Transient è un interessante indie dall’ambientazione molto particolare. Immagina, innanzitutto, il classico setting cyberpunk. E quindi vai di robot, computer futuristici, gadget assurdi, innesti cibernetici e ologrammi parlanti perchè un semplice messaggio vocale sa troppo di medioevo. Aggiungi poi un’affascinante componente esoterica. In questo videogioco, di cui abbiamo già sommariamente parlato tempo addietro, la tecnologia si mischia a pratiche non proprio aventi a che fare con l’informatica o l’elettronica ma più con magia e alchimia. Ma basta con le introduzioni e andiamo a vedere com’è fatto il gioco.
Storia
Noi saremo un meta-hacker, una sorta di sciamano futuristico che fa ampio uso di tecnologie ed impianti neurali per compiere il suo lavoro: hackerare i database delle corporation per cercare di limitare il loro strapotere. Ma la tecnologia non sarà l’unico strumento a nostra disposizione. Infatti, avremo la possibilità di utilizzare un particolare composto alchemico da noi cucinato per preparare la nostra mente ad esplorare i mondi virtuali ed avere accesso a computer ed informazioni riservate. In altre parole, questo videogioco è un trip assurdo (gergo tecnico). Ma l’omicidio di una nostra collega e i nostri strani ed imprevisti viaggi/allucinazioni in mondi che si trovano “a metà tra la vita e la morte” daranno una svolta alla trama.
Gameplay
Transient è fortemente basato sull’investigazione e l’esplorazione. Saremo dotati di un impianto neurale molto simile a quello che abbiamo visto usare dall’agente Jayden in Heavy Rain, che ci permetterà di scannerizzare l’ambiente circostante alla ricerca di oggetti utili ed indizi. Questi ultimi si riveleranno vantaggiosi per risolvere i numerosi e diversi enigmi presenti nel gioco oppure per comprendere meglio la storyline. Ci saranno poi fasi di hacking rese con un mini-gioco simile a quelli visti in Deus Ex, in cui dovremo muovere degli elementi a schermo per sbloccare diversi dispositivi. A volte, tuttavia, non sarà semplicissimo capire come procedere, per via di meccaniche o istruzioni decisamente poco chiare.
Sviluppatori birichini
L’immagine sovrastante proviene da un “puzzle-game” che ci ha fatto veramente dannare. Dovevamo preparare la pozione per il meta-hacking selezionando vari ingredienti nell’ordine giusto ed eseguendo una serie precisa di istruzioni. Nella stanza era presente, appeso al muro ed in bella vista un foglio con la ricetta, con annessi persino dettagli di storyline sul composto. Dopo innumerevoli tentativi falliti ci siamo accorti che un’altra ricetta totalmente diversa ma funzionante era comparsa magicamente, senza raccogliere nulla, nel nostro inventario, senza alcun accenno al perchè la ricetta sul muro non funzionasse. Non proprio una meccanica onesta, a nostro parere. Difficoltà artificiale.
Influenze
Si è quindi abbondantemente compreso che Transient prende spunto da diverse opere e contesti, tra cui anche i lavori di H. P. Lovecraft. La parte riguardante gli aspetti fantastici/horror è infatti legata a doppio filo all’imaginario lovecraftiano. Le ambientazioni in cui si svolgono i sogni del protagonista sono lugubri, grottesche e deformate. La componente GDR si manifesterà soprattutto in queste fasi e ci darà modo di assistere a dialoghi che spaziano dal vero significato di vita e morte a dimensioni estranee all’essere umano e abitate da creature e civiltà aliene. Anche le influenze degli altri giochi di genere thriller e contesto cyberpunk, come abbiamo mostrato nei paragrafi precedenti, sono chiare.
Originalità
Bisogna ammettere che, se da un lato Transient prende ampiamente spunto da diversi contesti, l’originalità del lavoro finale è innegabile. Il modo in cui esoterismo e cyberpunk sono stati mescolati assieme e resi una cosa sola è davvero notevole. Verremo invogliati a procedere in questo mondo assurdo ed apparentemente incomprensibile, nonostante siano presenti molti muri di testo sotto forma di documenti (un metodo narrativo quasi sempre disprezzabile in ambito videoludico) e alcuni momenti del gameplay, come la fase della preparazione delle erbe, possano rivelarsi inutilmente frustranti. Forse snellire la narrazione scritta e fortificare l’aspetto lore potrebbe migliorare lo storytelling.
Grafica e colonna sonora
La grafica di Transient è abbastanza buona per un indie, anche se per apprezzarla pienamente, come sempre, sarà meglio spingere al massimo i settaggi, comunque sopportabili anche da un pc medio. Le luci, numerosissime in gioco, sono ottime ed i giochi d’ombra sono spesso gradevoli alla vista. Non altrettanto meritevole invece il rendering sui personaggi, dall’aspetto molto in stile “pupazzo”, davvero poco definiti, tant’è vero che i volti visibili in-game si possono contare sulle dita di una mano. La colonna sonora è abbastanza coinvolgente, pur non presentando nulla di particolarmente originale e mantenendosi su un sound tecno-action più che consolidato.
Giudizio
In generale, Transient resta abbastanza convincente. Ci sarebbe da lavorare sullo stile narrativo, spesso tedioso e prolisso, oltre che su alcune meccaniche di gameplay, qualche volta troppo ambiguo se non addirittura arbitrario. Ma, a parte questi piccoli difetti e animazioni non sempre ottimali, il gioco è valido e consigliato, specialmente se sei amante dei vari generi coinvolti e vuoi provare un’avventura fuori dagli schemi. Il gioco è disponibile su Steam a partire dal 28 ottobre e potrebbe rivelarsi sorprendente.