Masayuki Uemura, l’ingegnere che ha realizzato il Famicom è una delle figure storiche di casa Nintendo. Il redattore Matt Alt di Kotaku ha pubblicato di recente una sua intervista a Uemura.
Uemura iniziò a collaborare con Nintendo dopo aver lavorato per la Sharp, erano gli anni ‘70. Fu nel 1981 che Yamauchi, presidente di Nintendo, affidò a Uemura il compito di realizzare la prima console con cartucce estraibili. Il Famicom fece il suo debutto prima in Giappone e poi in occidente dove fu distribuito come Nintendo Entertainment System.
L’uscita del NES doveva segnare una nuova era delle console il suo aspetto però lo fece apparire fin da subito molto simile a un giocattolo.
Uemura rivela che questa scelta del design fu dettata esclusivamente dalle necessità, perché era l’unico modo di rendere la console più economica.
Riguardo ai colori utilizzati: bianco, rosso, nero e oro, Uemura spiega nell’intervista che questa scelta si è basata sui colori di una sciarpa che piaceva a Yamauchi.
La decisione sui colori divenne definitiva dopo che Uemura e Yamauchi videro un cartellone pubblicitario che promuoveva l’antenna DX, che utilizzava questi stessi colori.
Nell’epoca in cui le console stavano perdendo colpi per lasciare spazio a computer il Famicom segnò davvero l’inizio di una nuova era vendendo più di 61 milioni di console in tutto il mondo. E il successo fu tale che si assisté a una rapida comparsa delle console clone. Dapprima questo tipo di cloni nacque per sopperire alla mancanza del NES in alcuni paesi, ma la loro diffusione proseguì anche per molto tempo dopo. Insieme anche alla vendita delle cartucce dei giochi privi di licenza.
Uemura racconta anche di un aneddoto divertente che vede protagonista proprio Yamauchi: nel 1978 il presidente di Nientendo acquistò dei cabinati di Space Invaders per far giocare i dipendenti a scopi di “ricerca”. Il risultato fu invece che tutti smisero di lavorare per giocarvi ossessivamente.