Anche quest’anno, puntuale all’appuntamento, torna il simulatore di rally di Bigben Interactive, che normalmente promette meraviglie e viaggia su medie voto altissime.
Anche quest’anno sarà un successo, o per la prima volta i francesi di Bigben e Kylotonn mangeranno una polvere che non si trova a bordo pista? Scopriamolo subito.
Se sei tra coloro che non si sono mai avvicinati alla serie WRC, come suggerisce il nome siamo in presenza dell’unico gioco con le licenze ufficiali del FIA World Rally Championship. Si tratta di una competizione composta da 13 eventi in giro per il mondo, in cui i piloti partecipanti e i loro copiloti sfidano il cronometro su circuiti fuori strada di tutti i tipi.
Avere la licenza ufficiale significa mettere a disposizione dei giocatori tutti i piloti ufficiali e tutte le vetture, suddivise in 4 classi, insieme a dei circuiti che sono simili ma non del tutto identici a quelli reali.
Si comincia con la modalità carriera
La modalità principale del gioco è ovviamente la carriera, che ci vedrà farci largo dalla Junior WRC fino alla WRC, passando attraverso le altre due serie cadette WRC 2 e WRC 3, con l’obiettivo di vincere il titolo iridato.
Nella nostra rincorsa alla gloria non mancherà una componente gestionale dal momento che potremo gestire la nostra scuderia in termini di veicoli e upgrade del personale, oltre a sottoscrivere contratti, definire obiettivi e ovviamente vincere le prove per migliorare sempre più.
In mezzo alle prove principali e agli allenamenti ci sono anche divertenti eventi speciali che ci vedono alla guida di auto storiche (qualcuno ha detto Lancia Delta o Stratos?) oppure intenti ad affrontare delle prove particolari, come gareggiare con l’auto gravemente danneggiata o con condizioni meteo proibitive.
E qua già incontriamo uno dei problemi del gioco: gli obiettivi della carriera sono stupidi.
Per esempio, non dovremo utilizzare gomme dure per due eventi di fila: non ha senso ed è perfettamente inutile. Oppure completare un tot di eventi extra nell’arco di 6 settimane? Impossibile, il calendario non ce lo consente e non possiamo bypassarlo.
Per fortuna, una volta scesi in pista le cose migliorano di molto. Ed è proprio qui che conta non sbagliare.
Tra pregi e difetti di WRC 9
Nel gioco non avremo a disposizione molte personalizzazioni, elemento ormai quasi obbligatorio anche nei titoli con licenza ufficiale (come F1 2020); c’è un percorso di upgrade abbastanza vasto, è vero, del tutto uguale a quello di WRC 8. Semplicemente non potremo costruire il nostro team a piacimento, ma saremo sempre vincolati dal gioco, elemento che può favorire i novellini.
Il comportamento dei rivali in gara è abbastanza altalenate, privo del giusto bilanciamento. Potremo completare delle sezioni con 20 secondi di ritardo rispetto a quanto segnalato durante la corsa, per poi scoprire di avere mezzo minuto di vantaggio rispetto gli avversari. Spiazzante.
Ci sono anche altri piccoli e fastidiosi difetti. Per esempio sia il pilota che il copilota hanno lo stesso identico aspetto. Oppure talvolta la voce del navigatore va fuori tempo, causando un po’ di confusione.
Ancora, in WRC mi è capitato di firmare per Skoda e ritrovarmi con un’officina brandizzata M-Sport Ford. Infine nel circuito di Montecarlo mi sono trovato la punta di un albero in mezzo alla strada e sterzando per evitarla l’animazione della schivata non coincideva con il mio comando.
Tuttavia sono praticamente gli unici difetti del titolo.
Quest’anno, la svolta principale è il modo in cui rispondono i veicoli, che hanno un peso significativo. Le auto di WRC 2 hanno sospensioni molto flessibili che assorbono urti, sbandano in curva e in generale forniscono una sensazione di controllo soddisfacente.
Fino allo scorso anno le auto della WRC principale avevano un comportamento un po’ nervoso, bastava una strisciata per farle schizzare come scheggia impazzite. Ora, grazie ad un ottimo lavoro sulle sospensioni si comportano proprio come le loro controparti reali.
Tutto questo ispira fiducia nel giocatore, e lo invoglia ad avanzare spingendosi sempre più verso il limite. Anziché essere la fisica del gioco a limitarci, stavolta è tutto lasciato alla nostra abilità.
WRC 9 da il meglio di sé utilizzando un volante, tuttavia è possibile avere un’esperienza di gioco soddisfacente anche con un gamepad. Inizialmente dovremo correggere alcuni errori di sovrasterzo, dal momento che guidando con troppa superficialità finiremo fuori pista in men che non si dica, ma con un po’ di abitudine i risultati cambieranno.
Rally in giro per il mondo
Le nuove location di questa stagione includono Giappone, Nuova Zelanda e Kenya. Se lo stage africano è quello meno riuscito, forse il più derivativo dell’intero gioco, quello neozelandese offre alcuni delle migliori tratti mai visti in un titolo rallystico. Purtroppo, per ovvi motivi, gli eventi di Estonia e Ypres, inseriti post Covid, non sono presenti.
Anche i livelli provenienti dai precedenti WRC sembrano nuovi di zecca, vista la rinfrescata che è stata data all’intero aspetto grafico, rendendoli soddisfacenti da guidare. La luce in modo particolare ha fatto enormi passi avanti, specie di notte oppure all’alba.
Anche i dettagli nei dintorni sono stati migliorati, dalle pale eoliche in Portogallo ai fuochi a bordo strada in Svezia, tutto crea la giusta atmosfera.
A subire un restyling sono stati anche i rumori di sottofondo: lo stridio della trasmissione e degli pneumatici, il cigolio dei freni e gli altri rumori ambientali aggiungono un ulteriore tocco di realismo, insieme al meteo dinamico.
Quest’ultimo è qualcosa di straordinario: un istante splende il sole, quello dopo ci troveremo ad attraversare fulmini e saette.
Il comparto online di WRC 9, con il supporto costante degli sviluppatori è davvero interessante. A tratti ricorda quello di DiRT Rally 2.0, anche se visto che il gioco non è ancora uscito non ci sono avversari disponibili.
Tutto questo, insieme all’aggiunta dei livelli finlandese e portoghese, per non parlare degli upgrade previsti per PlayStation 5 e Xbox Series X, daranno al titolo maggior longevità rispetto ai capitoli precedenti.