Dragon’s Dogma, uno dei migliori lavori Capcom degli ultimi anni, diventa un anime che sarà presto possibile guardare su Netflix. Passato quasi in sordina, probabilmente schiacciato dalla concorrenza con The Elder Scrolls V: Skyrim, Dragon’s Dogma è un ottimo RPG, caratterizzato da un gameplay variegato, funzionale e divertente, con un ottimo combat system, che ricorda molto quello di Devil May Cry, stupende colonne sonore ed una storia mozzafiato. Un prodotto non soltanto ottimo dal punto di vista dell’intrattenimento che offre, ma caratterizzato da significati e da una filosofia particolari e non sempre facilmente intuibili. Sarà Netflix all’altezza della situazione o l’anime si rivelerà il un altro fiasco?
Il gioco
Un eroe, chiamato Arisen, deve sconfiggere un malvagio drago che minaccia di distruggere il mondo, dopo che questo ha rubato il suo cuore. Potrebbe sembrare la più classica delle storie, eppure nasconde colpi di scena, rivelazioni e persino diversi finali davvero toccanti e sconvolgenti. L’eroe in questione, come accade in molti RPG, è un anonimo cittadino prima che noi possiamo dargli un volto, un nome e che inizi la sua missione. L’Arisen sarà accompagnato dalle pedine, creature identiche agli umani ma completamente prive di volontà e dipendenti dagli ordini e dai bisogni del protagonista. Dal punto di vista del gameplay, saranno disponibili tantissimi approcci per la gran quantità di armi, classi e abilità diverse.
Il trailer
Abbiamo già precedentemente parlato della data d’uscita di Dragon’s Dogma: il 17 Novembre. Ma ora abbiamo anche questo trailer. Da quel poco che possiamo vedere, la figura della pedina sembra abbastanza fedele a quella del gioco, così come l’input narrativo. Ci sono anche molti mostri presenti nel gioco, come il grifone, il ciclope e l’idra, che sono stati riprodotti in maniera sorprendentemente fedele. Cambia la figura dell’arisen che, per ovvie questioni narrative, ora avrà un passato alle spalle, un passato distrutto dall’attacco del drago Grigori. A differenza del gioco, ciò porterà l’eroe a cercare una vendetta fatta di odio e rancore contro il drago, più che a intraprendere una missione “sacra” e disinteressata come nel gioco. Pare inoltre che Netflix abbia introdotto un’altra novità: una sorta di corruzione che porterebbe l’arisen a rischiare di divenire malvagio, man mano che il massacro delle creature che si frappongono tra lui e la morte del drago prosegue.
Questa maledetta CGI
Aldilà delle differenze narrative con il videogioco, che comunque, se inserite a dovere, possono anche rivelarsi scelte azzeccatissime, c’è un aspetto che ci preoccupa molto e che potrebbe mandare tutto il progetto in malora: la CGI. Questa piaga che affligge molti anime moderni, che ha distrutto persino Berserk, sembra essere ingombrante e onnipresente anche in Dragon’s Dogma. Il drago Grigori, che nel gioco del 2012 si presentava come uno dei draghi videoludici meglio realizzati e più spaventosi di sempre, qui sembra uscito da un gioco per PlayStation 2, è plasticoso e davvero poco credibile. Questo vale, anche se in maniera molto minore, per gli altri personaggi. Quindi, l’hype è alto ma lo anche la paura che un progetto interessante come questo possa diventare spazzatura inguardabile.