Proseguiamo il nostro viaggio alla scoperta delle “vere leggende” di League of Legends. Questa è una serie di articoli dedicati ai singoli giocatori che più di tutti si sono fatti notare nella scena competitiva internazionale. La mia intenzione non è tuttavia creare un freddo elenco storico di fatti come se fosse una pagina di wikipedia, d’altronde già esiste qualcosa di simile in inglese, ma dare più che altro un resoconto delle curiosità, delle sensazioni e delle mie opinioni relative a quel singolo giocatore.
Dopo aver parlato del “Riven God” BoxBox una settimana fa, continuiamo la nostra disamina di alcuni dei più famosi streamer di League of Legends. Una delle storie più interessanti di tutte è probabilmente quella di uno che mi sento di definire, a mani basse, il più famoso streamer canadese di questo gioco: “The Beast” Gosu (o “Vayne God” se preferisci). Perché? Beh, lo scoprirai leggendo. Iniziamo.
La Storia
Gosu (vero nome sconosciuto) è un famosissimo streamer di origini canadesi, probabilmente uno dei giocatori più famosi nel primo periodo di successo di League of Legends. Lui stesso si descrive come il classico nerd che ha sempre amato i videogiochi e che entrò nel mondo del gioco online con StarCraft 2. Fu qui che i suoi amici presero a chiamarlo Gosu (il perché non l’ho trovato). Successivamente venne spinto a provare League of Legends, ma si stancò velocemente e gli dette una seconda possibilità solo un anno dopo (2010), quando furono nuovamente i suoi amici a trascinarlo. Poco dopo il suo ritorno uscì Vayne e quella fu la definitiva scintilla che lo convinse a passare al ruolo di ADC. Da allora Gosu non ha mai smesso di giocare a League of Legends, diventando uno streamer di successo anche se non è mai entrato in una squadra professionistica. Perché? Perché a detta sua, è bravo, ma non abbastanza per giocare a quel livello. Vedendolo, devo dire la verità, non ne sono così sicuro, ma apprezzo la modestia. Soprattutto visti i tanti streamer che invece si credono divinità in terra.
I Pick
Se un giocatore riceve il soprannome di “Vayne God” c’é un motivo e basta vedere una partita di Gosu su questo campione per capirlo. Se non conosci League of Legends, Vayne è uno dei più grandi hypercarry da usare nel ruolo di ADC. Ha un’elevata mobilità, capacità di infliggere danni puri in determinate condizioni e persino di guarire in modo massiccio dai danni subiti. Il contraltare di tutto questo è che la sua portata è la più corta del gioco e che richiede un’abilità meccanica assurda. Chiunque abbia provato anche solo una partita su questo campione, sa di cosa parlo. Vayne è forte, ma è fragile e deve stare nel mezzo della mischia per fare il suo lavoro. Basta un errore… ed è game over. Inoltre, in quanto hypercarry, se non riesce a ottenere qualcosa a inizio partita, avrà bisogno di tanto tempo per recuperare. Ecco, Gosu fa sembrare il giocare Vayne una passeggiata. Il modo in cui danza e si muove negli scontri è qualcosa di stupefacente.
Ovviamente Gosu non gioca solo Vayne. Prima di tutto perché basta un ban per infrangere i suoi sogni di gloria, ma poi… sai che noia a giocare sempre e solo lei? In generale però, raramente lascia libero il ruolo di ADC e preferisce i campioni dotati di un’elevata mobilità (Graves, Ezreal, Lucian) o dotati di metodi per evitare assalti e tirarsi fuori dai guai (Sivir, Xayah). Su tutti questi mostra una notevole precisione meccanica ed un’ottima conoscenza del gioco. A sorprendere di Gosu è soprattutto il sangue freddo e la precisione millimetrica con cui riesce a calcolare gli spostamenti avversari, quasi leggesse nel futuro. Boh, sono convinto che sarebbe stato un ottimo giocatore professionista, soprattutto in un circuito bistrattato come quello NA.
Le Curiosità
La principale caratteristica di Gosu l’avrai già notata se hai guardato uno dei video di corredo a questo articolo: Gosu non appare in face cam! A malapena parla e solo in alcuni dei suoi stream più recenti. La sua identità è rimasta a lungo un mistero e tutto perché, oltre che abbastanza modesto, Gosu è anche molto, ma molto timido. Da una parte si vergognava enormemente a trasmettere la sua voce negli stream, d’altro canto aveva anche paura che questa non sarebbe piaciuta e che il suo carattere avrebbe inficiato negativamente sul suo lavoro. Solo da metà 2015 iniziò a comprendere un microfono nei suoi streaming (pur parlando ancora molto poco) e solo alla fine dello stesso anno pubblicò una serie di foto su Twitter che rivelavano ufficialmente il suo aspetto e la sua identità.
L’identità misteriosa di Gosu ha sicuramente contribuito alla sua fama iniziale. Ai fan sembrava incredibile che un giocatore così capace fosse anche sconosciuto e non mancarono numerose supposizioni. Tra queste, ne vanno sicuramente citate due. La prima era che Gosu fosse in realtà un secondo account di Doublelift. I due giocatori infatti avevano una champion pool simile ed uno stile praticamente identico. Potrebbe quasi sembrare sorprendente se non fosse che questo era dovuto al fatto che Gosu adorava (e adora) Doublelift e aveva iniziato a streammare proprio perché ispirato dalle stream di quest’ultimo. La seconda voce da citare è quella che Gosu fosse una donna (a causa di un’intervista a Doublelift). Questa presto divenne decisamente inquietante quando Gosu iniziò a ricevere offese e richieste sconvenienti per il suo sesso supposto. Fu proprio questo trattamento (il peggio della community di League of Legends) che lo spinse a rivelare la propria identità a fine 2015.
Gosu divenne ancora una volta famoso, ma per motivi tutti negativi, poco dopo aver rivelato la sua identità, a Gennaio 2016. In pratica stava eseguendo uno stream congiunto con Trick2G ed i due stavano pesantemente bevendo. Ad un certo punto Gosu annunciò che si sarebbe ucciso seduta stante e lo stream di Twitch si interruppe di blocco. In realtà, come racconto lui stesso successivamente, era talmente ubriaco da essere collassato sul letto, ma il pubblico andò nel panico pesantemente e poco dopo una pattuglia della polizia bussò alla porta di casa sua per verificare le sue condizioni. Furono loro a imporgli di andare da un terapista e la vicenda mise sotto i riflettori la pressione psicologica a cui erano sottoposti gli streamer e che spesso si imponevano da soli. Da allora Gosu ha cambiato vita e si è fatto promotore di uno stile di vita da streamer più salutare e bilanciato.
Gosu è stato anche al centro di un violento dibattito sul fatto che scriptasse o meno. Con scripting si intende quella triste pratica di alcuni giocatori di usare programmi esterni per inserire macro e effettivamente barare a League of Legends. Tutto nacque da una piccola clip (non è l’originale, ma è simile) in cui veniva mostrato Gosu che, in modo bizzarro, evitava una trappola di una Caitlyn. La community si divise letteralmente in due, con alcuni professionisti che si schierarono da una parte e molti altri dall’altra (spesso portando video dove mostravano che quanto fatto da Gosu era possibile). Gosu (che nel mentre stava dormendo) fu persino costretto a coinvolgere Riot Games per dimostrare una volta per tutte che non usava script, ma, nonostante questo, ancora oggi c’é chi è convinto che i suoi risultati non derivino dalla sua comprovata bravura, ma dal fatto che bara pesantemente.