Il gioco di questa recensione è particolare. Non tanto per la sua struttura, quanto per il fatto che sia praticamente sconosciuto, nonostante sia davvero ottimo. CrosseCode, infatti, è uno dei migliori GDR indie in circolazione, capace di tenere impegnati per molte ore e di coinvolgere grazie a una storia interessante e originale. Vediamo insieme perché vale la pena giocarlo.
Un MMO tutto offline
La storia di CrossCode parte da una premessa originale: tutto si svolge in un MMO futuristico dove i giocatori possono accedere a un mondo alieno sul quale è stato costruito un “videogioco” supertecnologico. Questo scenario però esiste davvero e i gli utenti si collegano a degli avatar fisici, con i quali possono esplorare e giocare. Praticamente come il film Avatar, ma in versione MMO.
La nostra protagonista, Lea, è una ragazza che ha perso la memoria e, per cercare di recuperarla, tenta di ripercorrere la sua esperienza nel suddetto gioco, dato che apparentemente è collegato con la sua amnesia. Fin dal suo arrivo su CrossCode, però, viene attaccata da un giocatore misterioso e, successivamente, strani flashback si susseguono alla fine dei vari capitoli dell’avventura.
La storia si sviluppa poco alla volta ed è ricca di misteri che lasciano con il fiato sospeso fino alla fine. Questo, unito ai divertenti dialoghi con i personaggi, rende piacevole avanzare nell’avventura. Tra battute varie, easter egg, e nuove conoscenze, tutto reste sempre fresco e interessante.
Anche i personaggi e i dialoghi con loro sono ben scritti, fatta eccezione per qualcuno meno ispirato.
Uno Zelda diverso dal solito
Il gameplay di CrossCode è divertente fin dall’inizio. Il gioco è un GDR action che diventa progressivamente più complesso, grazie alle meccaniche che vengono aggiunte poco alla volta. Tutto inizia con un tutorial molto semplice, che ci illustra le basi del gioco.
Inizialmente possiamo soltanto combattere utilizzando una breve combo melee, alla quale si affianca la possibilità di sparare delle sfere in rapida successione. Prendendosi un po’ di tempo tra i vari colpi, invece, è possibile caricare il proiettile, in modo da renderlo più potente.
Ovviamente nei combattimenti bisogna anche difendersi, ecco quindi che entrano in gioco la parata e la schivata. Quest’ultima può essere “spammata” fino a tre volte di fila, e ci consente di muoversi agilmente nel campo di battaglia anche mentre miriamo o spariamo. La parata, invece, consiste in uno scudo che però ci costringe a stare fermi sul posto.
Partendo da queste solide basi, CrossCode amplia ancora di più il gameplay, aggiungendo abilità neutrali ed elementali. Tutte le azioni che ho appena descritto (Attacco, spari, schivata e parata) possono essere “potenziate” da abilità attive, utilizzabili in combattimento con la pressione di un tasto. Per esempio, schivando e tenendo premuto R1 possiamo attivare un vortice che ci consente di sfrecciare per danneggiare i nemici. Allo stesso modo, premendo R1 mentre si para ci permette di evocare una barriera protettiva. Lo stesso dicasi per le altre azioni.
Non è finita qui. Tutto questo può variare in base all’elemento selezionato. Proseguendo nell’avventura, infatti, accederemo a dei dungeon dove possiamo sbloccare degli elementi che modificano i nostri attacchi. Questo vale sia per le combo base, sia per le abilità attive che ho descritto finora. Per esempio, premendo R1 mentre pariamo con l’elemento fuoco, il nostro personaggio viene circondato da un turbine di fiamme che danneggia i nemici intorno. Tutte le altre azioni vengono modificate allo stesso modo.
Non solo. Diversi nemici sono deboli a elementi diversi, quindi il gioco ci spinge a cambiare continuamente il nostro stile di gioco in base a ciò che vogliamo utilizzare o in base ai nostri avversari. Per fortuna tutte queste meccaniche vengono introdotte poco per volta, quindi CrossCode non risulta mai complicato, dato che facciamo sempre in tempo a metabolizzare le nostre capacità, prima di ottenere qualcosa di nuovo.
Gli elementi, infatti, vengono ottenuti poco alla volta, quindi prima di poterli utilizzare tutti andremo parecchio avanti nell’avventura.
Un Action GDR di tutto rispetto
Il sistema di combattimento che ho descritto finora si integra perfettamente con lo sviluppo del personaggio. Lea, infatti, ha accesso a diversi alberi di abilità, uno per ogni elemento e uno neutrale, che sono divisi in diversi rami.
Partendo dal centro, ogni albero si dirama in quattro direzioni diverse, ognuna di esse con un bivio che permette di sbloccare abilità differenti. Potenziando i colpi a distanza, per esempio, otteniamo due diverse versioni dell’abilità da utilizzare con R1: un singolo colpo potentissimo o una raffica rapida a corto raggio. Possiamo sceglierne una a discapito dell’altra, ma è possibile cambiare scelta in qualsiasi momento.
Questo si applica per ogni azione e per ogni elemento. Possiamo quindi personalizzare il nostro stile di gioco in base ai rami che abbiamo selezionato (e alle conseguenti abilità attive) e in base all’elemento che utilizziamo in quel momento.
Non solo, ogni albero di abilità comprende anche dei rami interamente dedicati alle statistiche passive, che possiamo aumentare a piacimento. Possiamo concentrarci sugli HP, sulla difesa, oppure sugli SP per usare più spesso le abilità. La scelta è tutta nostra. Un sistema davvero niente male, che pecca solo di poca profondità se si cerca di creare qualche build o se consideriamo che l’equipaggiamento non aggiunge abilità degne di nota.
I punti esperienza per salire di livello si ottengono nei modi tradizionali, uccidendo nemici e completando quest. Qui arriva un altro colpo di genio degli sviluppatori: sconfiggendo un gran numero di nemici in tempi brevi possiamo attivare un moltiplicatore che ci permette di ottenere più ricompense al termine della catena di scontri. Questo permette di farmare molto più velocemente e, soprattutto, in modo meno tedioso degli altri congeneri. Gli HP, infatti, non si ricaricano mentre teniamo la combo attiva, quindi dobbiamo sempre stare attenti a come ci muoviamo e valutare i diversi rischi.
Ottimi combattimenti, ed enigmi stile Zelda
Oltre al sistema di combattimento e allo sviluppo del personaggio appena descritti, CrossCode propone anche degli enigmi che si alternano a esplorazione e combattimenti.
Ogni scenario, infatti, vanta sempre qualche piccolo segreto nascosto o qualche area a cui si accede in modo particolare. Potremmo dover fare il giro e attivare un interruttore, far sciogliere delle colonne di ghiaccio e così via. Tutti i percorsi tra le varie città, peraltro, sono sempre strutturati anche in “verticale”.
Le zone, per l’appunto, hanno anche un livello sopraelevato, composto da piattaforme tra cui saltare per arrivare in punti normalmente inaccessibili. Esplorare, quindi, non significa soltanto uccidere mostri o completare fetch quest, ma anche guardarsi intorno per scoprire tutti i segreti che le varie aree hanno da offrire.
Oltre a questo, poi, ci sono anche dei veri e propri dungeon da esplorare. Questi luoghi sono solitamente dedicati a un solo elemento e sono composti da diverse stanze che si alternano una dopo l’altra. In ognuna di esse possiamo trovare un enigma da risolvere, necessario per progredire nell’avventura.
Questi puzzle sono tutti focalizzati sul lancio di una sfera in grado di rimbalzare sulle superfici. Questa può essere utilizzata per attivare interruttori, per attivare esplosivi, per bruciare degli ostacoli e molto altro. La varietà negli enigmi non manca di certo e, proprio come nei classici Zelda, l’ottenimento di nuove abilità contribuisce solo a rendere tutto più complesso e appagante.
Chiaramente non si arriva ai livelli di eccellenza dell’esclusiva Nintendo, soprattutto perché la sfera da lanciare resta sempre il fulcro di tutto, ma gli appassionati del genere troveranno comunque pane per i loro denti. Una piccola nota di demerito, però, va proprio ai dungeon. Capita, in alcuni casi, di trovarsi di fronte a puzzle davvero controintuitivi, che risultano frustranti.
Gli stessi dungeon, inoltre, sono davvero lunghissimi e, dato che si concentrano su un solo elemento, alla lunga possono stancare.
Ritorno al passato
La grafica di CrossCode è davvero ben fatta. Gli sprite richiamano la famosa epoca a 16 bit, ma le animazioni sono davvero ben fatte. Lo stesso dicasi per piccoli dettagli o per gli effetti delle abilità, sempre soddisfacenti.
Il comparto artistico di CrossCode, poi, è eccellente. Il mondo di gioco è davvero bello e originale, dato che unisce la “lore” del falso MMO alla storia “reale” di Lea. Ogni cosa è stata curata a dovere per sembrare credibile e ben fatta.
Infine, il comparto sonoro è soddisfacente, grazie a musiche ed effetti sempre adatti alla situazione.