signore dell’Incubo non dispone di molti moveset, anche se si servirà delle sue doti arcane per scagliare incantesimi letali contro il nostro cacciatore: specialmente nella seconda fase, è molto probabile che Micolash riesca ad ucciderti al primo colpo, costringendoti a ricominciare l’intera bossfight sin dall’inseguimento della prima fase, annoiando il giocatore dopo un paio di tentativi.
Menzione onorevole #3 Wolnir, il Signore Supremo – Dark Souls 3
Il Signore dei Tizzoni Wolnir ci offrirà una bossfight complessivamente semplice (Dark Souls 3 è il titolo con il maggior numero di bossfight facili) ma mostrando ancora una volta i difetti tecnici che caratterizzano i titoli di FromSoftware.
Per terminare lo scontro basterà rompere i bracciali che l’enorme scheletro indossa, ma questo facile compito verrà reso difficoltoso a causa della camera di gioco, che non offre un’inquadratura abbastanza ampia da osservare i movimenti del boss mentre ci apprestiamo a rompere i bracciali. Come se non bastasse la zona dove si svolge lo scontro è molto stretta, quindi non è raro incappare in bug della telecamera.
Terminate le menzioni onorevoli, riprendiamo la classifica da dove l’avevamo lasciata, ossia dalla quarta posizione.
4 – Farfalla della Luna – Dark Souls
Le mancanze della bossfight contro la Farfalla della Luna derivano principalmente dalla poca mobilità: la zona dello scontro non è altro che un lungo e stretto ponte, che dovremo attraversare più volte per schivare gli attacchi del boss. Inoltre, questo svolazzerà per tutto il tempo, tranne che per una breve finestra temporale, quando si poserà sul bordo del ponte, offrendoci l’opportunità per attaccarlo.
A meno che tu non disponga di una build magica, è impossibile sferrare colpi alla farfalla prima che questa si poggi: una bossfight che si rispetti dovrebbe concedere l’opportunità al giocatore di attaccare a seconda della situazione, non in base alla build utilizzata, poiché logorerebbe un esperienza di gioco che si basa principalmente sul role play.
Nel caso il tuo personaggio non abbia imparato delle magie, le tue armi non arriveranno mai a colpire la Farfalla della Luna prima che questa si riposi, costringendoti a subire tutti i suoi attacchi e finendo per annoiarti clamorosamente, quando l’unico peccato che hai commesso è soltanto quello di aver scelto una build diversa da quella che la bossfight predilige.
3 – Demone Capra – Dark Souls
Come già specificato nei paragrafi della Belva Oscura Paarl e di Wolnir Il Signore Supremo, anche questa bossfight di Dark Souls 1 purtroppo presenta dei rilevanti problemi di telecamera.
A differenza delle altre però qui si ha quasi la sensazione che FromSoftware abbia maliziosamente scelto di localizzare la bossfight in una stanza strettissima proprio per mettere artificiosamente in difficoltà il giocatore.
La zona è piccola, e questo aumenta il malfunzionamento della telecamera di gioco, non fornendo mai un quadro chiaro della situazione al giocatore e trasmettendo un senso di claustrofobia che, unita alla pericolosità del boss e alla velocità dei due cani che tenteranno di azzannarci sin dal primo secondo che avremo attraversato la nebbia, accresceranno nel giocatore una frustrazione scaturita non dalla difficoltà del boss, ma dalle negligenze tecniche della software house giapponese.
Una perfetta rappresentazione di come non si deve gestire la telecamera di gioco.
2 – Culla del Chaos – Dark Souls
Quello della Culla del Chaos è un tentativo di riproporre la classica bossfight ambientale tipica degli RPG giapponesi, ma fallisce miseramente nell’intento.
Il salto in Dark Souls è sempre stato una feature di secondo ordine, quasi come se fosse stato inserito giusto per aumentare il senso di mobilità del Non Morto prescelto, ma senza un reale scopo nell’opera, anzi, risulta essere anche parecchio macchinoso.
A maggior ragione, non dovrebbe esistere in Dark Souls una bossfight incentrata sul platforming: Miyazaki negli anni ha più volte specificato che la progettazione di questo scontro è stata tirata via a causa del poco tempo a disposizione, ma ciò non giustifica un pessimo lavoro che spezza il ritmo di gioco a causa di una mal calibrazione dell’intera struttura del game design.
Forse anche la stessa FromSoftware in fase di sviluppo si è accorta dell’errore commesso, e ha cercato di rimediare inserendo una sorta di checkpoint qualora si riuscisse a spezzare i sigilli. Probabilmente, la Culla del Chaos è il punto più basso toccato dal primo Dark Souls.
1- Drago Antico – Dark Souls 2
La medaglia d’oro per il peggio del peggio della saga di Dark Souls la conquista il Drago Antico, una bossfight che fa acqua da tutte le parti. Qualsiasi scelta ruolistica diventa inutile contro il nostro amato Drago: a prescindere dal tuo equipaggiamento, questo boss ti ucciderà sempre con una sola fiammata.
Date le circostanze, conviene equipaggiarsi fast roll per due motivi: il primo è perchè così la tua rotolata coprirà distanze maggiori, la seconda (e più importante) è per essere più veloci, poiché per superare la bossfight dovrai colpirlo una volta e poi correre continuamente per tutta l’arena, uccidendo definitivamente qualsiasi role play tu possa intraprendere.
La cooperazione non ti salverà, ma anzi ti danneggerà ulteriormente, siccome è molto probabile che il tuo alleato venga shottato alla prima occasione, lasciandoti da solo contro il boss con gli HP duplicati. Una bossfight tecnicamente vergognosa, resa artificialmente difficile a causa dell’ingente danno che scaturiscono le fiammate, per non parlare delle scandalose hitbox.
Una battaglia che poteva tramutarsi in magnificenza grazie alla presenza scenica di una tale maestosa creatura, viene uccisa dal classico “mordi e fuggi” che allunga di molti minuti lo scontro e lo rende poco emozionante, annoiando a morte il giocatore che non dispone di alternative. Il premio del peggiore dei peggiori, va senza ombra di dubbio al Drago Antico di Dark Souls 2: unica nota positiva è il fatto che si tratti di un boss opzionale.