Soltanto tre anni fa Microsoft lanciava un nuovo tipo di servizio, un’idea che venne accolta timidamente per la sua originalità e che ora invece festeggia grandi risultati, ti sto parlando del Game Pass.
Appena pochi mesi fa, ad Aprile, Microsoft festeggiava il raggiungimento dei dieci milioni di iscritti al suo Game Pass. Nell’arco di quasi tre anni, passando in sordina, il numero di utenze è andando crescendo sempre di più e ciò che stupisce maggiormente è un ulteriore aumento di ben cinque milioni di aderenti appena sei mesi dopo.
Il servizio Microsoft Game Pass nacque inizialmente come esperimento per un bacino di utenza piuttosto ristretto, contenendo anche una limitata libreria di titoli, il suo scopo era permettere il testing e le opinioni di alcuni specifici giochi. Nel corso del tempo l’idea iniziale ha assunto un respiro molto più ampio aprendo le porte a qualunque giocatore fosse iscritto al servizio Live Gold.
Un passo importante in questo processo di acquisizione di nuovi clienti fu fatto il 20 Marzo 2020 quando dalla software house Rare (se come me sei ormai un giocatore d’annata non puoi dimenticare gli intramontabili Golden Eye 007 e la serie Donkey Kong) con il lancio su Game Pass del titolo first-party Sea of Thieves, al quale poi sono seguiti diversi altri grossi nomi da parte di quelle case di produzione sotto il tetto Microsoft (eh si, lo so che lo stai pensando ora c’è anche Bethesda sotto questo tetto, ma ci arriviamo dopo).
Tutto questo è a dimostrazione di quanto per il team di Redmond sia più importante la qualità del servizio offerto al giocatore e un mercato di questo tipo piuttosto che la vendita della singola console. Oggi Game Pass è praticamente una Netflix del videogame e, perdonami il paragone, ma ritengo sia quello che possa calzare al meglio. La strategia adottata e la filosofia dietro il recente successo è assimilabile nel breve stralcio di questa intervista al General Manager di Xbox Games Marketing, Aaron Greenberg:
“Ridiamo sempre quando sentiamo questa domanda. Non preoccupatevi per noi. Microsoft starà bene. Ce la faremo, penso proprio che andrà tutto bene. Con Xbox Game Pass, Microsoft si sta focalizzando sul dare agli utenti il massimo valore possibile, anche se questo significa che il servizio non genera profitti sul breve termine. Si tratta di un modo diverso di ragionare. Se ottimizzi il servizio per il profitto, puoi domandarti ‘come facciamo a ottenere il massimo da ogni cliente?’, oppure puoi ragionare al contrario e dire ‘come diamo ai giocatori il massimo valore possibile?’ Se fai in questo modo, costruisci una clientela a lungo termine.”
https://youtu.be/VbxDn2AZgb8
Mosse recenti per il futuro del Game Pass
Fino a poco tempo fa il team Microsoft che lavorava alle varie uscite su Game Pass ha contato quindici case di sviluppo, successivamente ha visto l’aggiunta nel proprio catalogo, a seguito di un recente contratto partnership con Electronic Arts, dei titoli EA Play, ma una recente nuova acquisizione ha portato questo numero a ventitré, si stiamo parlando della famiglia Bethesda.
Il nuovo matrimonio tecnologico credo si possa definire una delle più enormi mosse di mercato che siano state effettuate nell’industria del videogame, una vera e propria dimostrazione di forza, con un importo speso della bellezza di sette miliardi di dollari e mezzo (non ancora la somma più alta, Tencent ha acquisito Clash of Clans per la “ridicola” cifra di otto miliardi e mezzo di dollari) sotto l’ala Microsoft è stato accolto uno dei migliori team di produzione al mondo. I risultati di questo nuovo accordo li vedrai nel tempo, ci guadagnerà la qualità di tutti i titoli della casa di Redmond e lo stesso catalogo Game Pass, da cui ora potrai aspettarti titoli di assoluto spessore al day-one. Poche sono le indiscrezioni al momento riguardo il futuro degli stessi titoli sulle altre piattaforme.
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