Rainbows, toilets & unicorns, a cura dell’italianissimo team Fantastico Studio, è un titolo folle e stupido, ma anche geniale allo stesso tempo. E qui la recensione potrebbe pure chiudersi. Perché in 3 aggettivi ho praticamente riassunto il titolo. Uno Shoot ‘em up vecchia scuola, sullo stile di quelli che, se sei un giocatore anzianotto, ricorderai in sala.
I casi sono due o troverai il gioco della tua vita oppure lo snobberai, anzi lo criticherai senza remore.
Mi scappa!!!
Rainbows, toilets & unicorns ha una una flebilissima trama che serve giusto per darci un motivo per iniziare a sparare a bordo del nostro water. Saremo un generico tizio, di cui non ci è dato sapere il nome e nemmeno ci interessa, che dopo aver mangiato un gelato al gusto di unicorno (quegli ammassi di zuccheri che vanno tanto di moda nelle gelaterie negli ultimi anni) si ritroverà ad avere un’improrogabile necessità di andare in bagno per espletare i propri bisogni.
Scappato alla toilette più vicina, questa si trasformerà in una navicella spaziale o Water volante, questo non l’ho perfettamente capito, tuttavia non è assolutamente indispensabile saperlo ai fini del gioco. Una volta iniziato ci ritroveremo a dover affrontare 5 mondi, a loro volta suddivisi in 6 livelli l’uno, dove il nostro compito sarà quello di sparare ad ogni cosa ci si parerà di fronte, raccogliere potenziamenti (una calamita, l’indispensabile scudo e il temporaneo doppio sparo) e gemme (che ricordano la forma delle rupie di The Legend of Zelda).
Ogni livello rappresenta un tema trattato in maniera satirica. Avremo il livello religioso, dove rabbini, preti e piccoli buddha cercheranno di farci la pelle, il livello internet costituito di like e cuoricini di instagram, quello politico dove affronteremo un gigantesco parruccone biondo/arancione e una versione sotto steroidi di Vladimir Putin, il mondo dei fissati del genere No Vax e vegani; infine il livello del consumismo, nel quale versioni scimmiottate di Topolino e dei Simpson vorranno avere la meglio su di noi.
Un arcade nel 2020
Per quanto riguarda il lato gamplay, Rainbows, toilets & unicorns, come dicevo inizialmente, è uno Shoot ‘em up verticale puro. Di quelli stile anni ’80 che tanto andavano di moda nelle sale, pieno di proiettili che dovremo schivare, i quali vanno a prendere la denominazione di Bullet Hell. Quindi una schermata che scorre verticalmente, dove noi con il nostro water dovremo sparare ad ogni cosa si muova su schermo, ma soprattutto schivare in maniera millimetrica le numerose pallottole che i nemici di scaglieranno contro.
Il tutto è molto divertente, tuttavia la sua anima punitiva viene fin troppo amplificata dal fatto di non avere nessuna vita extra e nemmeno checkpoint. Morale della favola? Se muori, stai zitto e ripeti tutto il livello. Quindi saranno da rifare nuovamente i boss e si dovranno riprendere tutti i potenziamenti accumulati. L’unico punto di salvataggio che avrai a disposizione sarà se riuscirai a finire uno stage del gioco, questo si sbloccherà e potrai selezionarlo nella schermata principale.
Da una parte si aumenta il tasso di sfida, è vero, però c’è anche da ammettere che alla lunga questa formula stanca e si trasforma in frustrazione pura. Se gli sviluppatori avessero messo anche solo 2 vite, magari aumentando i livelli, il tutto sarebbe stato nettamente più scorrevole.
Altro punto che secondo me avrebbe dovuto essere maggiormente curato è la quantità di stage di gioco: 5 mondi in tutto, suddivisi da altri 6 schermi. Nella realtà non è proprio così perché il tutto si trasforma in un lungo unico stage da sorpassare e il passaggio tra un livello e l’altro serve prettamente a farci riprendere fiato. Quindi questo vuol dire che all’atto pratico ci saranno solo 5 livelli da visitare, un po’ pochini per quanto mi riguarda. Se riuscirai ad entrare subito nel mood del gioco, capendo il pattern di sparo dei nemici, riuscirai tranquillamente a completare (e addirittura platinare il gioco) nel giro di massimo 7/8 partite. Troppo poco a dirla tutta.
8 bit
Graficamente Rainbows, toilets & unicorns è discreto con colori estremamente sgargianti come il rosa shocking, viola e tutte quelle tonalità che ricordano anche solo vagamente gli unicorni. In più il tutto viene presentato in una buona, ma non eccezionale, grafica 8 bit. Non eccezionale, perché se gli elementi di contorno sono ben fatti, come i lati dello schermo, dove abbiamo una bella grafica del personaggio urlante da una parte e un unicorno segnapunti dall’altra, gli sfondi e gli stage soffrono purtroppo di una certa monotonia generale con sempre gli stessi nemici proposti.
Dal punto di visto sonoro, siamo sul livello del senza infamia e senza lode. Musichine ed effetti che ricordano i vecchi cabinati da sala le quali si sposano abbastanza bene con il mood retrò del gioco. Nulla di epico comunque.
Vaporwave
Concludendo Rainbows, toilets & unicorns non è per un nulla un brutto gioco. La grafica è carina, ma non sensazionale vista la ripetitività dei fondali e dei nemici. Tutto sommato si fa giocare. Peccato per il gameplay punitivo, ma non appagante anzi alle volte è molto frustrante. Il tutto si sarebbe potuto risolvere tranquillamente mettendo dei checkpoint oppure delle vite in più. Anche la troppa brevità del titolo è un problema non di poco conto, perché diciamocela tutta, 5 livelli effettivi sono davvero troppo pochi. Un titolo che ti potrà tenere impegnato per qualche giorno e magari ti divertirà pure, ma poi basta anche perché la modalità di gioco è solo una.