Terafyn è uno di quei giochi che, per un motivo o per l’altro restano sconociuti alla maggior parte dell’utenza, pur essendo validi. Il titolo che recensiamo, infatti, è un gioco di ruolo per mobile davvero niente male che, nonostante abbia qualche difetto, resta comunque un’esperienza godibile e decisamente degna di essere presa in considerazione dagli appassionati del genere.
Il classico fantasy, come piace a noi
La trama di Terafyn ricalca le classiche orme del fantasy: impersoniamo un eroe sconosciuto in un villaggio piccolo e sperduto. Partendo da queste umili origini, un avvenimento cambierà tutto quanto.
L’inizio del gioco è proprio questo: il nostro protagonista è un pescatore che ha vissuto tutta la vita nel suo piccolo villaggio in riva al mare. Per aiutare l’erborista del villaggio si avventura insieme a suo padre nelle vicine, ma pericolose, foreste a nord. Qui incontra uno strano seguigio nero dagli occhi rossi, in grado di parlare e di vedere l’anima del nostro protagonista.
Da questo dialogo surreale vedremo accadere una lunga serie di avvenimenti epici. La trama è da subito intrisa di suspance e tensione, con incontri e accadimenti ricchi di mistero, che spesso coinvolgono creature o forze sovrannaturali.
Tutto questo è narrato attraverso descrizioni davvero ben fatte, in grado di creare la giusta atmosfera insieme alle musiche e ai vari disegni. Leggere i muri di testo che accompagnano i dialoghi e le esplorazioni è, forse, una delle parti più belle di Terafyn. Sia chiaro, non si tratta di un libro game, ma di un GDR con una marcata componente testuale.
Un gioco di ruolo con le carte
Potremmo dire che il sottotitolo del paragrafo riassume perfettamente l’essenza di Terafyn. La struttura base del titolo, infatti, è quella di un GDR vero e propio. Abbiamo un mondo di gioco dentro cui sono sparsi vari luoghi da esplorare, alcuni pericolosi e altri pacifici. Negli spostamenti tra un luogo e l’altro potremmo trovarci di fronte a eventi casuali che potrebbero portarci a combattere o a ottenere oggetti.
Tutto questo, però, è lasciato totalmente a schermate statiche. Ogni luogo è una schermata da cui poter svolgere diverse azioni. Per esempio, la cittadina iniziale offre una locanda, un negozio e un fabbro. Tutti questi luoghi sono rappresentati da simboli a sinistra che, cliccati ci consentono di “esplorare” i posti, portandoci verso altre schermate.
Lo stesso dicasi per gli NPC o per la ricerca di oggetti. Ogni personaggio con cui possiamo interagire è rappresentato da un’icona dedicata che, cliccata, darà il via al dialogo. La ricerca di oggetti nei dintorni è invece lasciata a un’icona specifica.
Allo stesso modo, i viaggi nella world map sono si risolvono semplicemente cliccando le varie caselle che compongono la strada tra un luogo e l’altro. Anche per muoversi all’interno dei dungeon vale lo stesso principio: si cliccano le caselle e si guarda l’icona del nostro personaggio che si muove.
Proprio qui troviamo il primo difetto di Terafyn: nel caso di spostamenti lunghi diventa tedioso cliccare sulle singole icone una alla volta. Questo è poi accentuato dalla modalità di ricerca degli oggetti, che ci richiede di cliccare sull’apposita icona a ogni singola casella, per poi tornare indietro. Se per arrivare dal luogo A al luogo B ci sono 10 caselle, vanno cliccate tutte una alla volta e, per cercare oggetti, va cliccata ogni volta l’icona.
Per fortuna a risollevare le esplorazioni ci pensano le varie interazioni testuali: in luoghi specifici dei dungeon potremmo trovarci di fronte a ostacoli particolari, descritti sotto forma di testo. A questo punto, avremo di fronte tre scelte, basate su tre statistiche diverse (peraltro le stesse che consideriamo in combattimento). In base alla nostra competenza, quindi, possiamo selezionare una delle scelte e superare l’ostacolo. Un ottimo modo per costringerci a spendere saggiamente i nostri punti.
Come sappiamo però, la vita dell’avventuriero è fatta anche di incontri poco piacevoli.
Combattimenti tra dischi
Nel caso di incontri con creature o persone ostili, Terafyn affida il combattimento a un particolare ibrido che unisce un gioco di carte con i giochi di ruolo. In pratica, le statistiche base del nostro personaggio sono date dal modo in cui spendiamo i nostri punti abilità (Forza, Arcano e Astuzia) e dal nostro equipaggiamento di base. A questo si aggiungono eventuali alleati, che le aumentano in base alle loro caratteristiche.
Il danno delle nostre azioni in combattimento, quindi, parte dalle nostre statistiche, ma è largamente influenzato anche dalle carte che compongono il deck, che di fatto costituiscono le nostre abilità. Ogni carta ha effetti diversi, infligge danni differenti e così via.
Ogni turno di Terafyn inizia con una mano di tre carte. Da queste ne scegliamo una sola e il nostro avversario farà lo stesso. Chiaramente, aggiungere più copie di una stessa carta aumenta le probabilità che ci possa capitare. In ogni caso, dopo aver scelto quale carta giocare vediamo comparire su schermo due dischi composti da tre cerchi concentrici (uno per noi e uno per l’avversario). I primi due indicano l’efficacia di attacco e difesa e, di conseguenza, l’esito del lancio di abilità. In pratica, sostituiscono i dadi tradizionali.
Il terzo cerchio, invece, serve a riempire il nostro indicatore per l’abilità speciale, che può essere lanciata soltanto poche volte, dati i suoi effetti potentissimi.
Visto che in un combattimento non possiamo sapere in anticipo quali mani pescheremo e quale sarà l’esito dello spinner, la build del nostro personaggio diventa fondamentale. Infatti, è importante scegliere accuratamente quali carte inserire nel nostro deck (tra abilità e oggetti consumabili monouso) ed equipaggiare bene il nostro personaggio, in modo da avere delle buone statistiche iniziali.
Inoltre, esplorare la mappa e interagire con alcuni NPC può tornarci utile per ottenere alcune carte da poter inserire nel mazzo, aumentando così le nostre possibilità di scelta. Chiaramente sta al giocatore esplorare e sperimentare le varie combinazioni.
Va detto, arrivati a questo punto, che la difficoltà di Terafyn soffre di un fastidioso sbilanciamento. Capita spesso di trovarsi delle battaglie casuali fin troppo semplici, seguite poi da un boss molto più difficile.
Tutto testi e immagini?
Il comparto tecnico di Terafyn è direttamente collegato alla sua natura da gioco mobile. Come accennato fin’ora. le varie schermate che compongono il gioco sono statiche e i dialoghi sono testuali. Non abbiamo quindi animazioni o effetti particolari, ma tutto è affidato alle lunghe descrizioni del gioco. Questo non è un difetto, ma nemmeno un pregio. Semplicemente, tienine conto se non ti piace leggere troppo.
Il comparto artistico invece è davvero ottimo, con disegni ben fatti e ambientazioni evocative e rappresentate molto bene.
Infine, il comparto sonoro è eccellente, grazie a musiche orecchiabili e a effetti sonori perfetti per creare l’atmosfera dei vari luoghi, arricchendo di molto l’esperienza di lettura.