Per parlare di The Dungeon Of Naheulbeuk: The Amulet Of Chaos è necessario fare una premessa: il titolo è tratto da una particolare serie di audiolibri francese, composta da ben 5 stagioni e conosciuta con il nome di Le donjon de Naheulbeuk. Scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale, ma ancora disponibile soltanto in francese, questa piccola serie racconta le avventure di un party di personaggi strampalati in chiave comica. Si tratta infatti di una serie che prende palesemente per i fondelli tutti quegli archetipi del fantasy creati da Dungeons & Dragons.
Come l’opera a cui è ispirato, di cui segue la prima stagione, The Dungeon Of Naheulbeuk: The Amulet Of Chaos cerca di essere divertente e sagace, un proposito in cui però il videogame fallisce miseramente la maggior parte delle volte. In compenso il titolo porta con se un gameplay da RPG strategico a turni davvero molto valido ed elaborato e un comparto tecnico/stilistico davvero niente male!
Comicità e stereotipi non sempre vanno d’accordo!
La premessa narrativa dietro al gioco è molto semplice, infatti è stato ordinato a un gruppo di avventurieri di trafugare una statuetta dai grandi poteri che si trova all’interno del Dungeon di Naheulbeuk. I sette membri del party vorrebbero soltanto poter mettere le mani sulla statuetta e andarsene alla svelta, ma, come da titolo del gioco, incapperanno in un amuleto maledetto che gliene farà passare veramente di tutti i colori. Passando invece alle quest secondarie, non si tratta certo di missioni epiche o interessanti, ma dobbiamo ammettere che calzano bene con l’atmosfera bizzarra e demenziale del titolo.
Proprio a volersi far beffa di Dungeons & Dragons (o di qualsiasi prodotto fantasy) i sette membri del party sono tutti caratterizzati da un nome che ne identifica la classe o la razza come il Ranger, l’Ogre, l’Elfa, il Ladro e così via. Oltre ai personaggi iniziali, sarà poi possibile sceglierne uno fra Chierica, Paladina e Menestrello, altri tre individui strampalati che avrai modo di provare prima di dover scegliere.
Paradossalmente la criticità maggiore dell’elemento comico è proprio questo estremo appiattimento dei personaggi, sono così in linea con l’ideale che generalmente si ha degli stessi che per tre quarti delle volte le loro battute sono ampiamente prevedibili. Molto più apprezzabili invece le citazioni a D&D al Signore degli Anelli e persino a Warhammer, in grado di strappare un sorriso a chi saprà coglierle!
Gli unici due a salvarsi (anche se la loro scrittura rimane volutamente superficiale) sono l’Elfa e il Ladro; la prima al contrario di un nobile e regale elfo è molto rude ed è davvero insopportabile, al punto che gli sviluppatori hanno inserito un’opzione per mutarla.
Il Ladro, al contrario del vile e meschino stereotipo a cui spesso è accostato, è un vero e proprio pavido che cercherà più e più volte di far desistere l’intero party nell’andare incontro a situazioni pericolose.
C’è un po’ di XCOM nel mio The Dungeon Of Naheulbeuk: The Amulet Of Chaos!
Il gameplay di The Dungeon Of Naheulbeuk può inizialmente trarre un inganno, sopratutto per via del fatto che assomiglia in tutto per tutto a un capitolo della serie Divinity Original Sin. Come nel gioco di Larian Studios prima di uno scontro sarà possibile controllare i movimenti del leader, con il party che lo seguirà. È solo nei combattimenti che il gioco si rivela molto più simile a un XCOM di quanto possa sembrare.
Il sistema di coperture e la percentuale di riuscita di un attacco lo rendono in effetti molto simile al famoso titolo sci-fi, ma The Dungeon Of Naheulbeuk è molto più di un clone e rivela fin dal tutorial di avere molto da offrire. L’interazione con l’ambiente può risultare davvero rilevante per la riuscita di una vittoria, così come la possibilità di ottenere buff o abilità combattendo a fianco di un compagno di squadra.
Diventa inutile elencare tutti quei piccoli ma importanti elementi che definiscono The Dungeon Of Naheulbeuk come un’esperienza a se stante. Semplicemente, grazie a una grandissima quantità di nemici diversi, di ambienti, armi, abilità e meccaniche che lo differenziano dal suo progenitore pur mantenendone intatto lo spirito, non puoi non prendere almeno in considerazione l’acquisto di questo titolo se adori il genere.
Menzione di (dis)onore per la difficoltà, impreziosita da un’intelligenza artificiale che non perdona anche a difficoltà normale. Se a difficoltà più alte risulta essere una macchina di morte inarrestabile, anche a difficoltà normale l’intelligenza artificiale tenderà a metterti i bastoni nelle ruote ogni volta che può, facendo allontanare e nascondendo i nemici con meno vita e facendo di tutto per bersagliare i tuoi personaggi in punto di morte.
Nella difficoltà normale l’esperienza risulta un po’ troppo punitiva, soprattutto nelle fasi iniziali. All’intelligenza artificiale va però il merito di sembrare quasi un giocatore reale, un complimento raro da fare ad un titolo del genere.
Un dungeon che sembra un parco divertimenti
Il comparto tecnico di The Dungeon Of Naheulbeuk risulta essere davvero piacevole, caratterizzato profondamente da uno stile molto cartoon dei suoi personaggi e delle loro animazioni, spesso goffe e volutamente bizzarre. Grazie a questo carattere così caartonesco il colpo d’occhio generale risulta molto pulito è semplice.
Benché la musica sia tutt’altro che memorabile, lo stesso non si può dire della fantasiosa ambientazione che il team di sviluppo ha regalato al dungeon, che sembra quasi essere quasi un micro-universo a sé stante. All’interno del Dungeon troveremo infatti gli ambienti più disparati, da un’impostazione classica da castello occidentale, a una fortezza di nani, fino ad arrivare persino ad un piano in cui è presente una vera e propria taverna. Oltre a rendere meno pesante il backtracking, queste ambientazioni aprono ogni volta nuovi scenari per quanto riguarda le possibilità di combattimento.
Se l’elemento comico fallisce spesso nel tentativo di far ridere, quantomeno si rivela un buon pretesto per creare un dungeon che sappia intrattenere anche gli occhi!