Unmemory è la prima fatica del nuovissimo team di sviluppo Patrones y Escondites e, bisogna dirlo, a costo di spoilerare l’esito della recensione, questi ragazzi hanno davvero fatto le cose per bene.
Unmemory – libro o videogame?
I più “anziani” tra voi ricorderanno senza dubbio il periodo d’oro dei libri-game, come anche i nostri genitori ricordano bene i soldi spesi per comprarne decine e decine. Cito questi vecchi papiri perché con un titolo del genere l’associazione è immediata: Unmemory è un libro-game digitale. Niente di più sbagliato.
L’approccio scelto dai ragazzi di Patrones y Escondites è decisamente innovativo e si discosta in maniera molto forte dai libri-game in quanto non è presente la possibilità di cambiare la storia prendendo decisioni diverse. Unmemory è infatti molto più simile a un romanzo thriller in cui inizio, svolgimento e epilogo sono immutabili. Dove sta allora la parte game se è già tutto deciso?
In questo titolo la fruizione del romanzo è subordinata alla risoluzione di enigmi che, nel corso della lettura, si presentano in maniera più o meno esplicita. Mi spiego meglio.
In Unmemory sono presenti due diverse macrocategorie di enigmi:
- Enigma che io giocatore devo risolvere per proseguire nella lettura del romanzo
- Enigma che il protagonista del romanzo deve risolvere per proseguire nella sua avventura
Il grande merito che va riconosciuto agli sviluppatori è che quasi mai gli enigmi che ci vengono posti appartengono in maniera netta all’una categoria piuttosto che all’altra.
A volte sarà necessario interagire con fotografie inserite nel romanzo per sbloccare una situazione, altre volte si può cliccare su parole specifiche, ad esempio sulla parola musica – prontamente segnalata come cliccabile dalla presenza di parentesi quadre [musica] – per far partire una traccia che, quando attiva, modifica o sblocca sezioni nascoste nel testo.
La mistura tra queste due macrocategorie – prendo l’esempio della musica per non fare spoiler sugli enigmi e sul titolo – sta nel fatto che la traccia non fa cambiare qualcosa nel testo senza un significato intrinseco ma ciò accade perché il protagonista associa quella determinata canzone ad un ricordo che gli viene in mente mentre la ascolta, semplicemente geniale!
+
Questo esempio per stressare il fatto che nessun enigma è buttato lì a caso, niente è strumento mero per bloccare il giocatore in un punto del romanzo bensì ogni enigma ha il suo motivo di esistere all’interno dell’intreccio del racconto.
Enigmi funzionali alla trama, fantastico! Ma sta trama com’è?
Tutto il discorso su come gli sviluppatori abbiano integrato gli enigmi alla perfezione nell’intreccio della trama vanno in fumo nel momento in cui non ci si trova di fronte a un racconto solido, per fortuna anche da questo punto di vista Unmemory riesce a tenere alta l’asticella.
Ti risvegli all’improvviso in un letto, il sangue tinge di rosso le tue mani e le coperte su cui sei seduto, privo dei vestiti. La tua memoria sembra essersi resettata su quel momento, non ricordi nulla di quello che è successo se non una cosa, Diane. Diane urlava un nome, poi uno sparo. Poi il silenzio. Diane è distesa nella vasca, senza vita.
Con queste brevi righe ti ho presentato l’incipit di Unmemory, le primissime fasi del titolo; andare oltre nel raccontare cosa ti aspetta sarebbe deleterio per una tua eventuale – e consigliatissima – esperienza di gioco/lettura quindi spero di averti intrigato a sufficienza.
In ogni caso ti garantisco che la storia raccontata in Unmemory non ha nulla da invidiare ai romanzi thriller presenti nelle librerie, certo, non stiamo parlando di trame a livello di Dan Brown ma se dietro all’intreccio di questo titolo si celasse uno scrittore professionista non ne sarei affatto stupito.
La trama è ben articolata e raccontata con il giusto livello di suspance, la scrittura è veramente ben realizzata e le parti di lettura pura scorrono fluenti, a patto, tuttavia, che si conosca bene la lingua inglese. Se c’è una scelta davvero sbagliata presa dagli sviluppatori è proprio quella di non localizzare il titolo in italiano. A differenza di altri paesi europei è noto che in Italia il livello medio di inglese è più basso e, se si può soprassedere in caso di titoli fortemente incentrati sul gameplay, la mancanza della nostra lingua all’interno di un titolo che prevede la lettura di un romanzo può essere un fattore chiave nella decisione sull’acquisto.
Alla luce di ciò mi sento in dovere di avvertirti, Unmemory non è una lettura facile e una comprensione elementare della lingua inglese non sarà affatto sufficiente, costringere un acquirente a tenere un dizionario accanto al PC non è accettabile nel 2020, visto anche il gran numero di altre lingue in cui il titolo è stato tradotto.
Il comparto tecnico, data la natura del titolo, non dà particolari spunti di discussione in quanto le videate principali sono composte dal romanzo inframmezzato da immagini. Ne consegue anche che i requisiti minimi necessari per giocare questo titolo sono davvero minimi: ho giocato Unmemory con un MacBook Pro dotato di scheda grafica integrata nel processore senza alcun problema.
Il comparto audio sfrutta la tecnologia 3D e, come suggerisce il gioco stesso all’avvio, è consigliabile giocarlo in cuffia; come detto in precedenza, i ragazzi di Patrones y Escondites hanno fatto un saggio utilizzo di musiche ed effetti sonori che sanno immergerti fino in fondo nella narrazione.
Unmemory è un titolo che mi ha davvero stupito ma, data la preponderanza di lettura ed enigmi all’interno del gioco, mi sento di consigliarti solo se ti piace la lettura – anche blandamente, non è necessario essere dei topi di biblioteca ma nemmeno aver letto solo Geronimo Stilton – e risolvere enigmi.
Se invece ti piace molto risolvere enigmi non perderti la nostra recensione di Codename: Terranova!
Ti ricordo che Unmemory è disponibile per PC tramite Steam e iOS e Android tramite i rispettivi store per la modica cifra di 9,99 €.