Call of Duty: Warzone, così come Modern Warfare, ha avuto i suoi bei problemi con i cheater nel corso degli scorsi mesi. Il team di sviluppo Infinity Ward ha risposto adottando una linea durissima, ma a confondere le acque ha provveduto – involontariamente – un modesto numero di giocatori onesti coinvolti nel ban di massa. Nonostante gli sforzi di Infinity Ward in merito, però, gli imbrogli (e chi li perpetra) sono ancora vivi e vegeti. Il subreddit di Call of Duty si ritrova spesso e volentieri pieno di reclami da parte dei giocatori, e lo stesso si può dire di social e dirette Twitch dei giocatori.
Tra Duck Hunt e “dat cunt”
Quest’ultimo scenario ha presentato un nuovo risvolto: i cheater hanno modo di colpire in testa i giocatori ancora in aria prima che tocchino terra. A rendere il tutto possibile è l’utilizzo degli aimbot, noti per permettere ai giocatori di assicurarsi dei colpi alla testa da enormi distanze contro giocatori troppo lontani per apparire su schermo. Ora, gli imbroglioni di Call of Duty: Warzone possono sfruttare gli aimbot per centrare in pieno gli avversari ancora intenti ad entrare in gioco, nonostante l’apparente salvezza rappresentata dalla coltre di nuvole tra terra e stratosfera.
Il video qui sopra mostra lo streamer TimTheTatman morire per mano di un cheater di Warzone dal vivo per poi comunicare con quest’ultimo dal vivo non appena l’avversario si è unito alla diretta. Potete vedere il tutto intorno al quinto minuto del video: il cheater di Call of Duty risponde alle domande simulando con il movimento della telecamera i cenni (affermativi e negativi) col capo. Stando al cheater, gli imbrogli sono durati per sei mesi: se ciò fosse vero, si parla di una condotta che precede persino l’uscita stessa di Warzone, risalente a marzo di questo stesso anno.
Nudi e crudi in Call of Duty
Il cheater usa un fucile di precisione Kar98, con una skin Damascus che il giocatore asserisce di essersi procurato da solo (senza pagare). Non si tratta di un’impresa da poco: sbloccare la Damascus richiede lo sblocco della variante platinata di ogni arma del gioco, e richiede molto tempo. Stando al video, il giocatore non sembra temere alcuna sorta di ban. Quello del cheating in Call of Duty, tra Modern Warfare e Warzone, è un problema dal lancio: alcuni giocatori su console hanno disabilitato il cross-play per questo.
Due mesi fa, Infinity Ward ha abilitato l’autenticazione a due fattori via SMS per i nuovi utenti PC che effettuano l’accesso free-to-play a Warzone. Questo si è dimostrato un passo cruciale nella lotta ai cheater di Warzone, ma molti di loro hanno risposto semplicemente creando un nuovo account. I giocatori di Call of Duty, una volta fatto rapporto sui cheater, ricevono una notifica in-game in seguito ad ogni ban effettuato con successo. L’effetto delle contromisure, anche in questo caso, si è rivelato tangibile ma anche effimero: il numero degli imbroglioni non ha tardato a risalire.