Psyco Wolf è uno di quei titoli che parte da un’idea buona, magari anche originale, ma che poi viene sfruttata soltanto fino a un certo punto. Il gioco, infatti, è uno stealth game particolare, che ci mette nei panni di un lupo omicida che ha l’obiettivo di uccidere tutti i i membri di un villaggio. Vediamo se vale la pena diventare un assassino.
Da truffatore ad assassino
La storia di Psyco Wolf è un semplice pretesto che ci viene mostrato all’inizio in un breve video cartoon. In pratica, il nostro protagonista è un lupo truffatore che ha deciso di ingannare gli abitanti del suo villaggio vendendo a prezzi bassi dei lingotti d’oro falsi. Purtroppo per il lupo, però, l’idea ha funzionato solo per poco tempo, dato che i lingotti d’oro hanno poi iniziato a perdere il loro colore dorato.
Il lupo viene quindi arrestato e sbattuto in prigione, dove viene addirittura incatenato a un muro. Dopo un po’, però, il protagonista riesce a fuggire e decide di vendicarsi, uccidendo tutti, diventando quindi un pazzo assassino.
Questo è l’incipit che muove tutte le vicende di Psyco Wolf. In pratica, parliamo di un semplice pretesto (banale peraltro) che serve a motivare le carneficine. Nulla di più.
Tra una fuga e un inseguimento
Il gameplay di Psyco Wolf, purtroppo, non è niente di speciale e, anzi, diventa noioso dopo i primi livelli. Nonostante l’idea alla base possa essere originale, viene purtroppo sfruttata poco e male. Uno stealth dove inseguire i nemici al posto di evitarli è infatti un twist piacevole ma, ovviamente, deve essere affiancato da meccaniche interessanti.
In poche parole, il gioco è diviso in livelli, dove abbiamo l’obiettivo di uccidere tutti gli abitanti dello scenario. Questi si muovono in pattern ben definiti all’interno dell’area. Inoltre, in ogni livello possiamo trovare diversi materiali con cui creare trappole o altri utensili. Queste basi, purtroppo, non si evolvono mai.
Gli abitanti che percorrono i livelli, infatti, hanno dei comportamenti fin troppo prevedibili e limitati e, di conseguenza, tutto diventa troppo semplice. Possiamo trovare bersagli di diversi tipi, ognuno con caratteristiche proprie. Per esempio, cervi vengono uccisi con un colpo e scappano via, gli orsi ci inseguono, richiedono tre colpi per essere uccisi e ci infliggono ingenti danni.
Per questo motivo, soprattutto nel caso di bersagli vicini tra loro, diventa importante agire furtivamente, in modo da prendere ogni abitante alle spalle. Questo permette di evitare i danni dei nemici come gli orsi o i cinghiali e, allo stesso tempo, permette di uccidere il povero malcapitato con meno colpi.
Per aiutarci in questa impresa, basta osservare i pattern di movimento, in modo da aggirare ogni abitante. In alternativa si possono utilizzare strumenti come mimetiche, trappole e così via. Questi ultimi possono essere creati con i materiali reperiti nei vari livelli. Purtroppo va detto che non si sente mai la necessità di utilizzare equipaggiamento extra o strumenti vari, data l’estrema prevedibilità dei nemici.
Inoltre, il gioco non prevede meccaniche stealth troppo complesse: i bersagli non sentiranno i nostri passi mentre ci avviciniamo e, allo stesso modo, avranno un cono visuale molto limitato. Di conseguenza, basta avere un minimo di accortezza per aggirare e uccidere facilmente chiunque, in ogni situazione.
Non solo, a tutto questo si aggiunge una ripetitività di fondo che non abbandona mai Psyco Wolf. I nemici sono pochissimi (e le loro differenze sono minime), gli strumenti sono inutili, i livelli non ci mettono alla prova e gli obiettivi sono sempre gli stessi. In pratica, il titolo sembra l’abbozzo di un’idea che potrebbe essere sviluppata molto meglio. Sicuramente è un buon punto di partenza per iniziare a creare un’esperienza più consistente, ma allo stato attuale è semplicemente noioso.
Un buon colpo d’occhio
Il comparto tecnico di Psyco Wolf è probabilmente la parte più riuscita della produzione. Il gioco è un 2.5D con visuale leggermente dall’alto, dove ogni scenario è una combinazione di elementi tridimensionali e bidimensionali. L’effetto complessivo è piacevole e originale ma purtroppo è rovinato da alcune texture fin troppo sgranate e da animazioni legnose.
Il comparto artistico del gioco non è male, dato che Psyco Wolf riesce ad avere uno stile tutto suo, che lo rende subito unico e riconoscibile
Il comparto sonoro è pessimo: ogni livello è accompagnato da una musichetta che viene ripetuta in loop, fino a diventare tediosa. Gli effetti sonori, allo stesso modo, non sono nulla di speciale.