Chi avrebbe mai pensato che correre lungo livelli costituiti da più piattaforme, saltando di qua e di là sopra oggetti e nemici, si sarebbe rivelato così popolare per così tanto tempo, fino a rimanere vivo anche oggi.
I primi esperimenti del genere risalgono al 1980, da cui in seguito si svilupparono i successivi giochi. Tradizionalmente i platform sono strutturati in un’unica schermata fissa e con visuale bidimensionale laterale, nella quale il personaggio può saltare, salire o scendere scale, evitare ostacoli, combattere nemici e raccogliere oggetti. In seguito il genere si è ampliato con ambienti a scorrimento e più tardi tridimensionali.
Il titolo riconosciuto come il primo videogioco a piattaforme è l’arcade Space Panic del 1980, mentre il primo ad avere enorme successo fu Donkey Kong un anno più tardi.
Il genere dei giochi platform tocca i suoi massimi livelli con la saga di Super Mario, che ancora oggi va alla grande. Tuttavia, ci sono stati anche altri contendenti alla corona: la mascotte di SEGA, Sonic the Hedgehog, è senza dubbio il rivale di Mario per eccellenza (o almeno lo era in passato) ma non dimentichiamoci di Crash Bandicoot, James Pond, Croc, Rayman, Sackboy e tanti altri.
Ai tempi d’oggi la categoria platform si rifugia sotto le grandi ali degli Indie games. Stiamo parlando di giochi come Limbo, Unravel, Cuphead per citarne qualcuno. La scena indie è il luogo in cui si continua a trovare la maggior parte delle innovazioni del genere.
Bene, ora iniziamo con la classifica dei 10 giochi plaftorm che rappresentano al meglio il genere.
Let’s go!
10. Mirror’s Edge
Quando è stato lanciato nel 2008, Mirror’s Edge di EA DICE era probabilmente il gioco graficamente più bello in circolazione.
Questo platform è stato un’evoluzione brillante e geniale del genere, che combina un gameplay in prima persona, un design artistico elegante e un’accattivante trama distopica.
La struttura del gioco è piuttosto semplice, con una campagna abbastanza breve, sulle sei ore circa di durata, e poi una serie di percorsi di prova a tempo in cui ti impegni a battere il record di velocità e puoi confrontare i tuoi risultati con quelli degli altri giocatori della community.
Il platform in prima persona del gioco, per quanto bello ed interessante esteticamente, risulta abbastanza difficile, senza una vasta gamma di opzioni tra cui poter scegliere: Mirror’s Edge è un gioco difficile da affrontare, soprattutto perché Faith, la protagonista, si muove e interagisce con il mondo come un essere umano, prendendosi il tempo di accelerare a pieno ritmo e dovendo fisicamente trascinarsi fino ai cornicioni, lei è sensibile alla gravità come chiunque altro, e un salto al momento sbagliato vi farà precipitare nelle strade sottostanti.
9. Crash Bandicoot (PlayStation One)
Crash Bandicoot è sicuramente una delle icone più durature dalla prima PlayStation e la sua prima avventura è sicuramente la migliore. L’ambiente stretto dei livelli, simile a un corridoio, dove Naughty Dog (genitori della saga di Uncharted) è stato in grado di inserire un sacco di dettagli poligonali in ogni fotogramma, rendendo ogni livello sorprendentemente lussureggiante e vivo.
Il gameplay è molto più difficile di quanto la maggior parte delle persone ricordino, e trovare tutti i frutti richiede un po’ di manualità e destrezza. Resta indubbiamente il gioco d’infanzia più divertente a cui abbia giocato e che mi ha tenuto incollato ore ed ore al mio vecchio televisore a tubo catodico.
Ma hey, ora posso sempre rigiocarci grazie alla riuscitissima remastered Crash Bandicoot N. Sane Trilogy.
8. Ratchet & Clank (2016)
Ratchet & Clank di Insomniac Games è una delle avventure più affascinanti, creative e gratificanti da poter vivere su PlayStation 4. Seguire il vivace Lombax e il suo amico robot mentre attraversano la galassia e fanno saltare in aria tutto ciò che è in vista è un’avventura assolutamente stupenda, ricca di scrittura esilarante, di mondi bellissimi e di un’incredibile varietà di armi.
Quest’avventura conduce i due protagonisti in un viaggio verso una dozzina di pianeti diversi dove, da buon platform che è, la maggior parte del loro tempo è speso correndo, saltando e facendo saltare i nemici con un colorato arsenale di armi. Ratchet & Clank presenta un mix di armi viste nella serie in precedenza (compresa gran parte della selezione del gioco del 2002) così come un paio di nuove armi.
La remastered del 2016 segue la stessa storia dell’originale del 2002, ma questo è molto più di un remake o di una rimasterizzazione. Ratchet & Clank su PlayStation 4 è completamente ricostruito da zero, tirando dentro alcuni degli elementi di maggior successo del genere platform e portando al tempo stesso nuove e fresche idee.
7. Limbo
Visivamente accattivante e pervaso di oscurità all’ennesima potenza, Limbo di Playdead è una gemma preziosa che si aggiunge al genere dei giochi puzzle platform.
Non esiste nulla di simile a Limbo nel mondo dei videogiochi: il gioco riprende il campo gravemente sinistro dei film cinematografici, ma per quanto riguarda l’aspetto, il suono e soprattutto la sensazione del mondo che esplori, Limbo è a un livello di cui non puoi aver avuto esperienza nel medium del cinema. Il mondo di Limbo, anche se in 2D, è coeso e ben realizzato come qualsiasi altro gioco, ma molto più strutturato e completo della maggior parte dei simili del genere.
Non si tratta solo delle silhouette in bianco e nero, anche se sono funzionali e coinvolgenti: è il modo in cui Limbo, dall’aspetto inquietante e lugubre, interagisce con una colonna sonora assordante, a volte spaventosa e a volte bellissima. L’illuminazione sfocata gioca un ruolo essenziale ed i suoi livelli possono passare in pochi secondi da un’atmosfera da incubo a una più redentrice.
Essendo un puzzle platform, il gioco è composto da numerosi enigmi, e ognuno va superato con logica: ogni soluzione è proprio lì sullo schermo di fronte a te e nulla è mai nascosto alla vista. È tutta una questione di istinto e se una soluzione funziona nel mondo reale, funziona anche su Limbo.
Preparati: morirai. E pure tante volte.
Ma alla fine, con il giusto intuito ed il giusto salto, Limbo ti ricompenserà con un sentimento di compiacimento e sollievo.
6. Tearaway Unfolded
Tearaway Unfolded è l’edizione per PlayStation 4 del titolo per PlayStation Vita Tearaway, uscito nel lontano novembre 2013, ma fortunatamente non è una semplice remastered: Tearaway Unfolded è un’audace rivisitazione del gioco originale. Molte sezioni della storia sono state cambiate, sono stati aggiunti nuovi mondi e alcune parti sono state completamente riscritte da capo.
La capacità di Media Molecule di celebrare la piattaforma su cui si gioca a Tearaway è impressionante. In precedenza, il gioco consisteva nell’utilizzare ogni singola caratteristica possibile con PlayStation Vita, mentre con Tearaway Unfolded gli sviluppatori fanno in modo di sfruttare al meglio la Playstation 4 e di celebrare l’unicità del controller DualShock 4, la vera star dello show.
Dovrai spingere, tirare, aggrapparti, saltare e camminare in questo mondo bizzarro, e mentre altri sviluppatori esiterebbero al primo ostacolo, Media Molecule trova in qualche modo la via per far funzionare l’ingegnoso gameplay del titolo.
È il fratello minore di Little Big Planet.
5. Little Nightmares
Little Nightmares di Bandai Namco è spaventoso. Di certo non nel modo in cui fa paura Outlast, ma in un modo che ti entra sotto la pelle. Un modo che ti sussurra all’orecchio che stanotte non dormirai. Little Nightmares riesce a prendere le cose di cui avevi paura quando eri piccolo, e ti ricorda che ne hai ancora paura adesso. Ma qui i mostri sono reali.
Prendi il controllo di una bambina armata solo di un accendino, in viaggio attraverso un mondo puramente platform di costante terrore e meraviglia. Little Nightmares non ti dice mai veramente cosa sta succedendo, ti dà una spinta nella giusta direzione e lascia che sia la tua mente a riempire gli spazi vuoti. Mentre i jump scare sono orribili di per sé, niente può essere così brutto come quello che si crea nella propria testa, perché in generale ci si immagina sempre il peggio.
Questo è ancora più intrigante se si considera che non c’è un vero e proprio schema in termini di meccanica: un attimo prima ti stai nascondendo in una stanza, e quello dopo stai affrontando un rompicapo difficile che potrebbe benissimo tenerti impegnato per un po’ di tempo.
4. Cuphead
Cuphead di StudioMDHR ha uno stile unico e ben deciso: con sfondi ad acquerello e personaggi disegnati a mano, rendono un omaggio impareggiabile a Max Fleischer e all’animazione degli anni Trenta.
In qualche modo riesce a bilanciare decine di elementi in movimento senza mai sentirsi illeggibile anche nei momenti più frenetici. Non c’è mai stato un gioco che si presentasse in questo modo e potrebbe non esserci mai più. Ogni scena è un capolavoro, con un risultato quasi incredibile per lo stile artistico.
Cuphead ha la reputazione di essere difficile, impossibile per gli inesperti del genere, quasi come un Dark Souls dei platform 2D. Ma per un gioco che aspira ad un’identità attorno ad un design “old school”, la difficoltà di Cuphead è inaspettatamente adatta al tipo di gioco.
3. Little Big Planet
È la rinascita del genere platform 2D?
La risposta è sì, sì e ancora sì.
Il suo è un gameplay classico di corsa, salto e afferra derivato direttamente dalla tradizione di Super Mario, ma il modo in cui la fisica funziona su palloncini, corde, skateboard, molle, altalene, travi penzolanti e altri oggetti trasforma i soliti clichè in qualcosa di fresco: questa è la chiave per la reinvenzione del platform 2D da parte di Little Big Planet.
Spesso si parla di giocare un gioco, ma questo termine copre una moltitudine di esperienze: in Little Big Planet giocare si avvicina al tipo di pasticcio non consapevole che facciamo quando siamo bambini. Non si tratta di conquistare qualcosa o di arrivare alla fine del livello, anche se tutte queste cose sono parte del gioco, ma si tratta solo di creare, correre e divertirsi.
E questo è il bello.
2. Rayman Legends
Rayman Legends è semplicemente il miglior gioco platform mai realizzato che non abbia Mario nel suo nome.
Con controlli sublimi e intuitivi che ti vedono correre, scivolare, saltare muri, nuotare e combattere nemici, è una gioia da giocare e facile da prendere se sei un principiante. Funziona al meglio su Wii U, il che non è una sorpresa considerando che è stato progettato per essere esclusivo di quella console, prima di passare alla multipiattaforma in ritardo nello sviluppo.
I minigiochi sono un vero spasso e i layout dei livelli sono una masterclass nel design dei giochi, con segreti e premi sparsi ovunque.
È impossibile rimanere delusi da questo gioco. Se sei interessato al genere platform, devi giocare a questo gioco. O forse dopo aver giocato a Super Ma…
1. Super Mario Odissey
Il sequel per eccellenza, l’unico a poter superare Super Mario 64.
Se hai giocato a Super Mario 64 probabilmente ricordi che rivelazione fu all’epoca.
Non solo i controlli, che sono stati i primi ad ottenere il giusto movimento del genere (e probabilmente ancora tra i migliori), ma nella densità delle idee di gioco: luoghi, nemici, ostacoli e modi di combinare queste cose per far sentire ogni livello nuovo e diverso.
La sua collezione di mini-mondi, ognuno dei quali nasconde una manciata di stelle che permettono un’ulteriore progressione, ha gettato le basi per i futuri giochi di Mario in 3D, in particolare Super Mario Galaxy ed i suoi seguiti.
Mario salta, colleziona monete, calpesta i cattivi. A un certo punto si trova ad affrontare una tartaruga arrabbiata di nome Bowser. Ma alla fine come si definisce un gioco di Super Mario? Cosa l’ha aiutata a vivere per più di tre decenni su più piattaforme?
Un incessante desiderio di sorprendere.
Questo platform 3D, inventivo e fantasioso all’infinito, è stato indubbiamente uno dei motivi per il rapido successo di Nintendo Switch: un punto di forza del franchise di Super Mario.