Qualche settimana fa Jim Ryan, CEO e presidente di Sony Interactive Entertainment, rilasciò un’intervista in cui accennava al fatto che gli sviluppatori già al lavoro sulla next-gen, si stessero trovando particolarmente a loro agio nel realizzare i propri progetti su PlayStation 5. A rincarare la dose, di recente, ci ha poi pensato Shuhei Yoshida (responsabile della Independent Developer Initiative della già citata Sony Interactive Entertainment) che, in un suo personale articolo, ha voluto ribadire il concetto sottolineando inoltre che il nuovo sistema potrebbe essere persino più intuitivo dell’hardware PlayStation 4; un dettaglio da non sottovalutare assolutamente, specie se si tiene conto dell’enorme balzo in avanti già avvenuto proprio con l’attuale console ammiraglia di casa Sony.
Nonostante sia ovvio aspettarsi che figure tanto importanti della società finiscano inevitabilmente con il tesserne le lodi, è altrettanto lecito pensare che tutta la convinzione dimostrata da queste dichiarazioni possa effettivamente essere una diretta conseguenza della fiducia riposta nella console. Per questo motivo, l’idea di affacciarsi a una nuova generazione in cui gli sviluppatori impiegheranno meno tempo a preoccuparsi di certi dettagli tutt’altro che trascurabili, risulta essere piuttosto stuzzicante. Dopotutto, il potersi dedicare maggiormente alla creazione di un videogioco e meno ad aspetti prettamente più tecnici legati alla piattaforma, non può che giovare alla qualità del prodotto finale.
Un’altra ottima motivazione per essere entusiasti di questa notizia, è senz’altro rappresentata dal fatto che in fin dei conti, uno dei principali motivi per cui la retrocompatibilità con i titoli PlayStation 3 non è ancora stata realizzata, è proprio la difficoltà riscontrata dagli sviluppatori nel lavorare su un processore di quel tipo. Insomma, sembra proprio che PlayStation 5 abbia intenzione di superare in tutto e per tutto le sue predecessore e a noi, che non vediamo l’ora di vederla in azione, non resta che attendere le festività natalizie del prossimo anno, nella speranza che tutte queste affermazioni finiscano con l’avere un concreto riscontro sulla realtà.