A parte forse un tono leggermente sardonico nelle prime righe, quando ho riportato l’arrivo di Byleth in Super Smash Bros. Ultimate non mi sono fatta sfuggire chissà quali opinioni in merito. Eppure, non è che non le avessi, tutt’altro. Anche nella più totale neutralità, dobbiamo riconoscere che pochi nuovi arrivati hanno saputo spaccare l’opinione del fandom di Smash come il rampollo di Fire Emblem: Three Houses. Cerchiamo di capire perché.
La versione breve consiste nel fatto che Byleth, di suo, non sia un cattivo personaggio: i giocatori competitivi stanno già analizzando lo stream di Masahiro Sakurai con grande interesse. Il problema risiede piuttosto nel suo tempismo – questo lottatore non avrebbe potuto fare il suo debutto in un momento peggiore. Tanti fattori hanno contribuito alla pessima fama di cui Byleth sta godendo attualmente, e non c’è un ordine ben preciso per elencarli. Ma ci proveremo.
Roy e gli altri eroi: l’emblema di un problema
Partiamo guardando indietro, fino allo sviluppo di Super Smash Bros. 4. Il quarto episodio, uscito su Nintendo 3DS e su Wii U, ha sancito l’inizio di qualcosa che i fan avrebbero voluto sin dai tempi di Brawl su Wii: i contenuti scaricabili. Di solito, la possibilità di pagare un po’ di più per ampliare il roster di un picchiaduro si dimostra sempre più appetibile dell’attesa che intercorre tra un episodio e un altro di una serie. Che poi questo possa degenerare nel modello di business del “pubblica ora, finisci di sviluppare poi” è un altro discorso.
Durante lo sviluppo di ogni Super Smash Bros., l’attenzione che i fan rivolgono al suo creatore Masahiro Sakurai aumenta esponenzialmente: ogni suo tweet riguardante un titolo da lui giocato può divenire oggetto di speculazioni in merito a chi può o non può entrare a far parte della famiglia di Smash. Quando stavano per uscire gli ultimi personaggi scaricabili di Super Smash Bros. 4, la tensione in tal senso era alle stelle: le “elezioni per il prossimo lottatore” erano in pieno fermento, ma i fan non sapevano chi stava vincendo.
Non si sapeva nemmeno che il personaggio scelto dai fan sarebbe stato solo uno, ma oggi sappiamo che si trattava di Bayonetta. Insieme a lei, tuttavia, era arrivato un combattente che non era stato deciso dai fan: il protagonista di Fire Emblem allora più recente, Corrin da Fire Emblem Fates. Una delle dichiarazioni di Sakurai ai quali i fan stavano prestando la già citata attenzione riguardava quanto il game designer adorasse Fire Emblem: tra quello e il fatto che in quel periodo Fates era appena uscito in Giappone, l’intento di creare un personaggio “promozionale” era più che palese.
La situazione di Corrin era analoga a quella di Byleth, ma funzionò per due motivi. Il primo, quello più semplice, era la possibilità di accontentare sia chi stava già apprezzando Fire Emblem Fates in Giappone, sia chi lo stava aspettando in occidente. Il secondo motivo consiste nel fatto che il quarto Smash, per quanto prodigo di fanservice, non vantava la premessa ambiziosa di Ultimate di riunire tutti i combattenti dei giochi precedenti; l’idea di un match-up impossibile non pesava più di tanto agli utenti.
Travaso di Byleth
Ora che Super Smash Bros. Ultimate include tutti i personaggi della saga di default, il concetto di “slot sprecato” – ovvero un personaggio che entra a far parte del roster a discapito di un altro – ha cambiato un po’ il suo senso. Proprio perché il roster di Ultimate è concettualmente irripetibile, il fatto che un lottatore di terze parti faccia il suo debutto in questo capitolo assume un sapore ancora più speciale. Mega Man non solo può scontrarsi con Mario, come era avvenuto nel precedente Smash; può anche condividere le luci della ribalta con Snake, Link Bambino e gli Ice Climbers.
Dunque, se nessuno slot del roster viene “sprecato” al posto di un precedente lottatore di cui si spera il ritorno, è anche vero che al posto di Byleth avremmo potuto vedere uno qualsiasi dei lottatori in cui su iCrewPlay abbiamo sperato a più riprese: sarà anche un pensiero egoista, ma è innegabile che chiunque venga “tenuto da parte” per il prossimo Smash non potrà fronteggiare tutti i campioni che abbiamo a disposizione in questa generazione.
Abbiamo già menzionato l’amore incondizionato di Masahiro Sakurai per Fire Emblem, ma quest’amore si traduce forse in favoritismo? Prima di rispondere, vorremmo precisare che senza la pubblicità gratuita che Marth e Roy hanno fatto alla serie in Super Smash Bros. Melee oggi non avremmo Fire Emblem in occidente. Il ruolo introduttivo di quei due personaggi è il motivo per cui stiamo parlando di questo argomento, ora.
Roy in particolar modo è stato introdotto in Melee con lo scopo esplicito di pubblicizzare l’allora inedito capitolo della saga in cui avrebbe dovuto fare il suo debutto, Fire Emblem: The Binding Blade. Il suo trofeo descriveva il gioco di origine come “Di prossima pubblicazione”, come fu per i personaggi di Animal Crossing. Questo tipo di promozione si è ripetuto in seguito con Corrin, come abbiamo spiegato in precedenza.
Nel caso di Byleth, però, è il tempismo a rovinare completamente l’appeal del personaggio. Per rispondere alla domanda di prima, sì, un favoritismo c’è eccome. Sakurai ha esplicitamente dichiarato che “includere quanti più mondi possibile” e “introdurre serie non ancora rappresentate in Smash” era la ragion d’essere dei DLC di Ultimate. Ora, con Byleth, i personaggi di Fire Emblem salgono a quota otto: un combattente first-party nel Fighters Pass sarebbe stato certamente visto più di buon occhio se fosse venuto da un universo poco rappresentato in Smash (come un nuovo lottatore per F-Zero o, per andare sul sicuro, The Legend Of Zelda) o quasi non rappresentato del tutto (come ad esempio Matthew da Golden Sun).
Il tempismo dell’avatar di Fire Emblem: Three Houses è davvero atroce: si tratta di un personaggio first-party, dallo scopo apertamente promozionale, proveniente da un gioco uscito mesi fa, come ennesimo esponente di una serie già ampiamente presente nel gioco, messo in corsia preferenziale e rilasciato al termine di un season pass finora esclusivamente composto da personaggi di terze parti, che è stato venduto a scatola chiusa. Certo, c’è un secondo Fighters Pass in arrivo, ma anche con lui brancoliamo nel buio: l’attesa ricomincia, con meno fiducia di prima.
A peggiorare l’aspetto del mero tempismo è la presentazione in generale: Sakurai esordisce parlando di una sorpresa della quale Nintendo stessa era apparentemente all’oscuro, il trailer allude apertamente all’abbondanza di spadaccini in Super Smash Bros., gli inviti ad acquistare e giocare Three Houses si sprecano, e all’annuncio del secondo pass Sakurai mette le mani avanti dicendo che le richieste su Twitter non verranno prese in considerazione. Messe in rapida successione, queste piccole cose sono parecchie da mandar giù.
Non tutto il Byleth vien per nuocere
La parte buffa di tutto questo è che, a livello di gameplay, Byleth è l’esatto opposto di tutte queste premesse: si preannuncia già da ora un combattente fenomenale, con un potenziale di combo da capogiro, punti deboli ben studiati e che a differenza degli altri personaggi di Fire Emblem varia il suo moveset per rappresentare anche le altre armi presenti nella saga. Oltre alle spade figurano ora archi, lance e asce: a rischio di sembrare un semiclone di Link, Byleth sfoggia un po’ di quella sana, benedetta varietà che nel cast di Fire Emblem mancava.
Anche la sua arena non è male, sebbene concettualmente identica al Castello Assediato che dà un’idea molto generica e approssimativa della serie. Il Monastero di Garreg Mach prende la medesima idea di base e infonde in essa il carisma dell’ultimo esponente di una serie che si è evoluta nel corso degli anni, quella di Fire Emblem. Il risultato è “come il Castello Assediato, ma mille volte meglio”, sebbene la vera star del pacchetto sia indubbiamente Byleth.
L’annuncio dei sei personaggi nuovi, se non altro, ha saputo porgere un ramoscello di ulivo ai fan adirati per questa controversa new entry nel roster. Temevamo tutti che i nuovi lottatori sarebbero stati solamente i “due o tre” a cui alludeva Sakurai, ma con sei nuovi personaggi la possibilità di coprire quante più richieste possibile torna a riaprirsi. Come già detto, però, la domanda è una: lo farà davvero? Ora che sappiamo che – gasp! – un DLC venduto a scatola chiusa può permettersi anche di includere personaggi che qualcuno potrebbe non volere, la fiducia richiesta ai giocatori non è affatto poca. Per la serie: “beh, sì, ma c’è pur sempre il Fighter Pass 2”; “perché, tu ti fidi?”
Prevedibilmente, così come c’è chi grida allo scandalo per lo slot sprecato, c’è anche chi – in quanto felice di quel che ha ottenuto – è infastidito da chiunque si sia sentito tradito. Le argomentazioni variano dall’approccio maturo del “potevi comprare i personaggi singolarmente” alla sempreverde (e squallida) “degustazione delle lacrime”. Naturalmente, anche per il secondo pass ci sono dei bonus esclusivi: come è stato per il costume Mii di Rex (Xenoblade Chronicles 2) nel primo Pass, ora abbiamo l’armatura ancestrale di Link da The Legend Of Zelda: Breath Of The Wild. Sarò pazza, ma credo che trenta euro sulla sola base di un costume per i Mii siano veramente troppi.
Com’è giusto che sia, i fan contrariati non dovrebbero giudicare un lottatore sulla base di qualche informazione, sebbene a tal proposito Sakurai si sia prodigato allo scopo di mostrare Byleth sul campo di battaglia in modo approfondito. D’altro canto, però, l’entusiasmo di coloro i quali stanno riempiendo Twitter di classifiche per il primo Fighters Pass mettendo Byleth in cima senza nemmeno averlo provato è ugualmente risibile. Ma tant’è. Il sedici gennaio del 2020 passerà alla storia come una giornata pessima per chi sperava in un crossover ambizioso, ma anche ottima per chiunque amasse Fire Emblem, suppongo.
Se non altro, con questo lunghissimo sermone dovrei aver spiegato nel modo più dettagliato possibile perché così tanti si stanno ancora scannando in merito a un personaggio che entra a far parte di un picchiaduro. Nell’ipotesi improbabile che Nintendo sia in ascolto, ecco un consiglio da riferire alla sede di Kyoto: un piccolo teaser con il primo nome del secondo Pass al prossimo Nintendo Direct, magari prima che il malloppone diventi disponibile per l’acquisto. Vendere la pelle dell’orso diventa più facile, quando si riesce a prenderlo!