Hello Neighbor 2. Abbiamo di recente parlato del bizzaro videogioco della Eerie Guest e del suo ritorno in grande stile. Vediamo quindi, ora che abbiamo potuto mettere le mani sull’alpha, che impressione ci ha fatto il secondo capitolo di questa eccentrica saga.
Demenza artificiale
Per essere un videogioco che si basa quasi interamente sull’intelligenza artificiale del Neighbor, facendone anche gran vanto nella descrizione su Steam, Hello Neighbor 2 ci offre un nuovo vicino di casa che, in quanto a demenza, compete tranquillamente con il suo predecessore. L’uomo-corvo da cui dovremo guardarci durante la nostra avventura passerà dall’essere un fenomenale ninja che ci piomba alle spalle per afferrarci dalla gamba e scaraventarci fuori dalla porta/finestra, all’essere una tranquilla guida turistica che ci scorterà per i corridoi della sua intricata abitazione senza torcerci un capello. Abbiamo anche la possibilità di nasconderci dietro le tende o in alcuni armadi, ma il nostro neighbor, a volte, si piazzerà davanti al nostro nascondiglio per diversi minuti, impedendoci di uscire.
Grafica in stile Tim Burton
La grafica cartoonesca di Hello Neighbor 2 è probabilmente la cosa migliore, ciò che attira maggiormente i videogiocatori. Tuttavia, nonostante l’ambientazione sia effettivamente variopinta ed affascinante, non mancano compenetrazioni tra oggetti evidentissime o anche grossi glitch, come quello in cui, una volta entrati in acqua, essa scomparirà completamente, come nei migliori giochi fatti con Game Guru.
Caduta di stile per il level design
Hello Neighbor 2 è un gioco fatto di tensione, tempistica e attenzione ai dettagli. Teoricamente. Rispetto all’alpha del primo Hello Neighbor, questo nuovo capitolo presenta un ambiente di gioco che, all’80%, si rivela vuoto ed inutile, mentre per la parte restante appare abbastanza caotico e poco chiaro, oltre che eccessivamente angusto. Essere scoperti dal nostro antagonista si rivelerà spesso inevitabile, anche se potremo divincolarci dalla sua presa tramite oggetti recuperabili anche mentre veniamo trascinati. Operazione resa senza un minimo di animazione decente. Per il resto ci ritroveremo a cercare chiavi per aprire porte per prendere altre chiavi per aprire altre porte, ma il più delle volte sarà difficile rendersi conto della giusta direzione da intraprendere
Aspettiamo la beta?
C’è, dunque, molto lavoro ancora da fare, forse anche di più rispetto al lavoro incompiuto che ci siamo ritrovati tra le mani nel 2017 ma l’idea resta interessante, specialmente con le migliorie che gli sviluppatori intendono apportare rispetto al primo capitolo. Del resto, hanno ancora molto tempo a disposizione.