Tra i vari indie che approdano su Nintendo Switch possiamo trovare una vasta porzione di porting di giochi originariamente concepiti per Android e solo successivamente portati sulla console ibrida Nintendo. Vampire’s Fall: Origins fa parte proprio di questo filone di titoli. Parliamo infatti di un GDR per smartphone un po’ più ambizioso della media mobile, che ora arriva in un’edizione completa. Vale la pena acquistarlo?
L’arrivo di un signore oscuro
La trama di Vampire’s Fall: Origins si appoggia in modo molto evidente al classico filone dell’epic fantasy: un signore oscuro arriva in una pacifica terra che ormai è indebolita da anni di pura pace e si appresta reclamare ogni cosa. La conquista avviene grazie a un esercito di non-morti, che rade al suolo alcune città e ne risparmia altre, avanzando inesorabilmente.
Il nostro protagonista è una semplice recluta appena assoldata per difendere un piccolo villaggio. L’arrivo del signore oscuro, però, porta a un massacro di tutti gli abitanti e alla distruzione del piccolo insediamento. Il nostro alter ego, invece, viene risparmiato senza un motivo apparente e tramutato in un vampiro.
Da qui inizia una storia che ci porterà di villaggio in villaggio, facendoci incontrare i personaggi più disparati. Ciò che salta subito all’occhio in Vampire’s Fall sono i dialoghi pieni di ironia e battute, che spesso sono una parodia dei classici topoi fantasy. Alcune di queste battute sono divertenti, ma la maggior parte delle volte le missioni sembrano semplicemente senza senso o banali. Ci sono quest che non sembrano portare a nulla e fin troppe interazioni senza nessuna rilevanza.
Il mondo di gioco, di conseguenza, resta un generico mondo fantasy pieno di personaggi che parlano in modo ironico. Niente di più.
Un GDR occidentale?
Il gameplay di Vampire’s Fall: Origins sembra richiamare quello dei classici GDR occidentali, dove impersoniamo un avventuriero personalizzato e ci avventuriamo in un mondo più o meno aperto prendendo le missioni più disparate. Tutto questo, però, è solo apparenza. Di fatto, la struttura del gioco è molto più semplice e banale.
Tutto è infatti riassumibile in un ciclo fin troppo evidente, che alla lunga stanca anche i giocatori più appassionati del genere: accetta una missione, vai a raccogliere tot oggetti o uccidere tot nemici, torna indietro a raccattare i soldi della ricompensa, compra equipaggiamento migliore, parti per una nuova quest più difficile di quella precedente. L’equipaggiamento, di fatto, riveste un ruolo centrare nella progressione del personaggio e ci permette di proseguire tra le varie difficoltà.
In soldoni, quindi, parliamo di un RPG open world (anche se la mappa è piccola) con vari insediamenti disseminati per il mondo di gioco. La progressione della storia ci vede spostarci tra le varie cittadine per risolvere piccoli problemi che ci possano avvicinare alla risoluzione della nostra situazione.
In ogni insediamento, però, è importante svolgere anche le missioni secondarie, oltre alla quest principale. Queste, infatti, sono necessarie per ottenere oro e potenziarci in vista dei vari boss che incontriamo proseguendo nella storia. In Vampire’s Fall, quindi, il grinding è un elemento da non sottovalutare: oro e punti esperienza sono sempre troppo pochi nella main quest ed è praticamente obbligatorio virare verso le attività extra.
Questo, chiaramente, serve anche per la progressione del nostro personaggio. Salendo di livello otteniamo dei preziosi punti abilità, spendibili in tre alberi distinti. Questi sono composti da abilità passive che aumentano le nostre prestazioni in battaglia, aumentando i PV, il Focus, la generazione salute o la possibilità di schivare. Ogni albero abilità si concentra su build differenti, che si sposano bene con determinati stili di gioco, quindi è bene ragionare dove spendere i nostri punti.
Inoltre, salendo di livello possiamo sbloccare delle abilità attive da utilizzare in combattimento. Queste possono essere potenziate per migliorarne gli effetti e, anche in questo caso, è bene scegliere su cosa specializzarsi per poter essere efficienti durante gli scontri.
Infine, è importante scegliere cosa equipaggiare: armi diverse hanno tipi di attacco differenti, che vanno dai danni contundenti, ai fendenti, fino agli affondi. Anche in questo caso è bene specializzarsi su un certo tipo di danno in modo da poter dare il meglio. Per quanto riguarda le armature, invece, è importante guardare il valore di difesa ed eventuali bonus passivi.
Purtroppo il sistema di equipaggiamento manca di profondità: sarebbe stato bello vedere armi o armature con bonus passivi più rilevanti ed evidenti durante i combattimenti. E’ comunque possibile costruire varie build, combinando l’aumento di statistiche fornito dalle armature con i vari alberi di abilità e le skill, che sono il vero fulcro della progressione del nostro vampiro.
Il piatto forte di Vampire’s Fall, però, arriva ora: il sistema di combattimento. Questo è a turni, in modo simile a quello dei vecchi Final Fantasy, ma con delle differenze importanti. Ogni turno possiamo attaccare con la nostra arma principale o, spendendo Focus, con le armi che abbiamo equipaggiato in entrambe le mani. L’ammontare di danno e il tipo di danno di queste mosse varia in base alle armi equipaggiate.
Oltre a questi turni normali, però, abbiamo i “turni combo”. In questi casi la barra del Focus viene riempita a inizio turno, consentendoci di selezionare più di un’azione (spendendo un certa porzione di barra), fino al suo esaurimento. Le abilità sbloccate, infatti, possono essere utilizzate in battaglia spendendo punti Focus, considerabile come una sorta di Mana. Per esempio, avendo 50 Focus, possiamo utilizzare un Fendente da 6 Focus, un Morso da 40 Focus e poi confermare, se le altre abilità in nostro possesso costano più dei 4 punti rimanenti.
In pratica i combattimenti di Vampire’s Fall Origins vertono su un’attenta gestione del Focus, che diventa vitale per utilizzare le varie abilità, nei turni normali, e per selezionare le varie azioni (fino a esaurimento della barra) nei turni combo. La progressione del nostro personaggio, peraltro, ci permette anche di aumentare il Focus massimo o di migliorarne la generazione durante i combattimenti.
In poche parole, il cavallo di battaglia del gioco sta proprio nella progressione e nella personalizzazione del nostro alter ego, grazie ai vari alberi di abilità, in modo da mettere alla prova le nostre build in combattimento. Questo è al centro di tutto il gameplay, viste le battaglie frequentissime durante le varie fetch quest.
In poche parole, Vampire’s Fall: Origins è adatto per partite brevi o per coloro che cercano un GDR in cui non serve dedicarsi con troppo impegno. Se vuoi un gioco di ruolo più vasto, longevo e profondo, Nintendo Switch offre titoli come Skyrim o Pillars of Eternity.
Dal mobile con amore
Il comparto tecnico di Vampire’s Fall sente tutto il peso della sua piattaforma d’origine. Nel complesso, siamo di fronte ad ambientazioni spoglie e poco dettagliate, che sullo schermo grande di Switch non sono il massimo. Durante i combattimenti, invece, i personaggi e i fondali disegnati sono godibili, a patto di accettare le animazioni approssimative.
Il comparto artistico pecca di originalità, con un mondo fantasy “generico” che si adagia fin troppo sulle classiche rappresentazioni del genere.
Infine, il comparto sonoro è accettabile, con musiche ed effetti che si limitano a fare il loro dovere.