Cyberpunk 2077 è uno dei giochi più attesi del momento. Sembrava che un ulteriore rinvio fosse alle porte, ma il rischio pare essere scongiurato. CD Projekt Red è stata molto attenta allo sviluppo del prodotto, e quando è sembrato necessario prendere più tempo ha scelto di conseguenza. Al momento, sulla pagina del gioco, viene indicata come data d’uscita il 19 novembre 2020.
Ogni volta che Cyberpunk 2077 è stato rinviato, gli appassionati si sono comprensibilmente risentiti. Soprattutto chi ha fatto il pre-order ha diverse ragioni per storcere la bocca: non solo l’uscita è slittata, ma si avvicina l’arrivo delle console next-gen, insomma questi aspetti e tanti altri cambiano le carte in tavola.
Di base evito il pre-order e spesso anche l’acquisto al dayone, ma molte catene offrono promozioni che rendono il pre-order conveniente, normale che tanti lo sfruttino.
Per tornare alla questione principale, io non ho accusato i rinvii di Cyberpunk 2077, anzi, per certi aspetti la cosa non mi dispiace. Se ti va di sentirle, ti spiegherò le 5 ragioni principali alla base del mio atteggiamento.
1 – Cyberpunk 2077 e la pile of shame
Guardo il backlog di giochi che dovrei finire – o addirittura iniziare – e il dispiacere per il rinvio di Cyberpunk 2077 si mitiga subito. Sì, lo ammetto, ho accumulato molti titoli tra saldi, pacchetti di Humble Bundle e giochi ricevuti gratuitamente (molti dei quali grazie a Epic Store). Adesso mi sono dato una regolata grazie a un consumo più consapevole, e soprattutto ho adottato una golden rule: acquistare un gioco nuovo solo dopo averne finiti almeno due che già posseggo.
Cyberpunk 2077 è stato rinviato di qualche mese? Ottimo, finirò i dlc di Control (gioco eccezionale e dal sottotesto davvero interessante) e magari Divinity Original Sin – di modo da potermi buttare sul seguito che ho già comprato, non giudicarmi!
2 – Un tripla A per dominarli tutti
A volte mi sembra di essere assediato dalle uscite di titoli tripla A che potrebbero avere una lunga durata. E quando si gioca un titolone, spesso non si fa altro: ci si ritrova in un tunnel che finisce solo una volta macinato il gioco.
Se le uscite tali prodotti fossero più distanziate (chiamala se vuoi decrescita videoludica felice) forse i consumatori potrebbero godersi anche altro, provare giochi di sviluppatori indie e generi che di solito non considerano: avrebbero spazio anche realtà e opere di tutto valore.
Il rinvio di Cyberpunk 2077, titolo nel quale – se è clamoroso come sembra – ci butteremo a capofitto senza guardare altro, è una buona occasione per dare una chance a quel gioco che volevamo giocare ma che è rimasto dietro al tripla a di turno.
3 – La cura per i propri progetti
Argomento banale, ma da non sottovalutare: preferisco un gioco che – al netto di una patch al dayone – sia effettivamente completo e funzionante alla data di uscita.
Gli sviluppatori tentano di dare e darsi una dead-line, e i produttori spingono per averla così da poter attivare la macchina del marketing e la commercializzazione del prodotto. Ma lo sviluppo di un titolo è un processo creativo, e l’eventualità che si verifichino contrattempi o imprevisti è altissima, e Cyberpunk 2077 non fa eccezione. Il rinvio in realtà dimostra la voglia di curare il progetto in maniera scrupolosa, la volontà di offrirci qualcosa che sia all’altezza delle aspettative. Insomma, ti ricordi il lancio di No Man’s Sky? Oppure i problemi della versione per pc di Batman: Arkham Knight quando uscì?
Ecco, magari il tempo in più serve ad evitare cose del genere (e sì, anche a farmi giocare proprio Arkham Knight).
4 – E se l’attesa di Cyberpunk 2077 fosse essa stessa la liberazione dall’hype?
Soggetto sotto overdose da hype n°1: “Oh, è uscito il colora-puzzette di Star Wars!”
Soggetto sotto overdose da hype n°2: “Prendete i miei soldi!”
SSODH n°1: “Costa solo 100€ e ha ben 4 usi!”
SSODH n°2: “Ok, ordinane uno per me e uno per te prima che vada esaurito, io intanto vado a comprare i fagioli!”
Hype. Hype, hype, hype.
Io l’hype lo odio, non ne posso più – sì sono acido. L’hype è ormai un mantra. Tutto deve creare hype, tutti dobbiamo sentire l’hype. Se non crei hype sei uno sfigato e il tuo prodotto è per sfigati, se non senti l’hype sei uno sfigato e i prodotti che compri sono per sfigati. Anche no.
Di solito l’hype è quella cosa che ha due funzioni interconnesse: azzera lo spirito critico riducendo i soggetti a scimmie in calore (“è uscito il colora-puzzette di Star Wars!”) e allo stesso fornisce giustificazione per normalizzare azioni folli e fugare i sensi di colpa (“ho comprato un colora-puzzette… ma è quello di Star Wars!”).
Gli esperti di marketing hanno orgasmi spontanei quando si devono occupare di prodotti legati a qualche fandom, perché sanno che se giocheranno sui sentimenti dei fan riusciranno a vendere l’impensabile.
Cosa c’entra i rinvii di Cyberpunk 2077? Beh, perché sulle aspettative degli appassionati è stato sapientemente costruito un hype fortissimo. I rinvii potrebbero far ragionare su alcune cose: il gioco comunque arriverà e non occorre perderci la testa, il tempo in più permetterà di avere maggiori informazioni (magari sul multiplayer o sul sul modello di micro-transazioni che verrà adottato), nonostante Cyberpunk 2077 sia stato rimandato i 4 cavalieri dell’apocalisse non si sono manifestati…
Insomma, un’attesa forzata potrebbe farci scoprire che aspettare non è così tremendo, che l’hype è solo un modo per farci consumare in modo inconsapevole per via di un desiderio indotto, che si può non essere sempre vittime del marketing quando gioca sui nostri sentimenti. Sempre a patto di non essere Eric Cartman che vuole comprare la Wii. Non sai di cosa stia parlando? Ok, ecco un modo per passare il tempo prima dell’usicta di Cyberpunk 2077: guardati tutto South Park.
Io intanto devo tornare a colorare le mie puzzette… ehmn, devo passare al prossimo punto.
5 – Cybercrunch 2077
In alcune dichiarazioni risalenti al 2019, Adam Badowski (al tempo direttore sia dello studio che game director di Cyberpunk 2077) ammise che CD Projekt Red aveva abusato in passato della pratica del crunch (semplificando, turni e ritmi di lavoro massacranti) e che stava lavorando per migliorare su tale aspetto.
Ma durante la conferenza in cui venne annunciato il primo rinvio a settembre, a chi gli chiedeva se il team di sviluppo sarebbe stato sottoposto a periodi di crunch, Adam Kicinski (CEO congiunto di CD Projekt Red) confermò che ciò sarebbe successo, nonostante gli sforzi per limitare tale pratica.
Sì, voglio giocare Cyberpunk 2077 e voglio che sia un ottimo titolo. Ma visto che c’è gente che potrebbe essere costretta a orari sempre più massacranti, posso aspettare (sempre che non si facciano prendere dalla Star Citizen Syndrome, ovviamente).
Sono persone come me e te, e se un rinvio permette di ultimare le cose diminuendo il crunch o scongiurandone un peggioramento, mi sta bene. Avranno tempo libero, potranno investirlo per i loro affetti e le loro passioni, e spero che siano pagati dignitosamente per il loro sforzo. La tutela del lavoro val bene un rinvio (o due).
Ok, sei arrivato alla fine dell’articolo. Spero di non essermi fatto odiare. Ma se fosse successo, perdonami, proprio come farebbe Keanu Reeves: you’re breathtaking!