Il traffico di stupefacenti è con ogni probabilità il settore illecito che più ha giovato dell’evoluzione tecnologica. Comunicazioni più difficili da rintracciare, una miriade di metodi diversi per scambiare dati, informazioni e contanti.
Server oscurati, app di messaggistica, i bitcoin stessi che sono praticamente impossibili da rintracciare rendono la vita dei moderni Tony Montana una vera passeggiata, o quasi. Hacker e polizia informatica sono in perenne lotta per soverchiare le conoscenze rivali, la lotta al crimine non si ferma mai.
I criminali d’altronde, forti di fondi praticamente senza limiti (non come le forze dell’ordine) creano sempre nuovi canali di comunicazione sempre più sofisticati ed ingegnosi. Anche i “pesci più piccoli” si inventano metodi fantasiosi per sfuggire all’arresto.
Il caso Speedola20
Qualche tempo fa, il signor Alexander Curtis, noto “imprenditore” dedito all’ import-export di stupefacenti ha trovato un canale di comunicazione con i suoi clienti quasi perfetto. Nascosto in bella vista, Curtis era un appassionato di videogame che si dilettava su diversi titoli.
Usando la chat vocale e scritta, Speedola20 (il tag PSN) o meglio Curtis organizzava vendite di cocaina con altri cittadini degli States senza dare assolutamente nell’occhio. Chiuso in casa, cuffie in testa, nessuno avrebbe mai pensato che si stesse commettendo un crimine, nemmeno l’FBI.
L’inizio delle operazioni FBI
Ovviamente non è successo che Curtis durante una partita pubblica si sia messo a parlare deliberatamente di chili di droga in cambio di decine di migliaia di dollari (circa 40000$ al chilo era la tariffa) mentre qualche agente era impegnato nella stessa sessione di gioco.
Durante il 2014 nel periodo di natale una nota squadra di hacker nota come Lizard Squad ha effettuato con successo degli attacchi DDos ai danni dei server di Xbox Live e PlayStation Network. Responsabili di anche altri numerosi attacchi, l’FBI era da tempo ad indagare sul gruppo di pirati informatici.
Tra i vari crimini ci sono collegamenti a furti di denaro online, clonazione di carte di credito e diversi altri crimini, tra cui l’utilizzo del deep web come fonte di guadagno da traffico di sostanze stupefacenti e crimini informatici di ogni ordine e grado.
Sull’onda di questi crimini, l’FBI si è mosso cercando tracce su PlayStation Network ed Xbox Live conducendo numerose operazioni anche di carattere internazionale. Il gruppo è stato alla fine decimato e con esso sono venuti alla luce diversi traffici illeciti dei tipi più disparati.
L’arresto di Speedola20? Merito di Sony
Una volta attirata l’attenzione su Alexander Curtis, l’FBI ha richiesto con un mandato di poter visionare ogni attività dell’account del trafficante. Sony ha ovviamente accettato, condividendo con i federali, chat testuali, registrazioni audio, l’elenco dei titoli giocati e gli account con cui comunicava.
Incrociando i dati l’FBI è riuscita facilmente a rintracciare la rete di traffico collegata a Speedola20. A questo punto serviva un’esca e la prova inconfutabile per il giudice. Usando un account fornito da Sony gli agenti si sono messi in contatto con Speedola20, e hanno organizzato un’acquisto di un chilogrammo di cocaina per 43000$.
Una volta accettato, le prove a carico di Alexander Curtis erano più che sufficienti per arrestare il narco-gamer e condurlo davanti alla legge. Secondo le trascrizioni delle chat, lo stesso Curtis era stato più che insistente nel tentare di instaurare un rapporto di “lavoro” duraturo con l’agente FBI sotto copertura, forte dell’efficacia e discrezione di PlayStation Network.
In tutto il mondo si sono riscontrati casi simili a quello di Curtis, dove le comunicazioni tra trafficanti erano inserite all’interno di chat di gioco anche con l’utilizzo di linguaggio in codice. Nessuno dei criminali si sarebbe mai aspettato di incontrare un FBI così skillata!
Il merito dell’arresto va ricondotto, oltre alla lungimiranza e capacità degli agenti FBI coinvolti nell’operazione, anche a Sony che ha fatto il possibile per favorire le operazioni che hanno condotto all’arresto di numerosi criminali negli USA e altrove sui canali Playstation.