Vorrei cominciare questa recensione facendo una piccola premessa sulla situazione del titolo, questo articolo non vuole essere in nessun modo un attacco agli sviluppatori, anzi, vuole essere un’analisi per aiutare anche chi ha messo impegno e dedizione in questo progetto in modo da individuarne le criticità e correggerle così da rendere quanto prima XIII un titolo che vale il suo prezzo.
Il team di sviluppo ed il publisher di XIII hanno già pubblicato un messaggio di scuse dove ammettono i propri errori e dove affermano che sono al lavoro su delle patch che andranno a correggere il tutto, errare è umano e di conseguenza non bisogna condannare nessuno. Tuttavia è stato svolto un lavoro molto superficiale ed è stato messo in commercio un gioco incompleto che ha causato diversi disguidi all’interno della community, è imperativo rimediare al più presto al danno fatto in modo da garantire ai videogiocatori un prodotto di qualità.
Una trama classica per un gioco classico
Sulla storia non va detto molto, sicuramente uno dei punti positivi del titolo in quanto riprende passo passo quella del capitolo originale. Non è un capolavoro ma rimane tutto sommato godibile per le persone amanti del genere.
All’interno del gioco vagheremo tra personaggi più o meno carismatici che chi ha giocato alla versione del 2003 ha imparato a conoscere più che bene.
In una società ancora in crisi dopo l’uccisione del presidente in carica, il nostro eroe dovrà farsi strada a suon di pugni e piombo per ritrovare la memoria persa. A nostra disposizione avremo pochi indizi, solo una chiave ed un tatuaggio, il resto starà a noi.
Uno stile grafico rinnovato
Molte delle lamentele avanzate dalla community contro XIII riguardano il rinnovamento dello stile grafico. Come ben sappiamo una delle caratteristiche peculiari del titolo originale era una grafica in cel-sharing molto marcata che andava a rendere più stravagante l’opera. In questo remake l’idea di base è rimasta intatta anche se il cel-shading è stato reso molto meno vistoso per far spazio ad una grafica più cartoonesca che si avvicina molto di più ai giochi moderni.
Il lavoro fatto dal team è nella media, senza infamia e senza lode, non mi sento quindi di segnalarla come criticità in quanto questa è stata una scelta degli sviluppatori, non è quindi frutto di un errore e di conseguenza è solo questione di gusti.
I cambiamenti maggiori riguardano anche le pagine di fumetto che comparivano spesso in alcune cutscene o in-game per enfatizzare un’uccisione, ora rimpiazzate da alcune animazioni in 3D contornate per richiamare le pagine presenti nella versione del 2003.
Se sullo stile grafico di XIII non sembrano esserci troppi problemi, tutto cambia non appena si comincia a parlare di animazioni, legnosissime per un titolo del 2020, contando anche il fatto che venga venduto quasi allo stesso prezzo di un tripla A.
Comparto sonoro ballerino
Il grande problema del comparto audio di XII è il fatto che non venga tenuto alcun conto delle distanze, capiterà infatti di notare un tono lieve nonostante la persona sia molto vicina a noi, mentre altre volte sentiremo una voce che sembra urlarci nelle orecchie nonostante non ci sia assolutamente nessuno nelle vicinanze.
Questo difetto audio non solo va ad intaccare il gameplay in quanto essendo uno sparatutto basa il suo sistema di orientamento e di rilevamento dei nemici sull’ascolto, ma va ad inficiare negativamente anche l’immersività di un titolo che sulla carta dovrebbe essere molto votato ad un approccio Stealth.
XIII è pieno zeppo di bug
Sicuramente l’aspetto peggiore del titolo, l’esperienza di gioco viene brutalmente compromessa da una serie di bug sia grafici sia che riguardano un’intelligenza artificiale scandalosa. Più di una volta vedremo compenetrazioni, salme che cominciano a muoversi senza nessun motivo o nemici che nonostante siano ad un metro da noi mirano verso il pavimento.
Questo è inammissibile in una produzione di questo tipo e gli sviluppatori devono dare il 110% per ovviare subito al problema, questo non solo non aiuta XIII a brillare sotto il profilo grafico ma intacca pesantemente diverse meccaniche del gameplay.
Per esempio durante la mia partita mi è capitato di vedere dei nemici oltre ad una grata dietro ad un serbatoio, dopo averli uccisi da lontano ho scoperto che sarebbero dovuti apparire in una cutscene e subito dopo attaccare. Il risultato è stato trovarsi con a centro mappa i tre individui, già morti in posizione di battaglia senza armi in mano e con una smorfia che non indicava certamente niente di buono. Inoltre non c’è stato verso di eliminare questi NPC in quanto al momento del filmato erano già stati uccisi.
Errori di questo tipo possono essere lasciati passare ad un’alpha di un piccolo titolo indie, non di sicuro ad un team di sviluppo che conta di vendere il proprio titolo alla sontuosa cifra di 50€.
Un gameplay davvero senz’anima
Il binomio composto da bug grafici e bug che intaccando il gameplay, unito ad un frame rate costantemente sulle montagne russe, fa si che l’esperienza di gioco proposta sia tutt’altro che soddisfacente.
La difficoltà di XIII non è affatto bilanciata, giocando alla seconda più difficile con un po’ di strategia è possibile perfino passare i livelli senza l’ausilio delle armi (a patto che non si debbano obbligatoriamente uccidere dei nemici dalla distanza). Lo shooting è preciso ma non riesce a conferire il giusto peso alle armi che sembrano molto simili fra loro se non fosse per il rateo di fuoco.
Gli attacchi corpo a corpo con i pugni sono assurdamente potenti in quanto uccidono in 3 colpi e mentre viene preso a pugni il nemico è stordito e non può contrattaccare. Questo più volte mi ha indotto a togliere appositamente la bocca da fuoco e di lanciarmi nella mischia a mani nude, complice anche l’intelligenza artificiale davvero pessima.
L’arsenale a nostra disposizione è buono, le fasi stealth sono praticamente inutili in quanto la difficoltà troppo altalenante spesso fa sì che non serva alcuno sforzo per superare un certo livello, di conseguenza è molto più facile buttarsi a capofitto ad armi spianate.
L’importante è crederci
Nonostante XIII in questo momento sia in uno stato disastroso bisogna comunque riconoscere che il team di sviluppo è stato in grado di ammettere le sue colpe e di ricominciare subito a lavorare in modo da riportare in auge lo sparatutto uscito per la prima volta 17 anni fa.
Di conseguenza aspetteremo la prossima patch per vedere se PlayMagic riuscirà a tirare fuori un coniglio dal cilindro e recuperare tutto il terreno perso in questi primi giorni di lancio.
Per il momento è un no, ma la speranza è l’ultima a morire.