Roller Coaster Tycoon 3 è, se ci concedi di fare una battuta già alla prima riga, una vera e propria corsa emotiva sulle montagne russe. Come lascia intuire il titolo del gioco, dovremo diventare un tycoon (o, per chi si fosse chiesto cosa intendono i notiziari quando usano la parola a sproposito, un magnate) dei parchi divertimenti. Se ricordi la nostra recente recensione di RPG Maker MV – proveniente dalla medesima tastiera – potresti già immaginare cosa va a castrare questo port per Nintendo Switch. Non credo di rovinare alcuna sorpresa nel rivelare che il tallone d’Achille di questa versione risieda nell’interfaccia.
Chi ha giocato al titolo originale ha avuto molto tempo per attendere una riedizione come questa Complete Edition; per essere precisi, parliamo di sedici anni. L’originale Roller Coaster Tycoon 3 è infatti uscito nel lontano (beh, lontano per la velocità odierna con cui tutto invecchia) 2004, e tra le mani abbiamo un gestionale pregno del feel di un gioco per PC del tempo. A dare una mano al gioco provvede il potenziale rappresentato dalla portabilità, oltre alla generosa mano di vernice data dal nuovo hardware.
Atari? Magari!
Manco a dirlo, Roller Coaster Tycoon 3: Complete Edition non ha una trama vera e propria di cui parlare. Come solitamente facciamo in questi casi, dunque, possiamo aprire la recensione analizzando brevemente la storia del franchise. Il primo RollerCoaster Tycoon risale al 1999, e come gli altri due è nato dalla mente dello scozzese Chris Sawyer. Il port su Xbox è stato curato dall’attuale costola europea di Atari, Infogrames (Hogs of War). In seguito, il successo del primo capitolo e del sequel del 2002 ha garantito lo sviluppo del terzo episodio, della cui riedizione stiamo parlando oggi.
Curiosamente, i tre formati in cui è disponibile la Complete Edition (gli altri due sono Steam ed Epic Games Store) nascono da una bega legale. Nel 2007, Atari ha querelato il team di sviluppo capitanato da Sawyer – Frontier Developments – per la lavorazione non autorizzata di una riedizione migliorata del gioco. I successivi problemi finanziari di Atari hanno permesso a Sawyer di ripubblicare Roller Coaster Tycoon 3 su altre piattaforme. Allo scadere dei diritti di pubblicazione per Steam e GOG.com nel 2018, la Complete Edition è stata annunciata per le tre piattaforme in questione, comprensiva delle espansioni Soaked! (a tema acquatico) e Wild! (safari).
Qualche rotella panoramica fuori posto?
In soldoni, Roller Coaster Tycoon 3 non è poi così diverso dalla versione PC. Come però abbiamo anticipato, quello dei comandi è un male necessario: la conversione da tastiera e mouse al controller non ha giovato a questo titolo. Anche la telecamera perde parte della funzionalità su PC: talvolta nell’editor di giostre – una componente fondamentale del gioco – i nostri zoom sul pezzo di attrazione che stiamo andando a posizionare vengono puntualmente annullati. Può sembrare un problema da poco, ma creando un percorso intricato a più piani la cosa si rivela presto fastidiosa.
In nostro soccorso viene la modalità carriera, con cui possiamo apprendere i rudimenti del gioco senza optare per quella che rischia di rivelarsi una terapia d’urto. Se ci segui con attenzione, ricorderai uno spartiacque (scusa) similare con Megaquarium: anche qui, con la modalità carriera, potremo scegliere tra diversi stili tematici per il nostro parco, tra attrazioni (e decorazioni) già presenti e un gruzzolo generoso per partire con il piede giusto. Purtroppo, però, gli elementi mancanti sono tutti da sbloccare. Possiamo espandere il nostro territorio comprando lotti di terreno.
La modalità infinita – da cui il confronto con il già citato Megaquarium – non ci dà limiti monetari di sorta, ma il parco a cui lavoreremo va costruito da zero. Non abbiamo dunque il comfort, se vogliamo, rappresentato invece dalla modalità carriera. C’è anche modo di costruire montagne russe in libertà, senza l’intralcio dei limiti di spazio e/o di fondi. Possiamo poi scaricare nel nostro parco le attrazioni create nella modalità a parte. Ogni aspetto dei parchi è personalizzabile in Roller Coaster Tycoon 3, dai nomi dei dipendenti alla musica delle attrazioni già presenti.
Da qui, il lato letteralmente gestionale del gioco inizia a brillare: il tipo di terreno è solo la punta dell’iceberg, quando la gestione dei vari prezzi – ingresso, negozi, stipendi – si rivela tanto delicata quanto cruciale per il successo del nostro parco. Combinando questi fattori con i temi delle nostre giostre, tra case stregate, labirinti di specchi, ruote panoramiche e piscine, più tipi di montagne russe… la varietà si spreca. Chiaramente, per trarre il meglio dall’esperienza è consigliabile prima testare le attrazioni già presenti, per poi passare alla progettazione soltanto in seguito.
Roller Coaster Tycoon 3 premia la sperimentazione, e ne abbiamo avuto la prova in fase di recensione. Il primo impatto non è dei più semplici, specie con i componenti speciali che sono vitali per le attrazioni più avanzate. Esiste anche un tasto di aiuto, certo, ma quest’ultimo si rivela lento e non sempre funzionale (a meno che non lo si usi solo al termine dei lavori). Selezionando l’attrazione con la finestra degli strumenti sulla destra ed evidenziando la bandiera arancione potremo testare la nostra giostra. Naturalmente, non c’è test senza un’adeguata (e, lo ammettiamo, soddisfacente) visuale in prima persona.
In generale, rispetto ai precedenti due episodi il terzo risulta molto più personalizzabile, anche negli aspetti più impensabili come i castelli decorativi e le gallerie. Questo si estende anche alla sicurezza della clientela, che è negli interessi di ogni imprenditore – virtuale, si intende – preservare. D’altronde, di Action Park ne basta uno, giusto?
La recensione di Roller Coaster Tycoon 3 torna alla partenza, siete pregati di scendere!
Siamo alle battute finali: resta solo da giudicare gli aspetti tecnici di Roller Coaster Tycoon 3, partendo dalla grafica. Si tratta di un ottimo parco divertimenti virtuale, ma pur sempre di uno in attività da sedici anni; la mano di vernice HD fa il suo lavoro, che però non consiste in qualcosa di miracoloso. Lo stile vagamente cartoonesco ben si confà a quella che è l’immagine attribuita a Nintendo Switch, ma negare la possibilità di miglioramento sarebbe una vera eresia.
Nel nostro ultimo giro sulle giostre di Roller Coaster Tycoon 3, tendiamo l’orecchio verso il comparto audio. Il gioco svolge un ottimo lavoro nel rendere l’idea di trovarsi in un autentico parco divertimenti, ma in qualche modo il brusio di sottofondo riesce a dare un’aria di verosimiglianza senza al tempo stesso degenerare nel fastidio che solitamente assoceremmo al caos della folla.
Molto soggettivo invece il fattore longevità. Questo gioco non abbandona la zona comfort in favore di un pubblico più mainstream, e come sempre la cosa si rivela un’arma a doppio taglio: i meno avvezzi al genere potrebbero trovarsi un po’ confusi dinanzi a un gioco tanto dedicato agli appassionati, mentre questi ultimi potrebbero avere di che giocare per ore, giorni, settimane e mesi.
Questo si estende anche al gameplay – non si tratta di un gioco nato per attirare nuovi fan al genere, quanto di un prodotto mirato a premiare chi i gestionali li ha sempre amati. Se sei in quest’ultima categoria, alza pure di un punto il voto del gioco. Chiudiamo la recensione di Roller Coaster Tycoon 3 con una punta un po’ amara: il prezzo di questo titolo. Trenta euro per questo gioco non sono affatto pochi. Tieni a mente tutti i punti toccati fino ad ora e giungi alle tue conclusioni.