Dopo un passato brillante e un ruolo da protagonista nella console war degli anni ‘90, SEGA sembra aver ridimensionato negli ultimi anni le sue ambizioni, nonostante il successo dei titoli Atlus e la possibile acquisizione da parte di Microsoft. Un mercato che potrebbe instillare nuova linfa vitale nell’azienda, tuttavia, è proprio quello legato al fattore nostalgia connesso ai suoi fasti passati, vale a dire la ripresa della produzione delle console rétro in versione mini.
Dopo i tentativi fatti con il Mega Drive Mini, infatti, secondo un’intervista rilasciata a Famitsu, SEGA tenterà probabilmente di lanciare anche un Dreamcast Mini, continuando così con il revival delle sue console più amate. È una linea che è stata tentata un po’ da tutte le aziende: si ricorderanno soprattutto lo SNES Mini di Nintendo e la PlayStation Classic di Sony. Quest’ultima, in particolare, aveva fatto parlare molto di sé per la possibilità di espansione attraverso una chiavetta USB. Nel caso del Dreamcast Mini, tuttavia, SEGA ci informa anche di non attenderlo troppo presto: a causa dell’alto costo in termini di tempo e denaro, non potremo infatti aspettarlo entro il prossimo anno.
SEGA Dreamcast Mini, tra passato e futuro
Console certamente più recente rispetto al Mega Drive, il Dreamcast di SEGA risale agli ultimi anni del Novecento e aveva ottenuto ottime vendite soprattutto negli Stati Uniti, prima di subire una sconfitta schiacciante in termini economici dalla PlayStation 2, supportata da titoli come Final Fantasy X. C’è da dire, tuttavia, che neppure la console di SEGA era carente dal punto di vista dei grandi titoli, facendosi ricordare soprattutto per giochi come Soul Calibur, Crazy Taxi, Shenmue e Skies of Arcadia.
Un ritorno in versione mini, dunque, sarebbe il benvenuto soprattutto per permettere alle nuove generazioni di recuperare con un approccio filologicamente fedele alcuni di questi grandissimi titoli. Una discriminante non da poco sarà il prezzo: già nel caso delle controparti Sony e Nintendo, infatti, la gran parte dei giocatori ha aspettato vari mesi prima di mettere le mani su queste console mini, approfittando di offerte che tagliavano il costo di almeno la metà. A maggior ragione questo fattore sarà importante nel caso di SEGA, che non può contare su una fan base ampia e dedicata quale quella dello SNES o della prima PlayStation.