Dopo due anni dall’uscita di RIDE 3, Milestone, proprio a ridosso della next-gen rappresentata da PlayStation 5 e Xbox Series X/S, decide di portare un nuovo capitolo del suo simulatore di corse motociclistiche sui sistemi attuali (anche se è già stato annunciata una sua versione anche per le console di nona generazione).
Dopo l’ottimo capitolo precedente, la casa di produzione italiana, sarà riuscita a fare centro nuovamente andando a colpire il cuore degli appassionati di due ruote? Piccolo Spoiler, sì, ma come sempre, quando si parla di simulazioni dure e pure, RIDE 4 non è un titolo per tutti. Capiamoci, anche se sei un neofita potrai godere di questo titolo, magari andando a settare qualche impostazione che ti faciliterà la vita, tuttavia è alla difficoltà massima (ovvero quella più simulativa) che il gioco esprime il suo pieno potenziale.
Valentino come fa la tua moto?
Come da tradizione di Milestone, RIDE 4, appena fatto partire, ci chiederà di creare il nostro alter ego virtuale che scenderà in pista. Decideremo: nome, nazionalità, sesso, aspetto fisico, numero di gara da sfoggiare in pista e stile di guida (posizione del piede alla partenza, come mettere fuori il ginocchio durante le nostre curve e con quante dita frenare). Fatto questo, inizierà la nostra avventura; dovremo scalare la classifica piloti per diventare il migliore al mondo nelle corse in moto e grazie a questo sbloccheremo percorsi e gare.
Inizialmente sceglieremo un campionato regionale da cui iniziare, su tre aree disponibili ovvero: Europa, Asia o America. Non prima però di aver superato il test di ammissione per essere nominato pilota professionista. La prova consiste nel battere un determinato tempo con una Yamaha YZF-R6 del 2015 (ricordo che Yamaha e Bridgestone, sono partner del titolo). Qui assaggeremo, per la prima volta, il gameplay e l’anima fortemente simulativa di cui RIDE 4 è permeato.
Superata questa prova e quindi avuto accesso al campionato regionale, ci sarà da ottenere l’accesso alle relative licenze che ci daranno la possibilità di gareggiare. Queste saranno prove, suddivise in 6 eventi, le quali sbloccheranno altre gare. Si tratta, principalmente, di sfide a cronometro oppure gare singole contro altri 11 avversari controllati dalla IA del gioco.
In alcuni esse ci saranno degli obbiettivi da raggiungere come: superare un certo numero di avversari oppure passare da determinati punti ad una velocità minima. Ottieni l’oro e in regalo avrai una moto per il tuo garage, negli altri casi sbloccherai solo la prova successiva. Ogni gara ci donerà dei punti spendibili per proseguire nella nostra carriera da Valentino Rossi wannabe.
Oltre a questo ci sarà la possibilità di partecipare a delle gare a tema (anche queste si sbloccabili man mano che i punti si accumuleranno): Motorfest 600, Naked e primo posto in gara. Infine, per accedere al campionato mondiale e contemporaneamente sbloccare anche le altre regioni rimaste, dovremo vincere 5 coppe. Arrivato a questo punto avremo accesso all’intero rooster delle gare a disposizione: corse con le licenze ufficiali, esibizione, inviti per eventi speciali e altre attività di pilota, le quali consisteranno nell’esecuzione di test per i vari produttori di moto.
Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza. Sempre!
In RIDE 4 esistono tre categorie di bolidi: sportive, naked e supermotard. Non abbiamo lo stesso quantitativo di RIDE 3, il quale aveva come scopo principale, l’essere una vera è propria catalogazione di tutte le moto in commercio.
Nel quarto capitolo il numero è sì alto, ma non come nel suo predecessore, come a dire: “Io sono un gioco di corse su moto, non l’enciclopedia della motocicletta”. Quindi se RIDE 3 era il gioco ideale per l’appassionato di due ruote, dove venivano spiegati la storia dei costruttori e dei piloti, tutto questo nel quarto capitolo non c’è. RIDE 4 si pone semplicemente come un buon gioco di corse, con una modalità carriera estremamente classica, ovvero: gareggia, vinci, guadagna e sblocca il prossimo circuito. Non è un problema, tuttavia risulta un piccolo passo indietro rispetto al passato, dove il gioco di Milestone era diventato un punto di riferimento per tutti gli appassionati.
A mettere una pezza a questo, c’è la modalità Endurance la quale prende ANNA (Artificial Neural Network Agent) direttamente dal sistema della MotoGP. Milestone è riuscita a prendere in licenza questo sistema, il quale darà la possibilità alla IA di gestire diversi aspetti della gara come: il cambio del meteo, le informative sull’usura pneumatici, il livello del carburante, ma soprattutto quanto farne per avere un buon bilanciamento tra peso e autonomia. Questo ci darà l’opportunità di poter pianificare una gara ed avere dei bellissimi duelli testa a testa, ma soprattutto aumenterà il fattore realismo.
Parlando dei duelli con i piloti comandati dalla IA ho notato dei problemi con l’intelligenza artificiale di quest’ultimi. Infatti se saremo lanciati in un rettilineo, magari nel momento in cui ci stiamo confrontando con un avversario, questo tenderà a comportarsi come se noi non fossimo presenti. Tutto ciò si tramuta in alcune parti frustranti, in cui, non solo dovremo dosare bene freno e acceleratore, ma anche stare attenti a non essere disarcionati dal nostro avversario.
Alle volte ci riusciremo, ma spesso e volentieri perderemo posizioni in gara, questo per non essere spintonati dagli altri partecipanti controllati dalla CPU. Fortunatamente è presente il tasto riavvolgi, ma so perfettamente che i puristi si rifiuteranno di usarlo. E questo accade anche quando siamo in gruppi numerosi, come ad esempio alla partenza.
Graficamente eccellente, ma…
Graficamente RIDE 4 è senza se e senza ma una gioia per gli occhi. Le moto sono ricreate in maniera eccellente e se questa strada era già stata intrapresa dal suo predecessore, ovvero RIDE 3, il quale aveva iniziato la strada del fotorealismo, nel quarto capitolo le moto sono rese ancora meglio.
Questo è stato possibile grazie all’elaborazione di dati CAD e anche, soprattutto, alla scansione 3D delle moto che è stata effettuata. Non solo i mezzi, ma ogni pezzo di ricambio ha subito questo trattamento, con un risultato che ti renderà felice se da quattordicenne ti divertivi a smontare e rimontare lo scooter per cambiarne i pezzi.
Peccato che lo stesso non si possa dire degli ambienti di gioco. I panorami proposti, purtroppo, risultano un po’ spogli, ma soprattutto privi di vita. Vero, ci sono delle animazioni che aiutano, come ad esempio il flash dei fotografi al nostro passaggio o alcuni uccelli in volo, ma è tutto il resto che manca ed è un vero peccato. Un peccato perché, per un titolo che si pone come massimo simulatore del genere, questi dettagli aumentano, o diminuiscono, il coinvolgimento durante la nostra corsa.
Un applauso invece per il ciclo giorno e notte, ma soprattutto al cambio di meteo. Potrebbe capitare, infatti, di iniziare la gara sotto un sole splendente e concluderla con una scrosciante pioggia, o anche partire al tramonto e finire sotto un cielo stellato.
Quindi si sale in moto o continuo in macchina?
RIDE 4 è innegabilmente bello, divertente e si fa giocare, tuttavia ci sono dei difettucci nei quali non si può chiudere un occhio. In primis il problema dell’intelligenza artificiale degli avversari, i quali si comportano, in parecchie occasioni, come se noi non esistessimo. Secondo, gli ambienti dovevano essere curati un po’ meglio, visto che il titolo si vuole porre come punto di riferimento nel genere.
Le moto e i pezzi di ricambio, al contrario, sono resi magnificamente e il senso di velocità (essenziale per un gioco del genere) c’è davvero tutto. Dal lato gameplay il realismo è alto e questo rende RIDE 4 un gioco non per giocatori casual.
Se sei alla ricerca di qualcosa che ricrei fedelmente com’è stare su un bolide a due ruote, lanciato in pista a 270 km/h, beh non posso che consigliarti l’acquisto. Se al contrario sei alla ricerca di un’esperienza più frivola, magari più orientata all’arcade, potresti rimanere deluso. Certo, puoi sempre attivare gli aiuti e facilitarti la vita, ma è al massimo della difficoltà che RIDE 4 si esprime al pieno del suo potenziale.