Death Stranding potrà anche essere uno dei giochi più discussi e criticati ma, nonostante le opinioni fortemente contrastanti sia di critica che pubblico, è riuscito a vendere piuttosto bene in tutto il mondo dal suo lancio. Battuto solo da Days Gone nel Regno Unito, Death Stranding è diventato il miglior lancio di una nuova IP di Sony nel 2019. Anche in terra di Kojima, il Giappone, il titolo ha totalizzato ottimi numeri: sappiamo infatti che ha venduto 185.909 unità nei primi tre giorni successi al lancio. A sorprendere invece è che, in un mercato ancora così attaccato al videogioco in retail, Death Stranding abbia venduto tantissimo (chiaramente in relazione ai numeri esigui della popolazione giapponese).
Secondo l’ultimo numero di Weekly Famitsu (via Twinfinite ) infatti, fino al 24 novembre Death Stranding ha venduto la bellezza di 109.375 unità in Giappone soltanto su PlayStation Store, che è quasi un terzo delle sue vendite totalizzate fino a quella stessa data, un totale che ammonta a 345.186 unità. Se ci pensi, non viene neppure considerato tutto questo dicembre, mese ghiotto per gli acquisti di videogiochi; perciò la cifra potrebbe essersi alzata ancora. Soffia vento di novità per quanto riguarda la fruizione del videogioco in Giappone o sarà soltanto un caso?
Qualche confronto
In ogni caso tramite lo stesso post scopriamo che le vendite di Death Stranding sono minori rispetto ad un altro colosso uscito nello stesso periodo. Pokémon Spada e Scudo, anche se criticati aspramente dai fan, anche quest’anno hanno venduto 629.636 copie in digitale, per un totale di 2.376.720 copie, con un rapporto digitale del 26,5%. Di poco inferiori invece sono le vendite del party game Luigi’s Mansion 3, che ha venduto 72.600 copie in digitale, portando il total score a un ammontare di 331.519 copie. Ancora più in fondo troviamo Persona 5 Royal, purtroppo da noi ancora non pervenuto (e mi duole non poco dirlo), ha venduto 60.473 copie in digitale, portando il totale combinato a 292.690.