Non è una novità che la serie Devil May Cry sia tra le più amate in circolazione; il fascino oscuro di Dante ha colpito tutti, critica compresa, nel corso degli anni e dei vari titoli della serie. L’ultimo capitolo, Devil May Cry 5 è stato campione di incassi vincendo premi prestigiosi e diventando il titolo più venduto dell’intera serie per distacco. Ma i vari titoli della serie Devil May Cry sono sempre stati in cima alle classifiche? Assolutamente no e, alcune volte, non per colpa degli sviluppatori, che hanno fatto quasi sempre un ottimo lavoro.
Ma torniamo un attimo indietro per coloro che non conoscono la serie: Devil May Cry è una saga di videogiochi di genere hack ‘n slash pubblicata da Capcom a partire dal 2001, in cui vesti i panni di Dante, un cacciatore di demoni che ha come obbiettivo sterminare più demoni possibili per vendicare sua madre Eva. Gli elementi che hanno reso celebre la serie, oltre a una storia avvincente, sono il dinamismo del gameplay, le ambientazioni gotiche, le musiche heavy metal e un sistema “a punti” che premia il giocatore per la velocità, la varietà e l’accuratezza dei colpi inferti ai nemici. Andiamo ad analizzare più nel dettaglio i singoli titoli, non escludendo 2 fattori-chiave: i voti delle testate e le vendite effettive.
Chiaramente, nell’articolo ci saranno spoiler sui vari capitoli.
Devil May Cry
Il filmato introduttivo ci narra delle gesta del demone Sparda (padre del protagonista) che, andando contro la sua fazione e rinunciando ai suoi poteri, salvò l’umanità chiudendo il portale con il mondo dei demoni. La prima cut-scene ci riporta al mondo del protagonista, di nome Dante: egli ha un’agenzia che si occupa di alcune “faccende spinose” inerenti i demoni. Improvvisamente all’interno dell’agenzia, chiamata “Devil May Cry”, fa il suo rocambolesco ingresso una donna dotata di poteri di nome Trish, che chiede a Dante di recarsi in un castello su di un isola chiamata “Mallet Island” in quanto Mundus, il re dei demoni, sarebbe risorto e intenzionato a conquistare il mondo. Qui Dante, dopo un susseguirsi di vicende che elencare qui risulterebbe tedioso, riesce a sconfiggere uno dei guerrieri più forti al servizio di Mundus, Nelo Angelo; in realtà, dopo la sua morte o presunta tale, si scopre la sua vera identità: Vergil, il fratello gemello di Dante, soggiogato dal perfido re dei demoni. Una volta sconfitto Mundus e fatto esplodere “Mallet Island”, Dante si mette in società con Trish (che si rivela durante la storia una servitrice di Mundus, ora pentita).
Devil May Cry 2
Diviso in 2 dischi che contengono la stessa storia ma da due punti di vista differenti, Devil May Cry 2 ti metterà nei panni sia di Dante che di Lucia, una giovane cacciatrice di demoni che vuole impedire ad Arius, un ricco proprietario di una multinazionale dall’aspetto simile a Heihachi Mishima, di impadronirsi dell’ “Arcana”, un antico manufatto che gli permetterebbe di aprire la porta per il mondo degli inferi e ottenere un incredibile quantità di potere. Dante e Lucia scopritosi alleati, fermano Arius e sconfiggono il potente demone Argosax. L’ambientazione di questo secondo capitolo mantiene il cupo del primo Devil May Cry, ma aggiunge una nota di modernità. Del gameplay del primo rimane poca traccia, combo differenti e comandi a volte anche troppo macchinosi; se a tutto questo aggiungiamo una storia piatta, quasi banale, capiamo il perché alcune testate non gli abbiano concesso la sufficienza. Tecnicamente, il peggior Devil May Cry.
Devil May Cry 3: Dante’s Awakening
Episodio prequel della saga, Devil May Cry 3 ha come fulcro della trama, la battaglia tra i 2 fratelli gemelli Dante e Vergil, figli di Sparda ed Eva, una donna umana. La morte della madre per mano dei demoni segna indelebilmente l’animo dei due gemelli: Dante si ripromette di eliminare ogni forma di demone rimasta sulla terra, Vergil invece diventa affamato di potere, non avendo potuto fare nulla per salvare la madre. Le storie dei due gemelli si separarono per poi incrociarsi nuovamente all’inizio di Devil May Cry 3: Dante sta aprendo la sua agenzia per “commissioni speciali”, mentre Vergil risveglia la torre Temen-Ni-Gru, essenziale per aprire un portale per il mondo dei demoni; l’altro elemento essenziale è l’amuleto custodito gelosamente da Dante, un ricordo donatogli dalla madre. A fianco di Vergil c’è Arkham, un umano dai poteri demoniaci profondo conoscitore di Temen-Ni-Gru, mentre a fianco di Dante (per così dire) c’è Lady, la giovane figlia di Arkham, in cerca di vendetta dopo che il padre uccise la madre.
Arkham dopo aver ingannato tutti, aprirà il portale per il mondo dei demoni e acquisirà i poteri del leggendario demone Sparda; i due gemelli, prima dello scontro finale in cui Dante sconfiggerà Vergil, uniscono le forze contro il comune nemico.
La scena finale mostra un Vergil sconfitto che corre verso Mundus per tentare di sconfiggerlo: non ci è dato sapere come andò a finire lo scontro, ma è praticamente ovvio che quello scontro porterà alla nascita di Nelo Angelo. Devil May Cry 3 in sintesi vanta una trama incredibilmente fitta, ricca di colpi di scena, gameplay rinnovato che si rifà a quello del primo capitolo; per molti, il Devil May Cry preferito dell’intera serie. Un anno dopo uscì addirittura una Special Edition che permetteva di giocare nei panni di Vergil.
La trilogia di Devil May Cry su PlayStation 2 fu accolta incredibilmente bene: il primo Devil May Cry fu un successo, riuscendo a vendere più di due milioni di copie. Ma allora, perché dopo quel capitolo, si vendettero molte meno copie? Molto probabilmente, la colpa è da attribuire a Devil May Cry 2: il gioco per carità, non è pessimo, però deluse. Infatti, col terzo capitolo si cercò di rimediare. Devil May Cry 3 rimane un must per tutti i possessori di PlayStation 2, ma vendette molto di meno rispetto a Devil May Cry 2: 1,7 milioni contro 1,3 milioni di copie; è evidente che ormai il danno provocato da Devil May Cry 2 aveva fatto perdere di interesse la serie e non bastò pubblicizzare anche tramite dei bundle Devil May Cry 3, che rimane un gioco di tutt’altra caratura rispetto al secondo capitolo.
Devil May Cry 4
In Devil May Cry 4 vestiamo i panni di Nero, un giovane ragazzo che possiede un braccio demoniaco. La storia inizia con Nero e Kyrie, una sua amica, intenti a seguire la messa di Sua Santità in onore del grande Sparda. Tutto degenera con l’arrivo di Dante, che interrompe la messa sparando nel volto Sua Santità e alcuni discepoli; Nero combatte con Dante, che però a un certo punto se ne va rivelando a Nero che quelli che ha ucciso non erano umani ma bensì demoni.
La storia è molto particolareggiata, e include molti personaggi tra cui Credo, Agnus, Gloria (che si rivela in realtà Trish sotto copertura) e Sua Santità che, in realtà, non morì a causa del blitz di Dante durante la messa. Si scoprì che questo, a capo dell’Ordine della Spada, ha utilizzato la spada Yamato di Vergil per aprire numerosi portali demoniaci al fine di tempestare la città di demoni, ottenere poteri demoniaci risvegliando il “Salvatore” e successivamente salvare la città estendendo il proprio culto per tutto il globo, mettendolo ai suoi piedi. Dante e Nero sconfiggono il “Salvatore” risolvendo, ancora una volta, la situazione. Una storia che è rimasta nel cuore degli appassionati sulle note di “Shall Never Surrender” e che rappresenta lo spartiacque per il futuro della serie. Come per Devil May Cry 3, uscì successivamente una Special Edition ricca di contenuti.
DmC Devil May Cry
C’è poco da dire: forse uno dei reboot più discussi di sempre. DmC Devil May Cry è ambientato in un universo parallelo a quello della serie originale: Dante vive in una roulotte fatiscente e non ricorda il suo passato, mentre Mundus, travestito da ricco imprenditore, soggioga l’intera città con sua moglie Lilith, proprietaria di un famoso night club. Mundus è arrivato nella città grazie a un portale situato nel suo palazzo, che lo rende praticamente invulnerabile; Dante grazie all’aiuto di una ragazza di nome Kat, si unisce al così detto “Ordine”, con a capo Vergil, il fratello gemello di Dante.
Dante recupera la memoria e scopre il legame con Vergil; successivamente Kat viene rapita da Mundus. I due fratelli, per ritorsione, rapiscono a loro volta Lilith, che porta nel grembo il figlio di Mundus. Viene organizzato uno scambio di prigionieri, ma dopo che Mundus consegna Kat, Vergil a sorpresa uccide Lilith. Il demone, infuriato, distrugge quasi tutta la città per uccidere i due gemelli, ma, dopo aver distrutto il portale, i due uccidono Mundus. Ecco il colpo di scena: Vergil adesso vuole soggiogare il mondo con i suoi poteri. Inevitabile lo scontro con Dante, che alla fine del videogioco ne uscirà vittorioso. Questo reboot rappresenta il punto più basso della serie per quanto riguarda le vendite, ma non dal punto di vista tecnico.
Devil May Cry 5
Qui tocchiamo il punto più alto, più aulico della saga Devil May Cry, il che era parecchio difficile visti gli illustri predecessori e il fatto che la saga sia ormai arrivata al quinto capitolo. La storia è ambientata 5 anni dopo gli eventi di Devil May Cry 4, Nero ha aperto la sua agenzia di ammazza-demoni su un furgoncino errante insieme alla sua ragazza Kyrie e all’armaiola Nico. Un giorno un individuo oscuro strappa il braccio demoniaco a Nero e, utilizzando Yamato, scompare all’interno di un portale. Poco dopo, uno strano individuo di nome V assolda Dante per recarsi a Redgrave city, città in cui lo stesso Dante trascorse l’infanzia insieme a Vergil. L’obbiettivo di V è eliminare Urizen, un potente demone che aveva piantato nella città un albero demoniaco denominato Qlipoth. Nella città le strade di Dante e Nero si incroceranno ancora una volta per svelare il mistero che attanaglia la cittadina. Vuoi sapere come la storia va a finire? Ecco il link Amazon per acquistare Devil May Cry 5.
È incredibile l’enorme lavoro svolto da Capcom “nell’indirizzare i lavori”: si è passati dall’1,2 milioni di copie di DmC Devil May Cry agli oltre 3,1 milioni di copie di Devil May Cry 5. Dopo l’avvento di PlayStation 3, è stata una vera e propria altalena tra successi e flop della serie: a dividere Devil May Cry 4 e il 5 c’è infatti DmC Devil May Cry che tocca, come detto, il punto più basso della serie dal punto di vista delle vendite, ma paradossalmente è tra i più tecnici usciti.
La spiegazione è presto detta: i fan della serie erano chiaramente legati alla misteriosa storia di Dante, Nero e Vergil e non hanno accettato di buon grado “interrompere” questa splendida narrazione attraverso un reboot che altrimenti sarebbe stato ottimo, persino dal punto di vista della trama. Questo altresì spiega il perché con Devil May Cry 5 si sia quasi arrivati a triplicare le vendite rispetto al reboot, senza nulla togliere ai fattori tecnici che, come si è detto, toccano il punto più alto dell’intera serie, portando Devil May Cry 5 a vincere il premio per il “Miglior gioco d’azione dell’anno” al TGA 2019. Spesso e volentieri dunque, una bella storia, attira di più di un bel gameplay. E Capcom l’ha capito a sue spese, sapendo però reagire ascoltando i fan della serie.
La serie hack ‘n slash sicuramente non cesserà con il quinto capitolo, ma sarà probabilmente invece il trampolino di lancio per altri progetti. La serie è molto amata e conosciuta, ad oggi addirittura si può recuperare tutta la serie su PlayStation 4 tramite la prima trilogia rimasterizzata (uscita oltretutto anche su PlayStation 3), le versioni per PlayStation 4 di Devil May Cry 4 e Dmc Devil May Cry e l’ultimo capitolo chiaramente uscito solo sulle console di next-gen. Su Netflix è disponibile anche una serie tv anime che però non sta avendo molto successo ed anzi è molto criticata dagli esperti; un’altra altalena di successi è in arrivo anche qui? Chi vivrà, vedrà.