Correva l’anno 1994 quando sui sistemi DOS e Amiga arrivò Beneath a Steel Sky, avventura grafica punta e clicca che, grazie anche ai disegni di Dave Gibbons, conquistò pubblico e critica e rese popolare nel settore videoludico la casa sviluppatrice, Revolution Software.
Il team di sviluppo, dopo il grande successo avuto con il loro ultimo titolo, concentrò tutta la sua attenzione sulla serie che lo portò alla vetta, Broken Sword. La saga divenne così importante per la squadra di Revolution, ma soprattutto per il pubblico, da lasciare nel dimenticatoio un titolo molto significativo come Beneath a Steel Sky, una delle prime avventure grafiche in cui sono presenti dialoghi vocali.
Con l’avvento degli smartphone, la Revolution Software ha potuto rispolverare quel vecchio titolo e restaurarlo con grafica e interfaccia migliorate, dando la possibilità ai possessori iPhone e iPad di riprendere o scoprire per la prima volta un titolo che può essere considerato un pilastro del genere.
Sono passati 26 anni dall’uscita di Beneath a Steel Sky e ora finalmente abbiamo un seguito, Beyond a Steel Sky.
L’annuncio del sequel ha fatto storcere il naso ai veri appassionati del titolo originale, vedere venire alla luce un nuovo capitolo di Beneath a Steel Sky con una veste 3D del tutto nuova ha scatenato pareri contrastanti. Da un lato la voglia di rivedere la città di Union City è davvero tanta ma dall’altra parte c’è la paura di vedere un titolo storico, non più adatto alle tecnologie di oggi, rovinato da nuove meccaniche di gioco.
Già disponibile in anteprima sui dispositivi iOS dal 26 giugno, abbiamo ora la possibilità di testare Beyond a Steel Sky sui nostri PC.
Il titolo ha un arduo compito da portare a termine, cercare di rendere omaggio al capitolo precedente nel miglior modo possibile utilizzando uno stile grafico completamente diverso e rinnovato senza dover togliere nulla a quelle particolarità che caratterizzano il genere dei punta e clicca, nonostante l’impostazione in 3D in terza persona.
Prima di parlare della trama di Beyond a Steel Sky è meglio fare un piccolo passo indietro e tornare alle vicende del primo capitolo.
Beneath a Steel Sky
La vicenda si svolge in Australia in un imprecisato futuro remoto in cui l’inquinamento ha danneggiato in maniera grave il pianeta. L’atmosfera che circonda il mondo di gioco è in puro stile cyberpunk, resa in maniera magistrale dalla mano di Dave Gibbons, noto a molti per i suoi fumetti, uno tra tanti, Watchmen.
Un bambino sopravvissuto ad un incidente aereo viene trovato ed adottato da un gruppo di aborigeni che vivono nella Radura, un luogo selvaggio fuori dalle grandi città che, dopo averlo accolto nella loro famiglia, gli insegnano il valore del riciclaggio.
Il bambino, chiamato Robert Foster, cresce e nel corso degli anni impara a riutilizzare parti di robot per nuovi assemblaggi. Con queste capacità Foster riesce a costruire un robot che diventa subito il suo miglior amico, Joey.
Un giorno la pace viene interrotta da un attacco da parte delle truppe d’assalto di Union City, la seconda città stato più potente dopo Hobart. Il protagonista, capendo di essere il bersaglio, decide di consegnarsi a patto che la tribù possa vivere in pace. Ovviamente, dopo aver catturato l’obiettivo, il comandante delle truppe distrugge comunque tutto il villaggio venendo meno al patto stipulato con Foster.
L’avventura di gioco inizia una volta arrivati a Union City dopo che l’elicottero che trasporta il prigioniero ha un guasto improvviso che ne causa lo schianto. Foster deve assolutamente cercare un modo per fuggire da quella città ma nel frattempo, grazie soprattutto all’aiuto del suo amico fidato, Joey, riesce a scoprire che l’intera città è gestita da un computer, LINC.
I due amici, nonostante le mille disavventure, riescono alla fine a liberare la città di Union City dall’ideologia dispotica di LINC, facendo di Joey il nuovo reggente e creando una nuova utopia sociale nella quale tutti finalmente possono vivere una vita felice e sicura. Foster infine decide di lasciare Joey al prestigioso posto che ora occupa e torna nelle terre selvagge dedicando la sua vita alla tranquillità.
Beyond a Steel Sky
Il secondo capitolo della serie riparte a pochi anni di distanza dalla conclusione del primo. Il protagonista è un Robert Foster con qualche ruga in più che finalmente si gode la tranquillità nella Radura con la sua tribù.
Come il suo amico Joey, Foster guida il suo popolo impegnandosi in prima persona a soddisfare i bisogni della gente che lo compone. Un giorno, mentre lui, il suo amico Max e suo figlio Milo pescano serenamente, dall’acqua spunta fuori un gigante meccanico che colpisce i due adulti e subito dopo rapisce il povero ragazzino.
Una volta riaperti gli occhi e ripreso coscienza di ciò che è accaduto, Foster promette alla madre del bambino di riportare Milo dai suoi genitori e quindi parte per il suo viaggio alla ricerca di questo mostro. Le tracce che segue lo riportano in quel luogo dove tutto è iniziato, Union City.
La prima persona che avremo il piacere di conoscere è Ember, una commerciante di dati che, solo dopo averla aiutata a ritrovare i dati personali di un cadavere, decide di dare una mano al protagonista, sebbene non sembri molto contenta di farlo.
Essendo sprovvisto di un chip aggiornato, il primo ostacolo lo troviamo alle porte della città ed è proprio qui che inizia l’avventura di Beyond a Steel Sky. Cercando di scoprire dove potesse essere stato portato il piccolo Milo, Foster inizia ad interagire con gli abitanti del posto capendo subito che c’è qualcosa che non va alla città affidata al suo amico Joey.
Si scopre fin dai primi minuti di gioco infatti che il suo vecchio amico di latta non è più a capo di Union City ma che invece, secondo le informazioni date dalla guida alle porte della città, pare abbia lasciato la gestione al Consiglio e che abbia abbandonato la capitale per andare alla ricerca di altre civiltà che hanno bisogno della sua lungimiranza e della sua saggezza per essere guidate.
Nonostante le cose sembrano andare bene in quel di Union City, una città completamente rinnovata rispetto a quella vista nel primo capitolo, Foster comincia ad avere dei dubbi sulla società che ora domina la Città Stato ed inizia a porsi dei quesiti inquietanti da risolvere, come la scomparsa del suo vecchio compagno di viaggio e lo strano comportamento adottato dai cittadini.
Esattamente come nel primo capitolo, Beyond a Steel Sky mette in scena una critica alla società in cui, come gli abitanti di Union City, anche noi viviamo. Il tema del singolo che deve ad ogni costo ostacolare il prossimo per poter emergere dalla massa, piuttosto che unire le forze per migliorare la vita di tutti, è ben presente in questo nuovo capitolo.
Una volta arrivati a Union City infatti si nota da subito l’arroganza che gli abitanti hanno nei confronti del protagonista e come cerchino di ignorarlo il più possibile, rifiutandosi di aiutarlo nella ricerca del piccolo Milo o cambiando argomento.
Nonostante i temi seri che riempiono la storia di Beyond a Steel Sky, l’ambiente di gioco risulta comunque simpatico e umoristico, inoltre i disegni di Dave Gibbons, presenti anche in quest’ultimo capitolo, rendono le tematiche più leggere sebbene non vengano mai sminuite.
Il vecchio stile punta e clicca riportato ai giorni nostri
Nonostante i dubbi giustamente sollevati dai fan dell’opera originale, Beyond a Steel Sky sembra essere il degno sequel che merita il primo capolavoro di casa Revolution, che ha fatto dell’avventura grafica punta e clicca la propria filosofia da applicare a tutte le sue opere.
Il cambiamento radicale dello stile grafico giustifica la sfiducia da parte dei fan ma, considerando che questo genere è la linfa vitale della casa sviluppatrice, l’ottima riuscita di Beyond a Steel Sky sotto questo punto di vista era più che prevedibile.
In questa nuova veste tridimensionale potrai muoverti liberamente all’interno dell’ambiente di gioco grazie al WASD della tastiera, mentre con il tasto destro del mouse potrai interagire con gli oggetti e le persone che abitano Union City, basterà cliccarci sopra per far comparire una tendina con all’interno tutte le interazioni disponibili.
Ovviamente più informazioni riceverai riguardo la persona o l’oggetto preso in considerazione, più le interazioni aumenteranno. Se sei affezionato al tuo divano non preoccuparti, Beyond a Steel Sky può essere giocato anche con un controller.
Sfortunatamente molte volte capita di dover fare avanti e indietro da un personaggio all’altro per poter sbloccare determinati dialoghi o situazioni, tendendo in questi casi ad annoiare il videogiocatore costretto delle volte a skippare in maniera compulsiva una sterminata sfilza di dialoghi che, in teoria, sarebbero da lodare se si considera la profondità che danno ad ogni personaggio dell’opera.
Essendo un’avventura grafica, il grande numero di diramazioni che compongono i dialoghi è degno di nota e gli appassionati del genere possono solo esserne entusiasti.
Capita però, anche molto spesso, che i dialoghi già affrontati non compaiano in grigio, facendo dedurre che sia una discussione non ancora avuta ma che in realtà fa soltanto perdere ulteriore tempo e pazienza a te che stai giocando. Un problema di poco conto che può essere risolto con una piccola patch.
La novità principale introdotta in Beyond a Steel Sky è l’hacking che permette ancor più interazioni con l’ambiente che ci circonda. Grazie ad uno scanner, acquisito durante le prime fasi di gioco, il nostro caro Foster sarà capace di riprogrammare vari dispositivi elettronici sfruttandoli a proprio vantaggio.
Con questo strumento il protagonista accede ad una schermata composta da dei diagrammi che descrivono le azioni che i dispositivi o i robot compiono in risposta a certi input. Sostituendo i diagrammi, anche tra un dispositivo e un altro, riuscirai a risolvere gran parte dei rompicapo che ti sbarreranno la strada.
Questa fase di gioco, oltre a spezzare il gameplay, offre innumerevoli modi per risolvere la maggior parte degli enigmi, infatti è consigliato sperimentare le varie combinazioni di diagrammi per trovare la soluzione più consona alle tue esigenze.
La fase principale del gameplay rimane comunque l’andare a scovare gli oggetti e i dialoghi nascosti che ti permetteranno di proseguire nella storia rimanendo coerente con il capitolo del 1994.
Una Union City tutta nuova
Costruito con il motore grafico Unreal Engine 4 con un tocco di cel-shading, il comparto tecnico di Beyond a Steel Sky risulta essere la parte deludente dell’intera opera.
Anche se impostato a settaggi più elevati, i modelli 3d non sembrano essere curati in maniera dettagliata, le ombre non sono affatto definite e, nonostante si superino i requisiti di sistema consigliati (li trovate qui), si assiste delle volte a piccoli stuttering, soprattutto negli ambienti più vasti.
Sommando a tutto ciò le animazioni decisamente deludenti e le espressioni facciali messe lì a caso, si può arrivare alla conclusione che i ragazzi di Revolution abbiano voluto tralasciare completamente il comparto tecnico, dedicandosi maggiormente alla struttura di gioco.
Fortunatamente, sotto la direzione artistica di Dave Gibbons, le ambientazioni e i personaggi sono talmente ben costruiti da farci dimenticare tutti questi piccoli difetti. Il comparto sonoro invece, composto da una soundtrack apprezzabile e da un ottimo doppiaggio in inglese, supera la sufficienza.
Una nuova vita per i punta e clicca
Beyond a Steel Sky, con uno stile punta e clicca rimasto quasi fedele all’originale, ci riporta indietro fino ai tempi d’oro di questo genere, gli anni 90. Tutto sommato, sebbene avrebbe potuto metterci più impegno nel comparto tecnico, il team di sviluppo è riuscito nell’intento di far riscoprire un genere che ormai sembrerebbe obsoleto nei confronti dei titoli di nuova generazione.
Probabilmente le console e i PC non sono più le piattaforme ideali per questo tipo di gameplay, anche se gli appassionati come me sicuramente non disdegnano, ma i dispositivi mobile, come in questo caso iPhone e iPad, possono essere il mezzo giusto con cui questo genere può rinascere.