Eccoti un nuovo articolo su COD Warzone, ma tranquillo, non imparerai nulla riguardo strategie, tattiche, loadout, build per le armi… Prosegue la mia personalissima lista di canzoni, una sorta di colonna sonora per le situazioni che vedono me e alcuni amici alle prese con il battle royale di Infinity Ward e Raven Software. Come l’altra volta, fai partire il video e poi leggi. Buona ascoltura!
1 – COD Warzone, il nostro pub
La giornata non è stata il massimo. Uno di noi è reduce da mille beghe sul lavoro, un altro il lavoro invece non riesce proprio a trovarlo. Qualcuno ha appena terminato una telefonata con quella tipa dolcemente complicata che “non so… è che… insomma il punto è…” un giorno sì e l’altro pure, sorbendosi l’ennesima dose di dolce complicanza – in Texas c’è l’impiccagione per chi, uomo o donna non importa, si macchia di dolce complicanza… oddio, in Texas ti danno l’impiccagione anche se esclami “là c’è un arcobaleno!”… Lasciamo stare il Texas, ma la dolce complicanza è una piaga dei nostri tempi.
Ma niente paura, per l’happy hour basta COD Warzone, lì puoi trovare gli amici, parlare durante la lobby, sfogarti un po’, bestemmiare (lo so, ma siamo tre toscani, non riusciamo a smettere). È il nostro pub, e l’atmosfera è identica a quella di un vecchio telefilm made in USA, Cheers, da noi noto come Cin Cin, e “Where Everybody Knows Your Name” di Gary Portnoy, sigla iniziale di questa sitcom, esprime perfettamente il concetto.
2 – Le patch, la cpu al 100% e la console in fiamme
Pensavi di entrare subito in partita a COD Warzone, eh? Ma invece: “Vai che ci siamo, ora apro il gioco e… no, la nuova patch, sono 93 uscite settimanali da 170 giga!” Oppure “Che palle, di nuovo lo stuttering, fammi vedere… no, ma come cpu usage al 162%?” E non dimentichiamo “Ricca, ma cos’è questo rumore, stai passando l’aspirapolvere?” “No, nulla, è che la PlayStation mi si surriscalda quando giochiamo a Warzone”.
Gli aggiornamenti da mille giga e tu hai solo poco tempo per giocare. Il processore ingolfato perché hai un buon pc da gaming, ma non un chip a 170 core. La PlayStation ti si surriscalda mandando la ventola a mille, perché la pulisci internamente una volta l’anno e non vivi nel laboratorio di Mr. Freeze. Alcune magagne (la lista è solo indicativa, e sono sicuro che la potresti allungare) mettono a rischio le tue partite, e se tu potessi incontrare i creatori di COD Warzone glielo diresti. Proprio come in “When I Meet My Maker” di Toots Earl e Etienne Lecomte.
3 – Gli Dei di COD Warzone e il loot
Atterriamo vicino a edifici liberi da nemici, nessuno ci è ancora entrato. È con quel sorriso da bambini che sentono l’odore di biscotti appena sfornati che ci apprestiamo a lootare la zona. Ognuno verso una costruzione differente, sicuro di tornare ben equipaggiato. Ma dalla cassa rossa è saltato fuori un fucile a pompa col mirino laser, che sia un segnale? Sì, lo è. Ci riuniamo guardandoci sgomenti:niente piastre per il giubbotto antiproiettile, uno haun mitraglione pesante talmente sbilanciato che per finire di prendere la mira devi aspettare il match successivo, io col fucile a pompa di cui sopra – e sì, tra poco saremo costretti a passare in un punto totalmente scoperto, se partirà uno scontro non potrò colpire bersagli oltre i 7 metri e chi mi vedrà penserà che io stia tirando petardi – l’ultimo del terzetto invece si presenta praticamente in bermuda, brandendo una letale pistola a elastici.
Ok, la sto mettendo giù dura, ma quante volte ti è capito di non trovare nulla e dover affrontare le prime sparatorie praticamente in mutande? La canzone dei The Smiths, “Please, Please Please Let Me Get What I Want” rende bene l’idea di quanto alle volte vorremmo che gli Dei di COD Warzone ci amassero di più.
4 – La camminata del campione
Il battle royale è un genere intrigante, ma che riserva la vera gioia solo al vincitore. Se le cose vanno male, si finisce per giocare molte partite senza strappare mai la vittoria: un girone infernale fatto di occasioni perse, eventi inspiegabili, coincidenze sfavorevoli…
COD Warzone diventa una lunghissima fila che non scorre, come quella all’inizio del video. Ma se invece la ruota gira nel senso giusto, fai fuori nemici come mosche, la coordinazione col team è impeccabile e alla fine il primo posto è tuo!
Sei uscito dalla fila e hai conquistato la vittoria e ne sei fiero, se stavi giocando in squadra, i tuoi compagni devono riconoscere che il merito di essere arrivati primi è quasi tutto tuo. Ora cammini a testa alta, con il passo sicuro del campione, e “The Walker” di Fitz And The Tantrums sottolinea il tuo incedere e il fatto che nessuno può starti dietro.
5 – Curb you COD Warzone
Per capire che nella vittoria di poco fa, e nella tua incredibile performance, la componente chiappe è stata determinante non c’è voluto molto. Nelle partite successive hai fatto diverse minchiate, e sei stato puntualmente punito. Oppure non ne hai fatte tu, ma un compagno. Stesso risultato.
Insomma, COD Warzone va preso con filosofia, non bisogna subito sentirsi sto’… E questo vale un po’ per tutto, per il lavoro che c’è e non c’è, per la dolce complicanza della tipa di cui sopra, per la sconfitta ma anche e soprattutto per la vittoria. E “Frolic” di Luciano Michelini, il motivetto che chiude le puntate di Curb Your Enthusiasm (serie che vi consiglio) e che è diventato ormai un meme usatissimo, ce lo fa capire in modo cristallino anche senza parole.
Bene, anche questo secondo articolo sulla musica come colonna sonora delle partite a COD Warzone tra amici è giunto al termine. Sono stato di parola, non ti ho spiegato nulla di utile riguardo al gioco in sé. Ma se in qualche modi ti ho intrattenuto, magari divertito o addirittura ti ho fatto scoprire nuova musica che ti resterà in testa mentre giochi, beh, il mio l’ho fatto!