Il sito Japanese Nintendo, atto a riportare notizie sulla Grande N dalla Terra del Sol Levante, ha una nuova – e potenzialmente succosa – indiscrezione. A quanto pare Nintendo, Creatures e Game Freak hanno registrato due nuovi copyright. Se i nomi Creatures e Game Freak ci fanno drizzare le antenne, è per un motivo ben preciso: le due aziende sono sempre coinvolte nei titoli Pokémon.
Per quanto Game Freak volesse farci sapere che non dovremmo aspettarci un titolo Pokémon ogni anno, i fatti parlano chiaro: Nintendo ha rilasciato Pokémon: Let’s Go, Pikachu! e Let’s Go, Eevee! nel 2018, per poi ripetersi a distanza di dodici mesi con Pokémon Spada e Scudo. Non ci stupirebbe minimamente, dunque, se il coinvolgimento di Creatures con i copyright portasse a una nuova coppia di giochi.
Cardiopalma e rarità
Caso vuole che i copyright sono appunto due. Nella fattispecie, parliamo di 伝説の鼓動 (Densetsu no Kodou), ovvero “Batticuore leggendario”, e アメイジングレア, che a quanto pare sta per “Fantastica rarità”. Nomi tanto altisonanti, oltre a ricordarci le sigle di Cristina D’Avena, verosimilmente portano alla mente più il gioco di carte collezionabili Pokémon; allora perché coinvolgere Creatures e Game Freak, oltre a Nintendo?
Ad insospettirci ancora di più è il fatto che lo scopo dei due copyright menziona esplicitamente giochi di carte collezionabili, ma anche videogiochi. Che si tratti dei tanto attesi remake di Pokémon Diamante e Perla, poi, è un altro discorso; non è che il batticuore e la rarità abbiano tanto a che vedere con i diamanti e le perle (forse la rarità…). Che ruolo giocano Nintendo, Game Freak e Creatures, dunque?
Tenere l’hype a freno
Molto probabilmente non avremo notizie sulla sfera Pokémon in tempi brevi, avendo appena ricevuto un Pokémon Direct. Ciononostante, va anche detto che il digiuno dai Nintendo Direct “globali” sta durando dallo scorso autunno, ed è tuttora la più lunga siccità di informazioni dal primo stream ideato dal compianto Satoru Iwata. Per sapere cosa bolle nel pentolone di Creatures e Game Freak, dunque – sempre che i copyright vengano effettivamente usati – dovremo pazientare.