Cerchi un gdr tattico con elementi roguelike decisamente complesso e difficile che ti metta alla prova? Allora Star Renegades è il titolo che fa per te. Non solo ha tutto quello che vuoi, ma ci aggiunge anche una stupenda grafica retro fatta di pixel, una musica perfetta, una storia affascinante ed un gameplay classico ed innovativo che non può non conquistarti. Credi che stia esagerando? Bene, allora vieni con me attraverso questa recensione perché non si sta parlando abbastanza di questo titolo ed è ora che ottenga un po’ dell’attenzione che merita.
Star Renegades è distribuito da Raw Fury ed è opera dello studio indie canadese Massive Damage, inc. Questo in realtà consiste in sole due persone, Ken Seto e Garry Seto, cosa che rende il risultato ottenuto con Star Renegades ancora più impressionante. I due sviluppatori, dopo essersi fatti le ossa con le app per sistemi mobile, hanno debuttato nel 2016 con una campagna di kickstarter dedicata a Halcyon 6: Starbase Commander. Questa ebbe un enorme successo e i proventi del gioco sono sicuramente poi stati utilizzati anche per finanziare questo Star Renegades.
Una Resistenza Disperata
E’ una giornata come le altre per la Dottoressa Zurek o almeno così crede. Improvvisamente davanti a lei compare il robot di servizio J5T-1N (chiaramente un gioco di parole su Justin) che non solo le dice di essere stato inviato da una Zurek di un’altra dimensione, ma le porta anche una notizia apocalittica: il misterioso e alieno Imperium sta viaggiando di dimensione in dimensione per conquistare e distruggere. J5T-1N incarica quindi Zurek di reclutare una squadra di eroi per fermare il malvagio esercito nemico, squadra che sarà capitanata da Wynn Syphex, una ragazza che effettivamente proviene da un’altra dimensione. Se tuttavia lei dovesse fallire, Zurek ha anche un secondo dovere, quello di inviare J5T-1N nella dimensione successiva così che magari, dove questa lei ha fallito, un’altra lei può finalmente riuscire grazie ai dati raccolti.
L’ambientazione di Star Renegade è quindi molto cupa. La fanno da padrone colori acidi e alieni misti a una tecnologia futuristica opprimente che sfiora il cyberpunk in più occasioni (almeno nella sua derivazione laserpunk o neonpunk). Ho molto apprezzato la presenza di elementi sinistri e misteriosi come quei cadaveri robotici e titanici che emergono dal terreno e che sembrano quasi arrivare direttamente da una puntata di Neon Genesis Evangelion. Tutto in Star Renegades è opprimente ed alieno, ma la storia, fortunatamente, sfrutta degli ottimi dialoghi anche per alleggerire la tensione con un’ironia spesso ben sfruttata e applicata. Il tipico sarcasmo dei soldati davanti alla fine del mondo.
La Resistenza non è Mai Inutile
Il gioco parte subito con un tutorial esteso ed approfondito che andremo ad affrontare con due personaggi già abbondantemente livellati e predeterminati (giusto per darci un assaggio delle potenzialità del titolo). La prima cosa che noteremo è che la parte strategica del gioco è evidente fin dalla mappa. Questa è composta da vari blocchi esagonali (che mi hanno molto ricordato le vecchie mappe di D&D) disposti casualmente in modo diverso a ogni run. Possiamo muoverci liberamente per un esagono, ma spesso, per passare da uno all’altro, dovremo prima vincere una battaglia. Ogni esagono può contenere varie cose: nemici, equipaggiamento vario, soldi, DNA (necessario a far passare di livello i nostri soldati), punti intel/tech (necessari a sbloccare nuovi poteri), carte relazione (ne parliamo dopo) e strutture legate alla lore del gioco o alla missione attualmente in corso. Alcune di queste cose, ovviamente, si ottengono anche uccidendo i nemici.
Una volta finita la prima mappa, riceverai i tuoi due primi soldati (estratti casualmente) e ti troverai effettivamente all’interno di Star Renegades. Puoi vedere fin da subito tutta la mappa che ti aspetta (nemici compresi) e puoi anche analizzare cosa contiene ogni esagono, così da prepararti al meglio. Questo è vitale perché ogni esagono è protetto da delle barriere. J5T-1N può sbloccarle, ma solo per tre volte ogni giorno. Alla fine di ogni giorno i tuoi soldati si accamperanno e potranno parlare tra loro e usare le carte relazione per diventare “più intimi” (vedremo dopo a cosa serve). Alla mattina del giorno dopo, i passaggi già attraversati risulteranno bloccati e non si potrà tornare indietro. In ogni caso ogni mappa ha anche un tempo limite di tre giorni, se non si completa la missione in questo periodo, si va istantaneamente per il game over. Considera che le mappe hanno almeno due diramazioni quindi bisogna pensare bene a quale percorso affrontare in base alle capacità dei nostri soldati e a quello che vogliamo raggiungere.
Se in Star Renegades già i movimenti sulla mappa mantengono una forte componente tattica, questa si esprime però al meglio nel cuore del gioco, ovvero le battaglie. Queste si svolgono con una visuale orizzontale e con una modalità a turni che ricorda i vecchi jrpg alla Final Fantasy 6, ma si basa su una meccanica completamente nuova. In ogni turno, infatti, potremo scegliere quale azione andranno a compiere i nostri soldati, come di prassi, ma ogni azione avrà una tempistica diversa che determinerà, successivamente, l’ordine in cui avverranno effettivamente tutte le azioni del turno (una volta che queste sono state decise). Ogni volta che un soldato agisce prima di un nemico o viceversa, il colpo sarà critico ed infliggerà molti più danni, romperà gli scudi e così via. Non solo, però, perché la maggior parte degli attacchi hanno anche la possibilità di “ritardare” le azioni nemiche (anche se queste potranno essere ritardate solo per un certo numero di volte per nemico per ogni turno). Se le ritarderemo abbastanza da farle uscire dalla linea temporale del turno, allora il nemico non agirà in questa occasione. Occhio, però, che questo vale anche per i tuoi soldati.
Se già così sembra molto complesso, sappi che c’é molto, molto altro. Le statistiche delle azioni e la varietà delle stesse sono davvero moltissime tra attacchi elementali, manovre capaci di ignorare gli scudi o di attaccare solo quelli, altre abilità che servono a guarire o rigenerare gli scudi e così via. Fortunatamente è tutto visibile a schermo e puoi leggerlo in qualsiasi momento prima di scegliere le azioni dei tuoi soldati. Usando R2 puoi anche vedere le statistiche del nemico, i suoi punti di forza e punti deboli e l’azione che sta per compiere e contro chi! Addirittura, se un attacco uccide un bersaglio apparirà “kill shot” sulla sua testa. Questo ti permetterà di programmare ogni turno alla perfezione così da ottenere il massimo risultato possibile. Occhio però che è facile anche fregarsi con le proprie mani. Ogni nemico ha un valore di “resistenza alla spinta” che diminuisce ad ogni attacco ricevuto e la nostra strategia di buttarlo fuori dal turno potrebbe fallire a causa di un nostro attacco che non avevamo calcolato nel modo giusto (capita spesso all’inizio con gli attacchi che colpiscono tutti i nemici in campo).
Via via che i nostri soldati vinceranno battaglie ed esploreranno la mappa raccoglieranno anche il DNA necessario a passare di livello. Un livello più alto vuol dire caratteristiche migliori, ma anche la possibilità di sbloccare più azioni da usare in battaglia. Altre azioni possono essere trovate sulla mappa o sbloccate creando rapporti tra i soldati quando ci si accampa. Queste manovre di coppia sono tra gli attacchi più forti del gioco. Aumentando inoltre il legame tra due soldati si possono anche sbloccare dei figli, ovvero nuove classi da usare sia nell’attuale run che in quelle successive. Infatti, sarà inevitabile che prima o poi riceverai un game over. La sconfitta significherà perdere tutti i tuoi soldati, tutte le tue abilità e tutto il tuo equipaggiamento, ma i punti Tech e Intel saranno trasferiti alla successiva dimensione da J5T-1N. Questo vuol dire che, ad ogni run, sarai decisamente più forte e avrai molte più opzioni di gioco con cui contrastare l’Imperium, in puro stile roguelike.
Fai attenzione, però, perché non sarai l’unico a diventare più forte. Star Renegades infatti comprende quella che viene chiamata Throne Room, ovvero una meccanica che ricorda molto il sistema Nemesis di Shadow of Mordor. La Throne Room contiene l’elenco di tutti i luogotenenti, i capitani e i generali (chiamati Behemots) dell’Imperium e noi potremo vederla e consultarla in qualsiasi momento (anche se saranno visibili le statistiche solo dei nemici che avremo già incontrato). Tuttavia, nel momento in cui un nemico ci uccide causando un game over, salirà di gerarchia nella Throne Room diventando più forte, più temibile e decisamente più coriaceo da buttare giù. Questo interessante sistema di gerarchie fa sì che non siamo i soli ad evolverci con il proseguire del gioco che, di base, al contrario di altri roguelike simili, mantiene la sua competitività a prescindere del numero di run che avrai affrontato. Insomma, non ti troverai davanti un gioco troppo facile neanche se morirai un centinaio di volte.
Resistere con Stile
La qualità e la cura che sono state riversate nella parte artistica di Star Renegades sono più che evidenti fin da subito. Il gioco si apre infatti con una spettacolare sequenza animata in stile Anime giapponese che narra il passato di Wynn e lascia intendere anche qualcosa sul misterioso individuo che è dietro all’Imperium. Tale stile grafico non apparirà più fino alla fine nel gioco che però si mostrerà con uno stile retrò fatto di tanti pixel misti a pregevoli effetti 3D. Il risultato finale è probabilmente una delle migliori grafiche di questo tipo che abbia mai visto e non sto scherzando.
Le animazioni bidimensionali sono estremamente fluide e ogni azione ha una propria grafica unica che lo rende a dir poco spettacolare. Gli effetti di luce sono stupendi e i modelli dei personaggi sono qualcosa di meraviglioso da guardare, al punto che nella mia prima partita sono rimasto per una buona decina di minuti a guardare la cura del dettaglio che era stata riposta nel creare le varie figure. Tale cura è presente anche nelle mappe isometriche di gioco che presentano una quantità inverosimile di elementi, al punto che a volte è quasi normale sentirsi un po’ spaesati o comunque molto piccoli in confronto a quello che dobbiamo andare ad affrontare. Ogni singola mappa è così grande e così ben realizzata che quasi dispiace che si abbia a disposizione solo un certo tempo limite per esplorarla tutta. Ammetto che mi è sembrato quasi uno spreco.
Ho inoltre già accennato a quanto abbia gradito il design generale di Star Renegades. Se la sua natura roguelike è più che evidente nelle selezioni casuali più pressanti a livello di gameplay, bisogna anche dire che questa raramente porta ad una considerevole ripetitività degli ambienti e dei nemici. Quella strana fusione di fisionomie aliene e cyberpunk presente nelle truppe dell’Imperium è davvero un viaggio a nozze per chiunque ami questo genere e, se è vero che le mappe spesso hanno elementi ripetuti, è anche vero che questo è giustificato dalla lore di gioco. Quella è una dimensione diversa, ma il luogo è comunque lo stesso. Non posso che elogiare la cura che i Massive Damage hanno riposto alla parte artistica di Star Renegades, al punto che sono tentato di comprarmi anche l’artbook (disponibile su Steam).
Cura che, per altro, si riflette anche nel comparto musicale del gioco. Raramente ho visto una colonna sonora così appropriata e adatta ad ogni singola scena. Si va dalle sinistre sinfonie che ci accompagnano nella nostra esplorazione dei pianeti da “ripulire” ai ritmi più sincopati delle battaglie passando per quelle musiche drammatiche ed imponenti, come se qualcosa di terribile fosse ormai imminente. Ogni Behemoth principale ha un proprio tema portante, per altro. Anche gli effetti sonori sono eccezionali e numerosissimi. Ogni azione ed attacco ha un proprio suono e anche se dispiace non aver un doppiaggio per i soldati, non si può negare che questi comunque sono ben identificati dai rumori che producono. Un lavoro magistrale, degno di un titolo Tripla A piuttosto che di un gioco indie.
Unisciti alla Resistenza
Tornando all’inizio della recensione, ora avrai capito che, se sei un fan dei gdr tattici e cerchi una vera sfida con meccaniche originali ed una realizzazione grafica spettacolare, allora Star Renegades è il titolo che fa per te. Certo, non è esente da difetti. A volta sembra che la fortuna conti un po’ troppo nel riuscire o meno a portare avanti una run (soprattutto l’estrazione iniziale dei soldati significa tantissimo), ma questo vale per praticamente il 90% dei roguelike. Non ho particolarmente apprezzato neanche l’avere un tempo limite per ogni missione, ma quella magari è una cosa personale, non sono mai stato un grande amante dei time limit. Se ti piace il genere, però, Star Renegades vale abbondantemente quei 25 euro che costa su Steam, credimi.
Viceversa, se non sei un fan del genere o non sei comunque molto pratico, pensaci bene. Star Renegades resta un bellissimo gioco, ma l’elevata difficoltà costante, l’ampia presenza di opzioni presenti (più che capaci di disorientare un neofita) e il fatto che bisogna leggere e ricordare parecchie cose per riuscire a giocare con successo, non lo rendono il titolo migliore per approcciarsi al genere dei gdr tattici. Se sei un neofita, non è che ti dico di non comprare il gioco, perché questo comunque merita ogni euro, ma ti consiglio di farti prima le ossa su un altro titolo più semplice di questo genere per poi tornare ad affrontare le sfide che pone Star Renegades. Fidati, solo così potrai goderne al 100% senza sentirti frustrato dalle sconfitte o dalla quantità di statistiche presenti.