Call of Duty Warzone è uno dei Battle Royale più importanti del momento, se non il più importante! Abbiamo assistito all’inizio della stagione 6 che ha portato con sé diverse novità di rilievo ed una lotta spietata contro i cheater che ha comportato il ban di svariate migliaglia di utenti in pochi giorni.
Tutti, chi più chi meno, vogliono prendere parte al grande polverone smosso da un gioco di successo come Call of Duty: Warzone, capace di coinvolgere milioni di giocatori in tutto il mondo e di fruttare incassi mastodontici. Anche Fabio Rovazzi è riuscito in qualche modo a portare la sua faccia nel mondo dello sparatutto più famoso di sempre, venendo inserito come operatore e regalando un po’ di italianità all’opera di Activision Blizzard.
Qualcuno dev’essersi chiesto: “se è stato inserito Rovazzi perchè non proporre per il gioco una persona appassionata del titolo e con una storia meritevole alle spalle?”. E’ questo il caso di cui ti parlerò oggi. Su Change.org, un grande sito dedicato alle petizioni, è spuntata fuori una raccolta firme rivolta da Daniele Fioroni ad Activision, Infinity Ward e Activision Italia.
Protagonista di questa petizione è Victor, il coraggioso papà di Valeriano. Suo figlio soffre a causa di una rara patologia, praticamente unica al mondo, e Victor si prende cura del piccolo da quando questo aveva 10 mesi. Un altro suo figlio ha trasmesso al padre la passione per Call of Duty Warzone, gioco che, attraverso il rapporto con una grande community italiana dedicata, ha permesso al padre in difficoltà di raccontare la sua difficile storia, questo anche alla faccia di chi ancora guarda con pregiudizio al mondo del gaming.
Questo gruppo di appassionati, come dicevo prima capeggiati da Daniele Fioroni, avrebbe appunto pensato di fare una richiesta improbabile, ma non impossibile, allo sviluppatore del gioco: inserire come operatore, tramite il motion capture, il superpapà Victor, un po’ com’è stato fatto con Fabio Rovazzi. Se ti senti ispirato da questa petizione e vuoi dare il tuo contributo visita la pagina dedicata su Change.org.