Gunnhildr è uno sparatutto single player in prima persona a livelli procedurali. In parole povere, un roguelike 3D. L’ennesimo. Questo videogioco cerca di fare della narrazione e dell’ambientazione le sue caratteristiche originali. Tuttavia, bisogna dirlo, non centra l’obiettivo in pieno. Il gioco si presenta come un titolo abbastanza anonimo rispetto all’immensa, sconfinata, inesauribile marea di videogiochi appartenenti allo stesso genere. In particolare, ci ha ricordato parecchio uno shooter che abbiamo recensito di recente, PositronX, anch’esso accolto in maniera abbastanza tiepida. Diamo, quindi, un’occhiata a questo Gunnhildr.
Gameplay
Mettendo per un attimo da parte la particolare ambientazione e stile narrativo del gioco, parliamo, innanzitutto, del gameplay, qualcosa che molti sviluppatori indipendenti sembrano ritenere di scarso rilievo rispetto ai tanti fronzoli con cui si può corredare un videogioco.
Ebbene, trattasi di uno sparatutto in prima persona come ne abbiamo già visti a tonnellate. I livelli sono procedurali. Il che significa che ad ogni morte o vittoria, ci ritroveremo in un ambiente “diverso”. Per renderla con le parole di James Franco nel film The Interview: “Same, same, but different…but still same!”.
Armi e power-up
Come in ogni singolo rogue-like avremo a disposizione un triliardo di diversi power up che andranno a incrementare, in piccole percentuali, l’efficacia dell’armatura, dei colpi fisici, dei proiettili, delle granate, la capacità di questa o di quell’altra arma e così via. Ancora una volta, avremo a disposizione tantissime armi, ognuna con le sue caratteristiche.
Capisci qual è il punto? Certo, se dei videogiochi fanno parte di un certo genere dovranno pure avere delle caratteristiche in comune. Ma avere sempre lo stesso identico gioco semplicemente reskinnato? Questo cambia le cose. Questo ci fa roteare gli occhi al cielo fino alla nausea. Come mangiare la stessa identica zuppa ogni giorno con una minuscola dose di spezia diversa ogni volta.
I nemici
Ci sono diversi tipi di nemici da affrontare. Andiamo dagli scarsissimi prigionieri/schiavi che ci attaccheranno solo con attacchi fisici e, il più delle volte, non riusciranno nemmeno a sfiorarci, fino a guardie armate di pistole, lanciarazzi e fucili d’assalto. Ovviamente si aggiungeranno, man mano che proseguiremo nell’intricato labirinto procedurale creato da RatDog Games LCC, nemici sempre più forti come la Security e i vari boss di fine livello.
Abbattere tutti i nostri nemici non sarà sempre una passeggiata e il gameplay estremamente frenetico potrebbe regalarci qualche sfida emozionante. Quel che manca è l’originalità.
Sfide
Saranno presenti, di tanto in tanto, degli oggetti con cui interagire e tramite i quali potremo avviare delle piccole sfide a tempo, da completare per ottenere dei bonus. Molte di queste si baseranno sulla raccolta dei cristalli. Essendo i cristalli la valuta del gioco, dovremo accumularne in grandi quantità per poter avere accesso a migliorie e upgrade vari. Quindi ci ritroveremo sfide come raccogliere tutti i cristalli presenti in una grotta oppure raccogliere in tempo tutti i cristalli verdi evitando invece quelli rossi e così via. Una volta terminate, sia con una vittoria che con una sconfitta, le sfide non saranno ripetibili.
Narrazione & Ambientazione
Parliamo allora di ciò che, almeno in teoria, conferisce a Gunnhildr un certo tocco di originalità. L’ambientazione è abbastanza particolare. Ci troviamo in un mondo ispirato alla mitologia nordica ma tecnologicamente molto più avanzato. La nostra protagonista, dopo aver sfidato gli dei per proteggere il suo mondo dalla distruzione, è considerata una traditrice proprio dalla stessa patria che aveva tentato di proteggere. Ora, in fuga dai suoi carcerieri, deve farsi strada attraverso orde di guardie e nemici di ogni tipo per compiere il suo destino.
Ad aiutarla ci sarà Lucky, il sarcastico narratore che, ogni tanto, con le sue battutine da maggiordomo inglese, ci strapperà qualche sorriso.
Il racconto di Lucky
In una maniera, a dirla tutta, non molto efficace, Lucky ci narrerà antefatti e storia durante i nostri massacri. Va da sé che saremo fin troppo impegnati a non farci ammazzare per prestare attenzione ai racconti del nostro fido aiutante. Le uniche volte in cui potremo, effettivamente, dargli ascolto, sarà nella stanza iniziale di ogni livello, in cui potremo anche comprare diversi upgrade utilizzando i cristalli raccolti durante le nostre carneficine.
Se vorremo interessarci alla trama, che è comunque di scarsissima importanza considerando la semplicità del gameplay, dovremo fare attenzione al lungo filmato introduttivo. Fermarsi a leggere (perchè ascoltare sarà quasi impossibile) le parole di Lucky in battaglia equivale a sucidarsi.
Grafica e colonna sonora
Come si può ben vedere dalle numerose immagini che abbiamo postato, la grafica di Gunnhildr è alquanto bruttina (termine tecnico). Tutto ha un aspetto estremamente poligonale e poco armonico. I nemici sono davvero difficilmente riconoscibili, specialmente durante la frenesia del combattimento. Insomma, decisamente retrogrado anche con i settaggi al massimo.
La colonna sonora è invece abbastanza calzante all’ambientazione e al contesto, con temi nordici riarrangiati e ripensati in chiave moderna. Davvero molto godibile durante i combattimenti e le brevi fasi di esplorazione e raccolta materiali.
Giudizio
Insomma, questo Gunnhildr prova in qualche modo a spiccare sulla folla di Roguelike presente in mercato ma non bastano un’ambientazione bizzarra (che non significa necessariamente “di qualità”) e un narratore sarcastico a rendere originale un gioco che è davvero troppo simile a tanti altri del suo stesso genere. Ciò non toglie, comunque, che ci si possa divertire e trascorrere qualche ora di tranquillo massacro. Il gioco è disponibile su Steam a soli 12,49 €, un prezzo già molto più umile rispetto a tanti altri videogiochi indie che costano anche il doppio ma hanno la metà da offrire.