Demon’s Souls.
Questo sì che è un nome dalla ricorrenza praticamente ossessiva sul web oggigiorno. Centinaia di articoli con altrettanti nuovi particolari sono comparsi ultimamente e certamente altri ancora ne verranno fuori. Adesso, però, vorremmo concentrare la nostra attenzione sul perchè si stia verificando un hype dalla portata così micidiale per un gioco come questo. Anzi. Per un remake.
Ebbene sì, perchè come tutti noi sappiamo Demon’s Souls è comparso per la prima volta nel 2009 e da allora si è ritagliato una cerchia di fan talmente fedele da preferirlo al cosiddetto erede spirituale, la serie Dark Souls. Infatti, i server del primo capolavoro di Miyazaki hanno chiuso solo nel 2018.
I remake
Stiamo assistendo, negli ultimi anni, ad una gran fioritura di remake di grandi classici e progetti o proposte orientate in tal senso. Il concetto di next gen si associa spesso a quello di remake, specialmente a partire dalla PlayStation 4. Basti pensare a Resident Evil 2 e 3 e al progetto di Capcom circa un remake anche di Resident Evil 4. E ancora Crash Bandicoot: N. Sane Trilogy o Spyro: Reignited Trilogy.
Ma cos’è che spinge le software house a proporre quelle che, sostanzialmente, sono idee del passato sotto una nuova veste grafica? Immense, fantastiche idee limitate dalla tecnologia del loro tempo. Resident Evil 3 Remake ha provato che un remake non risulta necessariamente un buon lavoro ma su Demon’s Souls siamo decisamente ottimisti.
Il confronto
Come potete vedere dalle immagini qui presenti, e certamente dalle tante altre che circolano sui social, il remake andrebbe a spogliare il cupo titolo della From Software da un alone magari troppo cartoonesco e goffo che la grafica di quel tempo permetteva. Potrebbe apparire come una cosa banale ma, se un prodotto è limitato dalla tecnologia del suo tempo, dovrebbe essere considerata una vera e propria conquista vederlo risorgere sotto nuove e più sfavillanti vesti grafiche.
Considerando i lavori successivi di Miyazaki, siamo certi che le atmosfere e il design artistico del remake potranno riflettere il suo stile estetico in maniera decisamente più fedele alle intenzioni dell’autore, rispetto a quanto accadeva nell’originale Demon’s Souls.
Conta solo la grafica?
Quanto abbiamo affermato con l’ultima frase potrebbe apparire come una vera e propria bestemmia aglio occhi del lettore fan consacrato di Demon’s Souls. Bene, innanzitutto specifichiamo che, come tante altre buone idee, un remake vive di potenziale. Ovvero, può rivelarsi una vera e propria rinascita di un capolavoro oppure, tragicamente, finire nel dimenticatoio.
Quale sarà la sorte di questo remake? La risposta potrebbe avercela fornita lo stesso Miyazaki in una vecchia intervista riguardante proprio l’eventualità di ricreare il suo primo videogioco: “se dovesse occuparsene uno studio che ama veramente il gioco originario e ha intenzione di metterci il cuore e l’anima per realizzarlo di nuovo, allora è qualcosa che mi piacerebbe.”
E remake sia
Ipse dixit, allora. Le parole di Miyazaki, per quanto ci riguarda, vanno prese come una vera e propria regola d’oro che dovrebbe valere per ogni singolo remake di qualsiasi gioco. Rispettare l’anima e lo spirito originale di un vecchio progetto è fondamentale affinché esso rinasca davvero. E se le nuove tecnologie possono persino consacrare ulteriormente un lavoro già di per sé ottimo, anche solo da un punto di vista estetico, ben venga.
Aggiungiamo poi dei comandi migliorati, un feeling nel combattimento e nel gameplay in generale che restituisca al giocatore maggior soddisfazione, pur mantenendo la difficoltà originale ed il gioco, anzi, il remake è fatto.