Per un certo periodo di tempo una particolare tipologia di giochi ha per così dire dominato internet, tanto che praticamente ogni persona era ossessionata da questi titoli. Stiamo parlando dei survival horror, giochi dove quello che conta è appunto sopravvivere e che nella stragrande maggioranza delle volte non si ha la possibilità di difendersi dai nemici. Tra i titoli più famosi che hanno contribuito a far conoscere il genere troviamo Outlast, Slender Man e Amnesia.
Ultimamente però bisogna dire che questa sorta di moda dei survival horror si è un poco attenuata, anche se vediamo ancora l’uscita di giochi davvero molto validi che rientrano in questa categoria.
White Day A Labyrinth Named School ovvero il gioco di cui andremo a parlare oggi, rientra nei canoni classici di un survival horror forse più nello stile di Amnesia, quindi tanta tensione e nessuna arma dalla nostra parte se non la furbizia. Ma è un prodotto valido? Può essere un acquisto consigliato anche a chi è neofita del genere? Se vuoi sapere la risposta a queste ed altre domande continua a leggere la nostra recensione!
Il White Day
White Day A Labyrinth Named School possiede una trama che potrà sicuramente fare la felicità di diversi amanti del genere horror asiatico. Vestiremo i panni di un ragazzo intento a intrufolarsi nella scuola durante la notte (una scelta che gli costerà cara), per poter mettere un regalo nell’armadietto della ragazza di cui si è invaghito.
Il 14 marzo in Corea del Sud (come anche in Giappone e Taiwan) vige la tradizione di ricambiare il dono ricevuto a San Valentino da parte delle ragazze: questo evento si chiama appunto White Day.
Purtroppo però per il nostro protagonista le cose cominceranno a complicarsi fin da subito perché si ritroverà intrappolato nell’edificio. Oltre a lui durante il gioco faremo la conoscenza di altre 4 ragazze e in base alle nostre scelte influenzeremo il loro destino. Questo fa capire che i finali di gioco sono molteplici e questo va ad aumentare la longevità del titolo. Durante il gioco avremo a che fare con il bidello della scuola, che non si rivelerà essere troppo amichevole nei confronti del giovane protagonista.
Oltre a questa pressante minaccia, andremo incontro a diversi spettri che ricalcano in maniera piuttosto fedele alcune leggende orientali. La storia risulta essere quindi realmente piacevole soprattutto per un amante del genere horror asiatico, ma non bisogna aspettarsi una grossa profondità nella trama. Il titolo è infatti costellato anche di molti cliché del genere, anche se non risultato essere troppo fastidiosi.
Un gameplay piuttosto datato
White Day A Labyrinth Named School è un remake di un titolo del 2001 e di conseguenza il suo gameplay non risulta essere troppo al passo coi tempi. Innanzitutto cosa bisogna fare per proseguire nel gioco? Beh semplicemente occorre risolvere diversi enigmi che ti permetteranno di proseguire all’interno della trama. Il protagonista dovrà quindi usare la sua furbizia come unica arma per poter risolvere le varie situazioni il più velocemente possibile.
Ma perché fare le cose di fretta? Perché il bidello sarà alla costante ricerca dello sventurato protagonista e di conseguenza farà sentire il giocatore come se non fosse mai realmente al sicuro? Purtroppo però il bidello risulta essere fin troppo forte e difficilmente, una volta che verremo individuati, si riuscirà a sfuggirgli. Questo risulta essere un difetto perché oltre a causare uno sbilanciamento all’interno del gioco, farà provare una certa frustrazione che aumenterà a causa della possibilità limitata di salvare il gioco.
I salvataggi manuali in White Day A Labyrinth Named School sono infatti limitati e dovremo trovare dei pennarelli per poterli utilizzare. Questa meccanica risulta essere fin troppo datata e provoca solo fastidio, non influisce quindi in maniera positiva all’interno del titolo. Bisogna dire che son presenti comunque dei salvataggi automatici, ma sono gestiti davvero male. Purtroppo però il bidello non è il nemico gestito peggio all’interno di White Day A Labyrinth Named School, perché vi saranno anche gli spettri.
Belle idee e brutte idee
Gli spettri, o comunque le entità presenti all’interno di White Day A Labyrinth Named School, sono gestiti in maniera davvero indecorosa. Queste creature si limiteranno a comparirvi davanti togliendo della vita al protagonista, utilizzando quindi il classico sistema dei jumpscares.
Questa scelta risulta essere quindi inspiegabile e queste apparizioni potevano sicuramente essere sfruttate meglio in altri modi. Purtroppo anche l’esplorazione all’interno della scuola non è stata gestita in maniera ottimale, difatti risulta essere piuttosto legnoso il modo in cui si aprono per esempio gli armadietti o altri mobili.
Un’idea che invece risulta carina è quella dei distributori automatici, dove potrai scambiare monete per riottenere vita. Questo dà al giocatore la possibilità di gestire questa risorsa come meglio crede e premia in qualche modo un’esplorazione più profonda dell’ambiente di gioco.
Il gameplay è quindi generalmente piuttosto arduo e un giocatore occasionale si troverà davvero molte volte davanti a un game over. Il consiglio in questo caso è di muoversi sempre lentamente e di inginocchiati per avere molte più chance di sopravvivenza.
Il bidello purtroppo però potrebbe comunque individuarti anche se usi una certa prudenza, fortunatamente la cosa non capita sempre, ma risulta essere comunque una pecca che andava assolutamente evitata.
White Day A Labyrinth Named School propone quindi delle meccaniche piuttosto datate, ma che possono comunque interessare a dei giocatori che non si lasciano sconfiggere troppo facilmente dalle avversità. L’eccessiva difficoltà di fuga dal bidello e le apparizioni degli spiriti, risultano invece essere dei problemi che potevano benissimo essere evitati.
Comparto tecnico
Come detto in precedenza White Day A Labyrinth Named School è un remake di un titolo del 2001 e in questa nuova veste grafica il gioco risulta essere piuttosto godibile. Siamo ovviamente lontani dalla qualità di una produzione odierna, ma non ci si può comunque lamentare troppo in fin dei conti.
Comunque complessivamente il colpo d’occhio non è male e la scuola risulta essere un’ambientazione davvero molto suggestiva. I modelli dei personaggi son ben realizzati e soprattutto gli spettri faranno la felicità per gli amanti delle produzioni horror di stampo asiatico.
Un problema davvero evidente son le texture, che in alcuni elementi dello scenario risultano essere piuttosto pessime. I suoni di gioco sono abbastanza scadenti, anche se ci pensano le musiche a compensare questo difetto che riescono sempre a creare una certa atmosfera durante il gioco. Insomma White Day A Labyrinth Named School non vede nella grafica il suo punto di forza, ma riesce comunque ad essere apprezzabile anche se si poteva sicuramente fare di meglio.
Concludiamo
White Day A Labyrinth Named School è quindi un remake che riesce sicuramente a intrattenere il giocatore in diversi modi, ma in altrettanti riesce ad essere davvero frustrante. Da una parte abbiamo un’ambientazione davvero suggestiva e una storia che si lascia seguire piacevolmente. Dall’altra parte abbiamo invece delle scelte che danneggiano il giocatore come gli spettri e i salvataggi gestiti in maniera davvero discutibile.
Il nemico principale del gioco ovvero il bidello vive invece di alti e bassi, perché riesce sì a generare ansia, ma risulta realmente difficile riuscire a sfuggirgli. Un elemento davvero interessante sono invece i finali multipli, che potrebbero portarti a rigiocare il gioco anche solo per vedere cosa sarebbe successo se avessi preso delle decisioni diverse.
La longevità di White Day A Labyrinth Named School è piuttosto buona e si attesta sulle 8 ore che aumenteranno in base a quante volte si vorrà rivivere l’esperienza. Ma quindi White Day A Labyrinth Named School è consigliato a chiunque? Assolutamente no.
Si tratta infatti di un titolo davvero difficile da approcciare e che utilizza meccaniche di gameplay piuttosto vecchie. Ci sentiamo quindi di consigliarlo principalmente a due categorie di videogiocatori, ovvero quelli che amano gli horror di stampo asiatico (perché troveranno davvero molte citazioni e chicche per tutta la durata del gioco) o coloro che sono amanti dei survival horror hardcore.
In ogni caso una cosa è certa: dopo che avrai giocato a White Day A Labyrinth Named School, guarderai le scuole in una maniera totalmente diversa rispetto a prima (per non parlare dei bidelli).