Sulla falsa riga dei quattro articoli delle “vere leggende” di League of Legends, in cui ho parlato di alcuni dei termini più noti del famoso MOBA, ho deciso di proseguire con gli articoli dedicati al lato competitivo del gioco ed al suo passato. Cercando un nuovo format ho quindi deciso di dedicare una serie di articoli ai singoli giocatori più famosi. La mia intenzione non è tuttavia creare un freddo elenco storico di fatti come se fosse una pagina di wikipedia, d’altronde già esiste qualcosa di simile in inglese, ma dare più che altro un resoconto delle curiosità, delle sensazioni e delle mie opinioni personali relative a quel singolo giocatore. Quanto da chi iniziare, parlando di League of Legends, il primo giocatore preso in considerazione non può che essere Lee “Faker” Sang-hyeok.
La Storia
Prima di giocare a League of Legends, Faker giocava ad un altro MOBA semisconosciuto chiamato Chaos che aveva delle meccaniche simili. Questo lo aiutò ad ottenere fin da subito una certa abilità meccanica e presto divenne uno degli streamer coreani più noti per le sue capacità. Non sorprese nessuno quindi che all’inizio della Season 3, la SKT Telecom decise di costruire uno dei suoi due team proprio intorno a lui (a quel tempo le squadre potevano avere più di un team). Gli SKT T1 sono nati con e per Faker e non sono mai esistiti (e mai esisteranno probabilmente) senza di lui.
La scelta pagò non poco visto che, al loro debutto, gli SKT T1 conquistarono subito una prima coppa del mondo, quella del 2013. Nel 2014 però apparve evidente come i giocatori scelti non si fossero riusciti ad adattare bene ai cambiamenti del gioco e nel 2015 gli SKT T1 vennero riformati da zero, ricostruendoli intorno a bengi e Faker (gli unici due a restare della formazione del 2013). Questa venne riconosciuta come la formazione degli SKT T1 più forte in assoluto visto che si portò a casa per due anni di fila la coppa del mondo (2015 e 2016) cambiando solo il top laner da un anno all’altro. Faker è quindi uno dei due soli giocatori al mondo ad aver vinto per tre volte il mondiale di League of Legends ed uno dei quattro che sono riusciti a difendere la loro coppa l’anno dopo averla vinta.
Nel 2017 i Samsung Galaxy riuscirono a togliere agli SKT T1 la coppa del mondo alla fine di un Mondiale dominato dalla Corea. Il team rosso provò ancora una volta a ricostruirsi intorno a Faker nel 2018, ma le cose non andarono bene e i rookie scelti si rivelarono non all’altezza. Gli SKT T1 non riuscirono neanche a qualificarsi per i mondiali e nessuno dei tre team coreani riuscì a raggiungere neanche le semifinali. Lo stesso Faker si disse deluso dalle performance della sua nazione e determinato a vendicarsi nel 2019. Tuttavia non aveva considerato un fattore: i G2. Gli SKT T1 sono entrati a piena forza nella scena internazionale, ma sono stati gli europei G2 Esports a respingerli per due volte (MSI e Mondiale). Tra i due team è nata una feroce rivalità che è ben lontano dal dirsi conclusa visto che entrambe le squadre hanno vinto i loro spring split e si affronteranno nuovamente nel Mid-Season Invitational 2020!
Concludiamo questo breve riassunto della storia di Faker con qualche statistica. E’ stato il primo giocatore ad aver raggiunto la quota di 2000 kill nella LCK, ottenuta il 5 Marzo 2020 uccidendo Jelly, il supporto degli Afreeca Freecs. E’ stato il secondo giocatore di tutta la LCK a giocare più di 500 partite, raggiungendo tale traguardo il 21 Agosto 2019. Ha inoltre la bellezza di più di 100 partite vinte in scenari internazionali. La 100esima vittoria è avvenuta, per altro, proprio durante il Mondiale 2019, quando gli SKT T1 hanno vinto il 2° game contro gli Splyce.
I Pick
Il Campione più famoso di Faker è a mani basse Zed. D’altronde è con quest’ultimo che è entrato letteralmente nella leggenda, come abbiamo visto insieme qui, ma in generale si può dire che Faker preferisce utilizzare assassini o maghi dall’elevata mobilità (Riven, Azir, LeBlanc). Come seconda scelta vediamo spesso maghi dall’elevata presenza globale (Ryze o Twisted Fate) e infine maghi di controllo che possono causare grosse quantità di danno, tipo Orianna o Syndra. La sua effettiva champion pool è tuttavia a dir poco enorme considerando che è stato visto giocare praticamente tutto nel corso della sua carriera.
Nonostante ciò, in realtà il campione che gli ha dato più soddisfazione è a mani basse LeBlanc. E’ con questo che ha ottenuto due dei suoi principali soprannomi ed è con questo che ha fatto il suo debutto nella scena internazionale. La sua LeBlanc è rimasta imbattuta per due anni, fino al Mid-Season Invitational del 2015 dove venne sconfitta in un match contro gli EDward Gaming. La sua performance più grande su questo campione? Durante la sua stagione di debutto, la OGN Spring, la usò per affrontare gli MVP Blue e in 18 minuti era 10/0/1, al punto che gli avversari si arresero subito al 20esimo minuto.
Un altro campione con cui Faker viene indubbiamente associato è Riven. Questi iniziò a giocarla nel corso del mondiale del 2013, ma non nelle partite dell’effettiva competizione internazionale. In quel periodo infatti Faker fece il suo debutto sui server del circuito NA e decise di sfruttare l’occasione per provare qualcosa di nuovo. Il risultato fu un win rate del 92% in 24 partite. Un risultato mostruoso che spinse Faker a utilizzare Riven più spesso e rese popolare l’uso di questo campione in midlane, cosa che non era mai avvenuta fino a quel momento.
https://www.youtube.com/watch?v=A0fYBNYJRPQ
Altri due campioni a cui Faker è molto legato sono Twisted Fate e Ryze. E’ sua opinione che tutti i mid laner debbano imparare ad utilizzare questi due poiché insegnano due fattori importanti di League of Legends. Il primo non può essere utilizzato bene se non si impara a guardare nei momenti giusti la mini-mappa mentre il secondo è fondamentale per imparare ad usare le giuste abilità, al giusto momento, nel giusto ordine, evitando di sprecare mana a caso. Lo stesso Faker è stato più volte associato con l’immagine di Ryze (tipo nel video di Rise del Mondiale 2018), ma questo è dovuto soprattutto alle sue clamorose prestazioni su questo Campione nel corso del Mondiale 2015.
Le Curiosità
Uno dei soprannomi di Faker è “Unkillable Demon King”. Questo si riferisce alla sua incredibile capacità di sopravvivere anche nelle situazioni più impensabili, schivando skill shot e assalti con una precisione millimetrica, al punto che sembra che il suo Campione stia danzando intorno agli avversari. Questo è soprattutto evidente quando usa Azir con cui è stato seriamente capace di fughe al limite dell’assurdo, spesso anche durante le numerose competizioni internazionali. Negli anni passati era comune il pensiero di molti team che se avessero ucciso Faker avrebbero vinto. Al di là che questo non era vero (gli SKT T1 erano forti anche come team), la cosa è sempre stata più semplice da dire che da fare.
Un altro noto soprannome è Faker Faker Playmaker. Questo è dovuto ovviamente al particolare suono del suo nome dell’evocatore associato con la sua abilità di generare individualmente delle giocate tali da ribaltare completamente l’andamento di una partita. C’é un’innumerevole quantità di partite in cui gli SKT T1 sembravano perdere solo per essere poi portati in vantaggio da una sua singola performance durante un teamfight che li ha condotti alla vittoria. Per esempio, una cosa simile avvenne proprio nella semifinale del mondiale del 2013 (l’ultimo segmento del video qua sopra). Si, è vero, gli altri SKT T1 non vanno sottovalutati, ma Faker ha dimostrato più volte di meritare il suo posto di capitano. E’ una costante minaccia per gli avversari.
Faker è considerato il volto della scena professionistica di League of Legends. Sin dal suo debutto ha collezionato premi come miglior midlaner di sempre ed è ancora considerato il GOTA (Greatest of All Times) del gioco. Molti giornalisti e giocatori professionisti vedono in Faker il miglior giocatore di League of Legends di sempre e spesso viene confrontato con figure come Lionel Messi e Michael Jordan. Quest’ultimo paragone venne fatto niente meno che da Dustin Beck, il vicepresidente di Riot Games.
Una delle curiosità più famose di Faker è il fatto che non usa skin sui campioni che gioca. Ci sono state molte speculazioni sul perché non lo faccia e molti sostengono sia perché queste potrebbero distrarlo dal gioco. In realtà lo stesso Faker ha ammesso che all’inizio non sapeva neanche che le skin esistessero e quando lo ha scoperto, si era talmente abituato a giocare senza che non sentiva il bisogno di farlo ora. Una semplice abitudine. C’é da dire però che nel corso degli anni anche lui ha tirato fuori qualche skin. Di solito lo fa quando usa Riven, prediligendo Arcade o Battle Bunny Riven, oppure quando partecipa ad eventi internazionali celebrativi (tipo All-Star) dove tende a usare le skin SKT se possibile.
Nonostante Faker sia rinomato per la sua espressione impassibile durante le partite, è anche risaputo che dietro a questa apparente freddezza c’é un ragazzo dal cuore d’oro e dal forte senso dell’ironia. Vede i suoi compagni di squadra come una seconda famiglia e ritiene che sia impossibile giocare bene se non si apprezza chi si ha in squadra. Adora fare scherzi e stare al gioco così come ammira ed apprezza molti altri giocatori con cui si è trovato spesso a condividere la scena internazionale. Lui per primo, quando può, scherza sulla sua aura di invincibilità ed immortalità. Ha persino un amore sconfinato per gli animali, pare che il suo unico difetto sia… il fatto che adori la pizza Hawaiana. Seriamente Faker, perché?