Fishing North Atlantic… hai mai sentito l’espressione impreca come un marinaio? Ebbene, le bestemmie e le imprecazioni non sono di certo mancate durante le nostre partite a questo simulatore di pesca. Probabilmente questo è da considerarsi come un eccesso di realismo inserito nel gioco da parte degli sviluppatori, che hanno evidentemente voluto farci immedesimare a pieno nei panni del marinaio incazzato nero in mezzo al mare. Ma bando alle ciance e cominciamo a parlare di Fishing North Atlantic e di come si sia rivelato, perlomeno al momento, una grande delusione e un’occasione sprecata. La nostra prima barchetta, Fede.
In principio fu l’arpione
Desideriamo partire subito dai punti deboli di Fishing North Atlantic, che ne determinano irreparabilmente la dipartita. Il gioco inizia con un semplicissimo, in teoria, incarico: dovremo prima imparare i comandi di base per governare la nostra piccola barca, come muovere il timone sia dalla cabina che dall’albero, come muoverci liberamente per l’imbarcazione e come segnare una rotta sulla mappa. Dopodichè ci ritroveremo alle prese con un banco di pesci-spada, dovendone arpionare almeno uno per poi tirarlo sulla nostra imbarcazione. E qui, signore e signori, avrà inizio l’incubo.
Cosa non funziona? Niente.
Un sistema di mira, quello dell’arpione, peggiore di quello presente in Fishing North Atlantic non lo si vedeva da moltissimo tempo. Prevedere l’esito o, quantomeno, la direzione di un lancio sarà letteralmente impossibile. A volte l’arpione andrà troppo in alto, a volte troppo in basso, oppure troppo a destra, o ancora troppo a sinistra. Questo renderà la fase di cattura dei pesci estremamente frustrante e insensatamente difficile. Dovrebbe essere presente un meccanismo che, sì, renda l’idea della difficoltà di questo metodo di pesca in mare aperto nella vita reale (dopotutto, è un simulatore) ma che, allo stesso tempo, renda il tutto fattibile, giocabile. Invece, prenderemo il nostro pesce-spada dopo una marea di tentativi.
Un bug oceanico
Un’ultima parola sull’arpione: abbiamo provato a mirare nello stesso identico punto, dallo stesso identico punto della barca, con il motore spento. Ogni singola volta, l’arpione è andato in una direzione totalmente diversa: lo ripetiamo, prevedere l’esito del lancio è impossibile. Comunque, una volta preso il pesce, ci ritroveremo alle prese con un vero e proprio gioco d’azzardo. Dato il tempo che abbiamo speso in prove e tentativi vari, siamo giunti alla conclusione che il seguente sia un bug della peggior specie e nient’altro: per tirare su il pesce dovremo tenere premuto il tasto E. Tuttavia, la maggior parte delle volte, la preda resterà immobile in acqua, totalmente immune alla nostra lenza e ciò ci costringerà a ricominciare da capo.
Un gioco pensato male…
Insomma, dopo aver completato per puro miracolo il tutorial di Fishing North Atlantic, dovremo dirigerci al porto per vendere la nostra preda. Dopo quelli che sembrano mesi, giungiamo a destinazione e compare una stupenda scritta: Tieni premuto E per ormeggiare. Ok, nulla di più semplice. Ma alla pressione di E non accade nulla. Le bestemmie diventano sempre più profane e dissacranti. Vaghiamo per la barca come lo spettro di Davy Jones sull’Olandese Voltane alla ricerca di una cima d’ormeggio o di un’ancora, senza che il gioco fornisca uno straccio di spiegazione. Alla fine, dopo una vita, capiamo da soli come ormeggiare, vendiamo il nostro pesce e ripariamo lo scafo, che avevamo sfondato contro il porticciolo in preda alla furia.
…e realizzato peggio
Dopo questa simpatica avventura, Fishing North Atlantic ci propone una missione: dirigerci in un porto lontano per prendere in carico della merce e consegnarla altrove. Nessun problema, se non fosse che il porto lontano è veramente, veramente tanto lontano. Una volta fissata la rotta, ben 15 km ci separeranno dall’obiettivo e ci ritroveremo davanti, per un’eternità , null’altro che una vista come quella nell’immagine sopra. In Fishing North Atlantic c’è il viaggio rapido, certo, ma solo verso i luoghi già visitati. Insomma, questa è roba che stroncherebbe qualunque appassionato di simulatori, gestionali e/o giochi di pesca. O si tratta di noia o di frustrazione o di entrambe. Questo gioco è fatto male, non funziona.
Non si salva proprio nulla?
C’è da dire che la selezione musicale di Fishing North Atlantic è ottima. In barca c’è una radio, che potremo usare per importare brani a nostro piacimento o ascoltare così com’è: brani come Never Gonna Give You Up di Rick Astley oppure Highway to Hell degli AC/DC, ci accompagneranno durante le nostre infinite navigazioni. Il pannello di controllo è inoltre molto vasto e dettagliato, potremo disporre liberamente di tutte le luci della barca e muovere il nostro faro, comunicare con i membri dell’equipaggio, chiamare aiuto alla radio al costo di 8000$, suonare la sirena e molto altro. Anche il lato gestionale è ben fatto e ci permetterà di investire il nostro denaro in vari modi.
Un vero peccato
Ci dispiace di aver dovuto fare questo bagno di sangue. Eravamo entusiasti di provare un simulatore non tanto di pesca ma della vita di un pescatore, con la gestione dell’equipaggio, delle rotte, delle barche, dell’equipaggiamento e di tanti altri particolari. Tuttavia, Fishing North Atlantic ci ha profondamente delusi perchè, come abbiamo già detto diverse volte, è ingiocabile. Speriamo davvero che futuri update e patch possano risolvere i problemi del gioco che, altrimenti, potrebbe rivelarsi molto più che valido, per appassionati e non. Fino ad allora, questo videogioco, disponibile su Steam a partire dal 16 ottobre, è davvero pessimo.