CJ, Carl Johnson. Così si presenta spesso, durante le cutscene, uno dei protagonisti più amati ed acclamati della serie Grand Theft Auto. Come potevamo lasciar fuori dalla nostra rubrica Player One, la quale ruota attorno ai personaggi più iconici del mondo videoludico, il personaggio principale di Grand Theft Auto: San Andreas. Ora, GTA San Andreas fu, in generale, una vera e propria killer application per la PlayStation 2. Ancora oggi molti lo ritengono il miglior capitolo della serie, persino migliore dello stravenduto GTA 5. Tuttavia, oltre alle varie caratteristiche del gioco legate all’ambientazione, all’immensa e leggendaria colonna sonora, storyline e dialoghi, fu il suo protagonista, in particolare, ad entrare nel cuore dei fan.
Grove Street, home…
CJ è stato il primo protagonista afroamericano della serie, seguito poi da Victor Vance e Franklin. Il setting della storia è un omaggio immenso alla scena rap/hip hop degli anni ’90, della Los Angeles delle rivolte razziali e delle guerre tra gang. Il nostro Carl, appena tornato da Liberty City (la New York della serie) a Los Santos per la morte della madre, dopo un’assenza di 5 anni, si ritrova nel bel mezzo di avvenimenti analoghi. La gang di Grove Street, alla quale CJ apparteneva, è più debole che mai e suo fratello e i suoi vecchi amici d’infanzia lo considerano un venduto (sellout) e un vigliacco (buster) per aver lasciato la città e la gang dopo l’uccisione del fratello minore Brad.
“Damn it feels good to be a gangster”
Ora, CJ, lo si capisce da subito, è diverso dal classico gangster stereotipato del ghetto che possiamo trovare in una marea di film e riferimenti vari. Carl è molto più calmo, riflessivo e pragmatico rispetto a suo fratello Sweet, insofferente rispetto alla droga che ha distrutto il suo quartiere (riferimento alla “epidemia” di crack che afflisse una gran parte della popolazione povera d’America fino agli inizi degli anni ’90) e di cui i suoi amici, invece, fanno largo uso. Cercando di riguadagnarsi il rispetto della sua famiglia, CJ si farà in quattro per rimettere in piedi la vecchia gang, restituendole potere e prestigio. Tuttavia, proprio quando lui ed il fratello saranno all’apice della loro campagna di riconquista…
Il tradimento e l’esilio
Cj e Sweet vengono traditi dagli amici di una vita, Ryder e Big Smoke, corrotti dalla sete di potere e dalla brama di denaro, venderanno i Johnson boys alla polizia e alle gang rivale. Sweet verrà imprigionato e Carl portato lontano dalla sua città per venire usato dal corrottissimo agente Tempenny e dai suoi scagnozzi, che lo terranno sotto scacco, usandolo praticamente come galoppino per insabbiare i loro crimini, sabotando, rubando e uccidendo. Questa triste svolta porterà CJ ad attraversare tutto lo stato di San Andreas, alla ricerca di finanziamenti ed alleati per poter lasciarsi alle spalle la vita del ghetto e liberare suo fratello. In questa fase vediamo il nostro protagonista crescere e cambiare ulteriormente.
Il contesto di un protagonista
Il tradimento e la ricerca del riscatto e del potere sono dei temi molto ricorrenti in Grand Theft Auto. Piccoli criminali, tirapiedi e persino protagonisti inizialmente onesti e ben intenzionati (come Victor Vance o Niko Bellic) toccano il fondo per poi rialzarsi e tentare il grande passo che li consacra alla grande criminalità. Ma il carismatico CJ conferì al suo capitolo quella marcia in più che lo ha inserito nel pantheon dei personaggi più amati dei videogiochi, sostenuto poi da un mondo di gioco così vasto, vario e pieno di possibilità, tanto da spingere la Rockstar, in occasione del rilascio del Rockstar Games Launcher, a regalare GTA San Andreas per pc con ogni download.
Un personaggio positivo?
Nonostante l’indubbia assenza di una vera e propria cattiveria e propensione alla malvagità, CJ non è certamente un personaggio positivo in senso stretto. Non si ritrova, suo malgrado, invischiato nella criminalità ma ne fa parte attivamente e senza porsi troppe domande, se non di ordine pratico. Tuttavia, lo vediamo contrapposto ad un antagonista molto particolare certamente malvagio: il crudele e corrotto agente Tempenny, interpretato da un eccellente Samuel L. Jackson. GTA San Andreas, infatti, pur con la sua solita ironia e dose di no-sense, critica aspramente la corruzione e brutalità poliziesca, a prescindere poi dalla tonalità di pelle dei suoi membri (Tempenny è afroamericano esattamente come CJ).
Il fandom
Il video trash postato qui sopra non è che l’ennesimo di tutta una lunghissima serie di video in cui modder senza scrupoli si beffano dei fan mostrando continui finti riferimenti e comparse di CJ in capitoli della serie successivi a San Andreas, perchè i fan vogliono disperatamente un ritorno del personaggio. La stessa Rockstar ha marciato un bel po ‘su questo fenomeno, inserendo piccole easter eggs sul personaggio sia in GTA 4 che nell’ultimo capitolo, in cui Carl compare su copertine di riviste, programmi televisivi e cartelloni pubblicitari. Saranno le sue assurde relazioni con gli altri personaggi, il suo sarcasmo e le battute che da piccoli ci hanno fatto sbellicare. Una cosa è certa: CJ ha lasciato il segno.
Il re di Grove Street farà ritorno?
Non è mai stato molto chiaro se i capitoli di Grand Theft Auto precedenti alla generazione PlayStation 3 facciano parte dello stesso universo narrativo di GTA 4 e 5 o siano da considerare due mondi completamente distinti. Certo è che, ad esempio, cercando nei registri criminali della polizia in GTA 4, ambientato a Liberty City, non troveremo nessuna traccia di personaggi celebri come Salvatore Leone, Tony Cipriani o Claude. Inoltre, le uniche volte in cui la Rockstar ha “riciclato” vecchi personaggi, come protagonisti o PNG, è sempre stato fatto all’interno della stessa generazione videoludica. Ci sembra dunque abbastanza difficile che CJ ritorni nella serie, se non sotto forma di amatorialissime mod o easter egg. Un vero peccato.