C’è una domanda a cui molti di noi almeno una volta hanno pensato durante l’esistenza: “come sarebbe la nostra vita se vivessimo in una società così evoluta da essere perfetta?”. Bene a questa domanda prova a rispondere il gioco che sto per recensire.
Il gioco di cui parleremo oggi è un survival horror con dinamiche sparatutto in prima persona ed ambientato in un open world sandbox. In poche parole P.A.M.E.L.A. è un gioco creato dal talentuoso team di sviluppo canadese NVYVE Studios, software house indipendente composta solo da quattro ragazzi. Il titolo ha avuto una gestazione piuttosto burrascosa, facendo il suo debutto su Steam Greenlight nell’ormai lontano 2015.
Dopo aver scalato in brevissimo tempo la classifica, arrivando ad essere il gioco numero uno sulla piattaforma Greenlight, P.A.M.E.L.A. è rimasto in stato d’ibernazione sino ai giorni nostri quando a giugno ne è stata rilasciata una versione per PC sulle piattaforme Steam e GOG. Andiamo a scoprire insieme cosa ha reso questo gioco così interessante.
P.A.M.E.L.A, il terrore in una società perfetta
Ambientato in un futuro distopico governato da una tecnologia avanzatissima e una intelligenza artificiale che ambisce a costruire una società perfetta, le nostre vicende si svolgeranno su un’isola di nome Eden. Qui faremo la nostra brevissima conoscenza con la misteriosa IA P.A.M.E.L.A., che ci racconterà di come l’ossessione per la ricerca della perfezione e di uno stile di società basato sull’avanzamento tecnologico, abbia finito per corrompere le menti degli uomini e per distruggere quella stessa perfezione, facendo sprofondare la città di Eden in una tetra e desolante oscurità avvolta dal mistero.
Vestiremo i panni di un “Dormiente”, un essere tenuto in vita da una capsula di crio-stasi, svegliato dal pianto disperato dell’ancora “viva” e funzionante IA P.A.M.E.L.A. dalla quale verremo incaricati di scoprire quali sono state le cause che hanno portato alla caduta della società perfetta di Eden, sopravvivendo alle incombenti minacce che ora la abitano.
Parlando del gameplay vero e proprio, sulla carta P.A.M.E.L.A. si presenta come un ottimo titolo. Un survival di tutto rispetto, con un grafica ben curata e una colonna sonora molto ben confezionata. Dovremo girovagare attraverso i bellissimi e oscuri piani dell’isola di Eden, attraversando sia ambienti chiusi che esterni. Il gioco presenta una dinamica molto soulslike, per cui se moriremo nel corso delle nostre esplorazioni avremo modo di reiniziare una nuova run, ma accumuleremo dei punti “genoma” che ci permetteranno di potenziare le nostre capacità in game. Questi punti sono molto difficili da guadagnare e dovremo sudarli fra mille pericoli.
Inoltre – come detto in precedenza – il gioco si sviluppa come un survival horror in ambiente open world, quindi dovremo stare attenti sia alle nostre condizioni di salute, che ai livelli di energia, oltre che prestare attenzione a non sperperare le rare munizioni per le armi che troveremo nel corso delle nostre run. A tal proposito vorrei sottolineare quanto questo particolare aspetto vada ad enfatizzare il clima survival che il gioco ci imporrà; infatti le armi saranno poche e difficilmente reperibili, come le loro munizioni.
Oltre a potenziare le armi tramite appositi progetti, nel gioco sarà possibile anche craftare degli oggetti, quali potenziamenti, barriere e scudi, oggetti utili alla sopravvivenza, armi e armature. Ovviamente dovremo trovare gli “ingredienti” per poterli creare e più di una volta la ricerca risulterà davvero ardua. Nel mentre dovremo stare attenti a indagare bene tra i media che troveremo in giro per le strutture per capire i misteri che avvolgono Eden, e stare all’erta per non finire in qualche agguato dei nemici assetati di sangue.
Altro punto in favore dei nemici, i quali si presentatno come brutti, cattivissimi e implacabili, insomma delle vere macchine da guerra che non ci penseranno due volte a inseguirci sino in capo al mondo pur di farci la pelle. Questa caratteristica l’ho trovata molto azzeccata in quanto il tutto contorna l’ambiente oppressivo e ansiogeno che permea l’intero gioco.
Non tutto quel che luccica è P.A.M.E.L.A.
Infine passiamo ai punti dolenti del titolo. Purtroppo come detto all’inizio della recensione, P.A.M.E.L.A poteva essere un ottimo titolo su carta, ma purtroppo pecca in alcuni aspetti che ne precludono categoricamente l’accesso all’olimpo dei titoli tripla A.
Parliamo innanzitutto di quello che reputo uno fra i più gravi, ovvero la mancanza totale della lingua italiana. Purtroppo per un gioco uscito ben cinque anni fa qualche sforzo anche solo per aggiungere dei sottotitoli si poteva tranquillamente fare. La mancanza di una traduzione risulta un grosso peccato perché renderà difficoltosa la lettura della lore a chi non conosce bene l’inglese: in certi punti diventa estremamente complesso seguire informazioni importanti sullo svolgersi della trama.
Un altro punto debole del titolo è l’eccessiva e a volte grottesca legnosità dei nemici e le frequentissime compenetrazioni delle interfacce HUD con gli oggetti esplorabili, che a lungo andare risultano davvero fastidiosi.
In conclusione P.A.M.E.L.A. risulta essere un ottimo e valido titolo, di certo un titolo non perfetto, ma che sa immergere il giocatore nel distopico e cupo mondo cibernetico di un’utopia collassata. Gameplay valido e interessante, una lore di grande impatto e tantissime cose da fare rendono questo gioco sicuramente un titolo da provare per gli amanti del genere sci-fi.
Per finire vorremmo fare un appello agli sviluppatori del gioco, ovvero quello di implementare la lingua italiana, questo per permettere anche a chi non mastica bene l’inglese di godere di un titolo che sicuramente meriterebbe molta più visibilità.