Partisans 1941… proprio non vuoi saperne di diventare un videogioco decente. Avevamo già parlato, in un’anteprima, del videogioco della Alter Games ed ora siamo qui per recensirlo. Partiamo subito dicendo che la nostra impressione è decisamente peggiorata rispetto all’anteprima di qualche settimana fa. Non siamo riusciti a capire fino in fondo se il gioco sia peggiorato con il proseguire del suo sviluppo o se, semplicemente, siano venute fuori falle che prima erano rimaste nascoste. Sta di fatto che, ora come ora, Partisans è quasi ingiocabile. Andiamo a vedere perchè.
Il nostro trauma da guerra
L’ultima volta che abbiamo giocato a Partisans 1941 eravamo rimasti ad una missione che, una volta conclusa, ci veniva riproposta all’infinito. Non volendo pensare ad un bug e dando, quindi, per scontato che l’esperienza dell’anteprima terminasse con quella missione (una in cui dovevamo distruggere un carro-armato tedesco in riparazione), abbiamo lasciato il gioco, attendendo la versione definitiva. I nostri salvataggi ci hanno riportato, ancora una volta, alla missione del carro-armato. Dunque, di nuovo, abbiamo completato la missione. Pare che l’I.A. dei nemici sia migliorata, infatti i nazisti si mostrano molto più agguerriti rispetto a prima, dato che, qualora dovessero avvistarci, non ci molleranno finchè non ci avranno raggiunto e ucciso.
Cosa è cambiato?
Speravamo che il problema principale della versione precedente, il bug-funzionalità grazie a cui i nemici restavano invisibili finché non eravamo ad un metro da loro, il che portava a numerose morti improvvise, venisse risolto. Così non è stato. Il problema persiste, anche se pare che abbiano tentato di rattopparlo. Infatti, a differenza di prima, alcuni nemici compariranno e resteranno visibili anche allontanandosi, altri no. E stiamo parlando delle stesse identiche distanze. Se lo scopo degli sviluppatori era quello di non rendere il giocatore onnisciente sulla posizione dei nemici potevano trovare mille modi migliori per realizzare la cosa.
Nuove problematiche
Come se non bastassero i nazisti invisibili, si aggiunge un altro, enorme problema: la deficienza artificiale dei nostri compagni. Dunque Partisans 1941 è un gioco estremamente basato sullo stealth. Come abbiamo già spiegato nel nostro primo articolo, saremo sempre in netta minoranza sia a livello numerico che di equipaggiamento. Battere i nemici in furbizia sarà fondamentale. Tuttavia, se mai uno dei partigiani dovesse essere scoperto, magari trovandosi in avanscoperta per assassinare un bersaglio, gli altri potrebbero trasformarsi in macachi sotto cocaina ed iniziare a sparare all’impazzata nonostante le dovute distanze che avremo posto fra loro e il compagno morto. I nazisti, così, li troveranno e li massacreranno. Fantastico.
Idee e azione
Insomma, in Partisans 1941 noi dovremmo condurre un manipolo di uomini attraverso accampamenti, avamposti e convogli nazisti, giocando d’astuzia per sabotare ed assassinare i nostri bersagli in tutti i modi possibili. Un’ottima idea, non è vero? Un vero peccato che non sia stata realizzata degnamente. Tutte queste problematiche rendono il gioco inutilmente frustrante ed artificialmente difficile. Che senso ha pianificare con cura un assalto se, al minimo errore, saranno i nostri stessi compagni a metterci i bastoni fra le ruote, mentre i nazisti hanno la capacità di apparire e scomparire a piacimento? Una buona grafica, considerato il genere, e una buona componente gestionale per quanto riguarda il campo base dei partigiani non salvano Partisans 1941 dal disastro.
A te l’onore
Se vuoi provare in prima persona le brezza di vedere i tuoi piani studiati con precisione chirurgica mandati in fumo da un gioco che sgocciola, Partisans 1941 è disponibile su Steam, anche scontato del 10%: il prezzo è di 26,99€ anziché 29,99€. C’è anche la versione supporter bundle (forse include un supporto psicologico da parte degli sviluppatori agli sventurati giocatori che compreranno il gioco) per 32,28€. Noterai, nel caso volessi cliccare sul link, che le recensioni sono 19 e sono “nella media”. Trai le tue conclusioni, noi lo abbiamo fatto.