Dopo esserci occupati, nella scorsa puntata, di un capolavoro (sort of…) del cinema videogiocato, oggi è tempo di qualcosa ancora più iconico e pure nettamente più trash (sì, lo so che è difficile fare qualcosa peggio del film di Street Fighter, ma tant’è): il film di Super Mario Bros., ovvero la prima prova, di sempre, nel trasportare sul grande schermo qualcosa che fosse fatto di sprite e pixel. È andata bene? Ehm…ottima domanda, passiamo alla prossima.
Un film che nasce non propriamente sotto i migliori auspici, con diversi cambi alla regia e gli attori che facevano le bizze perché non capivano il senso della pellicola (come dargli torto). Leggenda narra che il produttore, Roland Joffè, sia rimasto chiuso in un albergo di Tokio, con 2 milioni di dollari da dare ai dirigenti Nintendo, prima di ricevere una risposta affermativa e siglare il contratto. Non solo questo: Nintendo non ne volle sapere nulla di tutta la questione e quindi Roland Joffè si ritrovò ad avere semi carta bianca.
Il film parte, inoltre, in maniera estremamente sbagliata, con una storia che pone le sue fondamenta sulla questione dei dinosauri estinti 65 milioni di anni fa, ma in realtà portati in una dimensione parallela. Anche loro evoluti, vogliono andare sulla terra visto che le risorse migliori si trovano sul pianeta popolato dai mammiferi. Quindi una cosa che, con il mondo di Mario, non c’entra davvero nulla.
Prima di passare alle curiosità, che lo so piacciono un po’ a tutti, eccoti il mega riassuntone costellato dalle mie battute, un po’ stupide vero, ma che sicuramente intrattengono più di questo film. E in più leggendo qui non dovrai buttare 2 ore della tua vita, in mezz’oretta al massimo fai tutto, commento compreso!
Hello, it’s a me Mario!
Il film si apre con il più classico dei jingle dedicati a Super Mario, la musichetta tanto iconica che noi giocatori anziani ormai la fischiettiamo senza nemmeno accorgerci, per poi passare ad uno spiegone sul come i dinosauri si siano estinti 65 milioni di anni fa. La grafica in questione sembra davvero disegnata dagli animatori della Dingo Pictures (se sei iscritto al canale YouTube di Yotobi, probabilmente capirai, in caso contrario Google è tuo amico), ma quello che mi lascia davvero basito è il fatto che Mario con i dinosauri c’entra davvero un tubo (un tubo…ba-dum-tss).
Ci spostiamo a New York dove una figura femminile abbandona una culla in uno monastero abitato da suore (vergogna…qualcuno pensi ai bambini!), al suo interno, però, è contenuto un uovo con una strana pietra incastonata. Manco il tempo di capire cosa sta succedendo che questo uovo si schiude. La losca figura femminile di prima scappa nelle fogne, ma viene raggiunta da un altro tipino poco raccomandabile: è Re Koopa (Dennis Hopper, che non abbiamo capito mai se fosse Koopa oppure Bowser, i giapponesi incasinano la questione dei nomi da sempre) che per l’occasione si è vestito da generale con tanto di gradi e riconoscimenti, sai com’è le malefatte è sempre buona cosa farle con un certo stile.
Nuovamente ci spostiamo, di 20 anni questa volta e, finalmente, facciamo la conoscenza dei due protagonisti del film Mario (Bob Hoskins) e Luigi (John Leguizamo, prima di diventare il meccanico personale di John Wick) i quali sono due idraulici di Brooklin, con grossissimi guai finanziari.
Dopo aver perso l’ennesimo lavoro, soffiato dalla diretta concorrenza del mafioso di turno Anthony Scapelli (Gianni Russo), Luigi fa la conoscenza di Daisy (Samantha Mathis), anzi Peach, no scusa Daisy (Nintendo negli anni non è mai stata coerente con i nomi, ma vabbè, oggi si chiama Peach al tempo era Daisy, ma sono la stessa persona) la quale è una versione, con meno davanzale, di Anna Falchi…oh il viso è uguale, uguale!
Luigi, che dovrebbe prendere lezione di rimorchio, grazie all’aiuto del fratellone Mario riesce ad invitarla fuori a cena e quindi fanno l’uscita a 4, Luigi con Daisy e Mario con Danielle Pauline Verducci (Dana Kaminsky, si è quella Pauline, che prima di essere rapita da Donkey Kong e poi diventare sindaca di New York in Mario Odissey, gestiva un salone di bellezza).
Alla fine della cena a 4, Mario accompagna Danielle a casa e lei viene rapita da Iggy (Fisher Stevens) e Spike (Richard Edson) i nipoti di Koopa. Nel mentre Luigi e Daisy vanno nella zona degli scavi dove lavora lei, visto che di mestiere fa la paleontologa.
Il luogo degli scavi si allaga per colpa degli scagnozzi di Scapelli, il quale nella zona ci vorrebbe costruire, e Luigi, che è un idraulico, ma alla fine non sa fare nulla, corre a chiedere aiuto a Mario. Arrivati e aggiustata la perdita, sempre Iggy e Spike riescono a rapire Daisy e a trasportarla nel regno dei funghi (dopo essere passati da un portale aperto in una roccia, con un effetto molto alla Mario 64, prima di Mario 64), ma molto più disastrato rispetto alla sua controparte che noi conosciamo nel videogame.
Tuttavia, prima che Daisy venisse assorbita nel regno dei funghi, Luigi riesce a prendere il ciondolo al collo della copia di Anna Falchi (ma con 3 misure in meno) e si tuffano anche loro nell’ignoto per salvare la fanciulla.
Qui i due idraulici si trovano in una versione sgangherata e molto steam punk di Manhattan, non ci capiscono nulla e non solo si fanno rubare il ciondolo di Daisy da Big Bertha (Francesca Roberts), ma si fanno pure arrestare insieme ad un musicista di nome Toad (Mojo Nixon, eh no, non ha la testa a forma di fungo).
Arrivati alla centrale di polizia, fanno la conoscenza di Re Koopa il quale gli intima di dargli la pietra, i due non sanno di cosa stia parlando, Koopa non è contento della risposta e li porta nella sala di devoluzione, dove trasforma il buon Toad in un dinosauro. Mario e Luigi riescono a scappare nel deserto, dopo un inseguimento in auto così poco credibile che se non fosse per la stesura dell’articolo avrei già mollato il film circa venti minuti fa, ma per te che stai leggendo, faccio questo sforzo quindi metti un like e commenta sotto, diciamo che me lo merito tutto.
Koopa, grazie alla macchina di devoluzione/evoluzione fa diventare intelligenti Iggy e Spike, i quali vanno e trovano i fratelli Mario nel deserto. Fanno un patto e ritornano in città. Qui Mario deve riprendere da Big Bertha il ciondolo, vera chiave per poter unire il mondo dei dinosauri con quello degli umani e far si che Koopa diventi il nuovo sovrano del mondo. Mario riesce, dopo un ballo con Big Bertha, a recuperare la collana e scappa. Nel frattempo Iggy e Spike, visto che adesso sono un po’ più intelligenti, si ribellano al padre e aiutano Mario a liberare Daisy.
Siamo arrivati allo scontro finale, Koopa è dentro un cassone di ferro che pare richiamare l’ultima boss fight di Super Mario World, però più grigio e meno colorato. Mario, grazie all’ausilio di un bazooka per la devoluzione, che richiama molto il Super Scope del Super Nintendo (una light gun a forma di bazooka che doveva sostituire la Zapper) riesce a far devolvere Koopa prima in un T-Rex, fatto con una computer grafica che sembra uscita da un film a basso budget e, infine, in una primordiale melma.
Fine del film…anzi no, perché se guardiamo la versione americana ci sono altri 10 minuti abbondanti tagliati nella versione italiana. Mario e Luigi scappano, ma Daisy, visto che è la figlia del Re del regno dei Funghi, trasformato in un fungo (don’t ask), decide di restare li e non fare ritorno a New York.
Dopo alcuni mesi Mario è felice con Danielle, Luigi, invece, è sconsolato e pensa ancora a Daisy, ma ad un certo punto, lei, fa irruzione nell’appartamento e dice di aver bisogno degli idraulici. Adesso si che posso dire: fine del film e possibile sequel…no per carità!
Com’è guardarlo oggi?
Potrei rispondere a questa domanda in due semplici parole: uno strazio. E la possiamo tagliare qui. Parlare male del film di Super Mario Bros., vuol dire pestare a sangue un moribondo. C’è davvero pochissimo da salvare. Non è interessante come storia, quindi non è adatto a un non gamer, ma non è fedele nemmeno al debolissimo plot del videogame, quindi anche i fan lo troveranno una porcheria. L’incipit, con la storia dei dinosauri è quanto di più strampalato si possa pensare.
E nemmeno la presenza scenica di due grandissime star del cinema, come i compianti Bob Hoskins e Dennis Hopper, riescono a salvare la barca che affonda. Se proprio vogliamo trovare un lato positivo in questo film, posso citare il fatto che hanno inserito una buona parte di personaggi del mondo Mariesco, anche se solo nel nome, quindi almeno un certo citazionismo c’è.
Sarà stata la sua produzione parecchio travagliata o forse il fatto che le atmosfere del videogame si sposano malissimo con una controparte cinematografica, non saprei, tuttavia sono abbastanza certo che se al posto di questo avessimo avuto un qualcosa fatto sullo stile Pixar, probabilmente, ne staremmo parlando in maniera diversa.
Non c’è niente che si salva…niente, e quelli che provano a giustificare questa opera a distanza di anni, sbagliano. Infatti, prima di scrivere, mi faccio sempre un giro sulla rete per capire se anche altri la pensano alla mia stessa maniera, per vedere se magari non ho carpito sfaccettature particolari di un determinato prodotto e confrontare il mio parere con altre persone. Ma qui c’è poco da confrontare. Ho letto di siti che parlano di rivalutazione, che il film tutto sommato non era così male…secondo me queste persone sono rimaste ancorate al loro ricordo da bambini dove qualsiasi cosa avesse il faccione dell’idraulico baffuto, andava bene.
Curiosità ed easter egg
Nonostante la porcheria che è il film, ci sono parecchie curiosità che vale la pena di menzionare, eccotene alcune:
- Il film è stata la primissima trasposizione di un videogame reale sul grande schermo. Prima c’erano stati film che avevano parlato di videogiochi, ma nessuno aveva preso i personaggi di un franchise per renderli in carne ed ossa.
- Originariamente si doveva fare un sequel e avrebbe risposto al nome di Super Mario Bros. 2. Ricalcava in qualche maniera proprio il secondo capitolo del gioco, visto che la base era già stata scritta. Un tirapiedi di Koopa, che risponde al nome di Wart (il cattivo di Super Mario Bros. 2, appunto) avrebbe preso il posto lasciato vacante dal dittatore. Sarebbe stato, inoltre, spiegato che le piante piranha si sarebbero estinte, ma che un professore di nome Mouser, le vuole riportare in vita. Grazie al cielo non se ne fece nulla.
- La maggior parte dei personaggi proposti nel film prendono il nome da cattivi e alleati del videogame, anche se con il gioco non hanno nulla a che fare. Esempi sono: Toad, Big Bertha, che nel gioco è un pesce con la bocca gigante e Iggy e Spike. Quest’ultimi nel film sono rappresentati come i nipoti di Koopa, ma nel gioco sono: il primo uno dei bowserotti di Super Mario Bros. 3, il secondo una tartaruga con delle punte sul guscio.
- Inizialmente al posto di Bob Hoskins doveva esserci Tom Hanks per la parte di Mario, mentre Arnold Schwarzenegger doveva essere Koopa al posto di Dennis Hopper.
- Bob Hoskins non voleva per nulla fare questo film, tuttavia l’insistenza dei produttori lo fece cedere. Il rifiuto era dovuto al fatto che non voleva che la sua carriera fosse associata a quella dei film per ragazzi, cosa che poi avvenne, visto che Bob Hoskins era già stato: il detective Eddie Valiant in “Chi ha incastrato Roger Rabbit” e Spugna in “Hook: Capitan Uncino”.
- Bob Hoskins e Dennis Hopper non hanno mai lesinato commenti poco lusinghieri sul film definendolo il peggior progetto a cui abbiano mai fatto parte.
- Se ci fai caso Dennis Hopper, nei panni di Koopa, tiene sempre i polsi piegati all’ingiù. Questo perché i produttori gli dissero che doveva essere un discendente di un T-Rex, quindi lui, per calarsi nella parte, tenne le mani proprio come se fosse il re dei dinosauri.
- Gli attori affermarono che per farsi venire un accento “più italiano” recitarono parecchie scene da ubriachi.
- Il bazooka per la devoluzione portatile altri non era che una riproduzione del Super Scope, la light gun per Super Nintendo.
- In una scena post credit, tagliata nella versione italiana, Iggy e Spike vengono avvicinati da due rappresentanti giapponesi per creare un videogioco su di loro: The Super Koopa Cousins.
- Il nome completo della fidanzata di Mario è Danielle Pauline Verducci, eh sì, si tratta della prima fiamma di Mario, ovvero la ragazza che veniva rapita da Donkey Kong nel gioco omonimo e quella che vedremo come sindaca/cantante di New York in Super Mario Odissey per Switch.
- La canzone Almost Unreal dei Roxette, originariamente, non doveva finire in Super Mario Bros., ma nel film Hocus Pocus.
- Shigeru Miyamoto, il papà di Super Mario, definì il progetto finale interessante, ma un fallimento perché non si discostava abbastanza dal videogame, mi sa che il buon Shigeru ha visto un altro film.
- Nella scena della stazione di polizia, un poliziotto chiede a Mario e Luigi i cognomi. Mario risponde: “Mario”. Quindi il nome completo sarebbe Mario Mario e Luigi Mario. Per anni è stata considerata un’informazione ufficiale, tanto da essere messa all’interno delle domande del Trivial Pursuit, il famoso gioco da tavolo.