È mercoledì e come ben saprai è il giorno dedicato alla nostra rubrica preferita, Player One, la rubrica dedicata ai personaggi più importanti e influenti del mondo dei videogame. L’ultima volta abbiamo parlato di uno dei personaggi più temibili e cattivi della serie Resident Evil, Albert Wesker, e, in questo articolo, non vogliamo allontanarci troppo dal mondo Capcom, perciò abbiamo deciso di portare, in questo sedicesimo appuntamento, Dante, il protagonista della serie di Devil May Cry.
Quella del protagonista di questa settimana è una storia drammatica, infatti, nonostante il carattere smargiasso di Dante possa far pensare il contrario, il personaggio principale di Devil May Cry ha comunque vissuto una vita davvero travagliata, non solo per la sua condizione di mezzo demone, ma soprattutto per la scomparsa della sua intera famiglia.
Per capire a fondo l’avvincente trama di Devil May Cry non basterebbe rigiocare tutti i capitoli della saga, ma bisognerebbe anche recuperare i libri e i vari manga dedicati al protagonista dai capelli bianchi.
Per poter ripercorrere le vicende di Dante e dei suoi compagni di viaggio ho deciso di trattare in ordine cronologico i vari capitoli che dividono la vita del nostro protagonista, iniziando con gli avvenimenti antecedenti il terzo capitolo della saga.
Dante e la leggenda di Sparda
Non abbiamo certezze riguardo i primi anni di vita del nostro protagonista, sappiamo però che Dante nacque insieme al suo fratello gemello Vergil a Red Grave City, una città moderna in stile Vittoriano, grazie all’amore tra il leggendario demone Sparda e un’umana di nome Eva.
Nonostante la sua demoniaca natura, Sparda, duemila anni prima la nascita dei suoi due figli, decise di difendere la razza umana durante una guerra tra questa e quella infernale. Per puro senso di giustizia, il demone leggendario volle ostacolare la conquista del mondo da parte del signore delle tenebre, Mundus.
Iniziando una guerra solitaria contro l’intero esercito del sotto mondo capeggiato da Mundus, Sparda non solo riuscì a sconfiggere i potentissimi avversari, ma sigillò il portale che permetteva ai due mondi di comunicare tra loro, grazie ad un rituale in cui utilizzò il suo sangue demoniaco mischiato con quello di una sacerdotessa. Sigillata la torre Temen-ni-gru, il demone, per assicurarsi che il portale non venisse più riaperto, decise di trasferire il suo potere all’interno di un amuleto che divise in due parti.
Dopo la guerra contro la sua stessa razza, Sparda non poteva far altro che rimanere nel mondo che lui stesso difese ed è così che conobbe la amata Eva.
Qualche anno dopo la nascita dei gemelli, Sparda cominciò ad addestrare i suoi figli nell’arte della spada, consapevole che prima o poi il sottomondo sarebbe potuto tornare. Purtroppo però l’addestramento durò solo pochi anni, fino alla misteriosa ed improvvisa scomparsa del demone leggendario.
Fortunatamente le due parti del potentissimo amuleto furono affidate nelle mani di Eva che, all’ottavo compleanno di Dante e Vergil, decise di darle ai figli come regalo. Poco tempo dopo la scomparsa di Sparda, Mundus, ancora sigillato, non esitò a spedire dei demoni per cercare la sua vendetta, riuscendo ad uccidere la povera Eva. In compenso i due gemelli riuscirono a sopravvivere all’attacco, però di Vergil si persero completamente le tracce, mentre Dante rimase solo, costretto a cavarsela senza l’aiuto della propria famiglia.
Vedendo la tragica morte della madre, da quel giorno dante decise di dedicare la sua vita a combattere le forze demoniache.
Negli anni a venire, sotto l’ultimo consiglio della madre, Dante cambiò la sua identità diventando così Anthony Redgrave e riuscì a trovare riparo presso Morris Island, dove conobbe una donna che lo prese in adozione. Purtroppo il piccolo Dante non poté godere a lungo di questa pace a causa di un altro attacco da parte dei demoni che misero fuoco all’intera città, costringendo il protagonista ad abbandonare la sua nuova casa.
Secondo i libri dedicati alla serie di Davil May Cray, dopo questa fuga da Morris Island, Dante divenne un mercenario e conobbe una ragazza armaiolo di nome Nell Goldstein che fabbricò per Dante le due famosissime pistole, Ebony e Ivory.
Devil May Cry 3, il risveglio del demone
Dopo svariate avventure, citate nel manga incompiuto ideato da Suguro Chayamachi, in cui si assiste al primo incontro tra i due fratelli, Dante si rende conto che è il momento di far fruttare le sue competenze in campo demoniaco, decide quindi di aprire per conto suo un ufficio e diventare un cacciatore di demoni freelance, non solo per garantirsi la pagnotta ogni giorno, ma anche per continuare a cercare la sua vendetta.
È proprio dentro il suo ufficio, ancora senza nome, che inizia il terzo capitolo della serie, primo capitolo in ordine cronologico. Davanti la scrivania del nostro protagonista si presenta un certo Arkham che lascia un invito a Dante da parte del fratello che gli chiede di presentarsi alla torre Temen-ni-gru.
Dopo aver massacrato un bel po’ di demoni, Dante corre verso la torre per cominciare a scalarla e fermare il fratello assetato di potere. Durante la salita, incontra due nuovi personaggi, Jester, un’inquietante giullare disposto ad aiutare lo spadaccino mezzo sangue, e una ragazza senza nome, ribattezzata in seguito come Lady, intenta a uccidere il sottoposto di Vergil nonché suo padre, Arkham, colui che uccise la madre della ragazza.
Una volta arrivato alla cima della torre, siamo finalmente allo scontro tra fratelli, il primo se escludiamo il manga. Inizia quindi uno scontro a colpi di fendenti tra Dante con la sua Rebellion e Vergil con la sua Yamato. Nonostante lo scontro sembrerebbe alla pari, chi avrà la meglio alla fine sarà Vergil che, dopo aver atterrato il fratello, prende dal collo di Dante l’amuleto per poter completare il rituale per riaprire il portale sigillato dal padre.
Durante questo combattimento capiamo subito la differenza di carattere tra i due fratelli, uno intenzionato ad acquisire sempre più potere, l’altro invece dedica la propria vita a combatterlo.
Fortunatamente, poiché Dante viene colpito dalla sua stessa lama, la Rebellion risponde al sangue del protagonista e fa riemergere il lato demoniaco che è in lui, donandogli nuove abilità e nuovi poteri. Grazie a questi infatti Dante sopravvive allo scontro e riprende ad inseguire Vergil e il suo socio, ormai vicini a ripristinare il portale.
Mentre si dirige verso il fratello, Dante e Lady trovano Arkham steso a terra, ferito dalla Yamato di Vergil, qui l’ex sottoposto rivela a Lady che le sue azioni sconsiderate sono state ordinate proprio da Vergil per poter ottenere il potere di Sparda, racchiuso all’interno della spada Force Edge.
Prima che il rituale possa concludersi, Dante finalmente riesce a raggiungere il fratello, pronto ad affrontarlo un’altra volta. Durante il duello però Jester, il giullare che finora aveva aiutato Dante, fa la sua comparsa rivelando la sua vera identità. Il buffone in realtà è Arkham che aveva architettato tutto per far incontrare i due fratelli, farli combattere e indebolirli di conseguenza.
Una volta tolti dai piedi i due figli di Sparda, Arkham si impossessa dei due amuleti e sparge il sangue della propria figlia poiché è una diretta discendente della sacerdotessa usata da Sparda per sigillare il portale demoniaco.
Dante torna nuovamente all’inseguimento di Arkham e una volta raggiunto dentro la dimensione demoniaca, scopre che ormai il rituale per ottenere il potere di Sparda è compiuto, perciò si trova di fronte ad un Arkham con le sembianze demoniache del demone leggendario.
Nonostante Arkham non riesca a controllare il potere di Sparda, Dante sembrerebbe avere la peggio finché non torna sulla scena il fratello Vergil. I due gemelli fino a quel momento acerrimi nemici, dovranno unire le forze per sbarazzarsi di Arkham e porre fine alle sue malvagità.
Una volta indebolito il nemico e annullati i suoi poteri, lasciano Arkham alla mercè della figlia che non esiterà ad ucciderlo. Questo capitolo però non terminerà finché lo scontro tra fratelli non avrà fine, inizia quindi l’ultimo duello tra i due gemelli che questa volta ha un finale diverso rispetto al primo. Dante riesce a sconfiggere Vergil con un fendente, ma il fratello non ci sta a perdere lo scontro, quindi decide di gettarsi da un dirupo e entrare nel mondo demoniaco.
Questo capitolo termina con Dante che ristruttura il suo ufficio e finalmente gli dà anche un nome, Davil May Cry. Prima di concludersi definitivamente, sullo schermo appare la scena di Vergil che si risveglia dopo la battaglia, il fratello assetato di potere riconosce la strana figura che si trova dinanzi a lui, Mundus, l’acerrimo nemico di Sparda. Purtroppo l’avventura si conclude proprio all’inizio dello scontro tenendoci nascosto cosa sarebbe accaduto.
Devil May Cry – Dante vs Mundus
Non ci è dato sapere quanto tempo sia passato tra il prequel e questo capitolo, però il primo titolo dedicato allo spadaccino demoniaco dai capelli bianchi inizia proprio come era iniziato il capitolo numero tre.
Dante come al solito è dietro la scrivania attendendo un lavoro degno del suo potenziale quando improvvisamente fa la sua comparsa, a bordo di una moto, una donna dai capelli biondi, Trish, arrivata da Dante per proporgli un lavoro, non un lavoro qualsiasi anzi forse è il lavoro che Dante aspettava da una vita, sconfiggere Mundus e impedirgli di conquistare la dimensione degli umani.
Mentre i due si dirigono verso il luogo prestabilito, non passa inosservata la grande somiglianza tra Trish ed Eva, la madre di Dante, il motivo non verrà svelato fino alla fine di questo episodio.
Arrivati al castello di Mallet Island, luogo in cui Mundus trasferisce parte del suo potere per iniziare la conquista della terra, Dante parte alla ricerca del signore delle tenebre, prima di poterlo affrontare però dovrà fare i conti con numerosissimi demoni. Tra questi ce n’è uno in particolare, forse il più potente, che sfida a duello Dante, il suo nome è Angelo Nelo.
Questo addirittura riesce a mettere alle strette il cacciatore di demoni, però alla vista del medaglione sul collo di Dante, Angelo Nelo diventa instabile e decide di dileguarsi lasciando il giocatore con tantissimi dubbi, chi è in realtà questo demone? Perché ha reagito in tale modo dopo aver visto il medaglione di Dante?
Fortunatamente il dilemma sulla sua identità viene svelato durante l’ultimo scontro tra i due, dove Dante ha la meglio. Infatti alla fine del duello, Angelo Nelo lascia cadere un amuleto uguale a quello di dante. Grazie a questo il cacciatore di demoni capisce che si trattava del povero fratello Vergil che purtroppo durante lo scontro con Mundus non solo non riuscì ad avere la meglio, ma venne addirittura soggiogato dal malvagio demone.
Grazie alla seconda parte dell’amuleto, la spada di Dante, la Force Edge, si trasforma e diventa la spada che solo Sparda riusciva a brandire, acquisendo così il potere tanto ambito da Vergil. Ora Dante ha il potere necessario per sconfiggere Mundus, quindi non perde ulteriore tempo e si dirige negli inferi per porre fine a questa follia.
Giunto a destinazione, Dante trova a terra Trish, quando il mezzo demone si avvicina per aiutare la ragazza dai lunghi capelli biondi, un altro demone entra in scena e durante lo scontro con quest’ultimo, Trish si rivela per quello che è in realtà, un’alleata di Mundus che aveva il solo obbiettivo di portare Dante su quest’isola per essere eliminato dai sottoposti del re degli inferi.
Nonostante il suo tradimento, Trish viene risparmiata dal cacciatore di demoni, motivato dalla sua grande somiglianza con la madre. Abbandonata la ragazza, Dante arriva ai piedi dell’imponente statua dedicata a Mundus. In questa stanza il protagonista non può fare a meno di notare Trish crocifissa al muro e sebbene Dante sappia che poteva essere soltanto una distrazione, cade nel tranello e distogliendo l’attenzione dalla statua, Dante viene colpito da Mundus, però, nel momento in cui l’antagonista decide di scagliare il colpo di grazia, Trish si mette in mezzo per salvare Dante.
Alla vista dell’apparente morte di Trish, Dante ritorna alla notte in cui morì la propria madre e in lui si risveglia un potere pazzesco. Preso dalla rabbia il protagonista inizia il duello con lo storico nemico del padre, ma non prima che Mundus gli riveli che Trish era semplicemente una sua creazione, studiata ad hoc per attirare l’attenzione di Dante, spiegando finalmente il motivo per cui lei e Eva si somigliassero così tanto.
Grazie ai poteri donategli dalla spada e dallo spirito del padre, Dante riesce a sconfiggere Mundus senza neanche troppe difficoltà. In seguito il cacciatore di demoni si ritrova nuovamente dentro la stanza in cui giace Trish e decide di lasciare lì l’amuleto completo e la spada di Sparda prima di riprendere la via verso casa.
Ovviamente il capitolo non può finire senza un ultimo spavento, infatti prima di poter fuggire dall’isola, Dante è costretto ad affrontare nuovamente Mundus, però questa volta sarà un po’ più complicato, soprattutto senza il potere del padre. Alla fine però torna inaspettatamente sulla scena Trish, che passa i suoi poteri demoniaci a Dante che grazie a questi riesce a scagliare il colpo decisivo verso Mundus rispedendolo da dove è venuto.
I due protagonisti riescono finalmente a fuggire dall’isola e una volta tornati alla civiltà diventano soci della ditta intestata a Dante, ribattezzandola con il nome di Devil Never Cry.
Devil May Cry 4, l’apparizione di Nero
Per collegare al meglio le vicende raccontate nel primo capitolo con quelle del quarto bisognerebbe andare a dare un’occhiata alla serie animata dedicata al cacciatore di demoni. Nei 12 episodi vediamo che Trish decide di diventare una cacciatrice di demoni freelance e abbandonare temporaneamente l’attività con Dante, infatti è per questo che il protagonista di questa rubrica cambia nuovamente nome alla ditta, ritornando alle proprie origini con il nome di Devil May Cry.
Nel quarto capitolo della saga comunque notiamo che Trish torna da Dante, infatti questo episodio, come sempre, si apre all’interno dell’ufficio con in due ragazzi in compagnia di una faccia nota, Lady. La figlia di Arkham si è diretta verso Dante per chiedergli aiuto, poiché nella città di Fortuna si è insediata una setta nominata “l’ordine della spada” che venera il demone Sparda come una vera e propria divinità, tuttavia l’ordine aveva iniziato a raccogliere oggetti e armi demoniache per uno scopo ancora non specificato.
Dante e Trish quindi si convincono di indagare sulla setta e ognuno prende la propria strada, Trish decide di agire sotto copertura mentre Dante invece sceglie un approccio un po’ più diretto. Dante infatti irrompe nel monastero e senza pensarci due volte spara a Sanctus, l’alto prete dell’ordine.
Durante la cerimonia interrotta dal cacciatore mezzo sangue, troviamo anche Nero, presente lì semplicemente perché invaghito di una ragazza della setta, Kyrie. Nel caos questo ragazzo, con la paura di perdere la ragazza amata, si getta contro Dante e sfodera dei poteri davvero pazzeschi, tra questi il Devil Bringer, il suo braccio demoniaco, ottenuto dopo aver sconfitto dei demoni.
Dante si rende conto dei grandi poteri di Nero, anche se non bastano per sconfiggere il cacciatore di demoni, e cerca di convincerlo che questa setta non è altro che una copertura per qualcosa di pericoloso. Finito il dialogo tra loro, Dante saluta il ragazzo dal braccio demoniaco e riprende la propria strada alla ricerca della Yamato, ormai in possesso della setta.
In questo capitolo il protagonista principale è proprio Nero, infatti il videogiocatore dovrà vestire i suoi panni per dare la caccia a Dante, come ordinato dal fratello di Kyrie, Credo, dopo l’assalto contro l’ordine.
Sfortunatamente per Dante, il primo a prendere possesso della spada è Nero che, dopo averla brandita, viene in possesso dei poteri demoniaci di Vergil. Il mezzo sangue viene a sapere dell’accaduto e intercetta Nero per potersi riprendere la spada, lo scontro tra i due è inevitabile. È inutile dire che il potere di Nero non basta per sconfiggere il nostro protagonista.
Dante comunque capisce che Nero comincia a dubitare della setta di cui fa parte e per questo il mezzo sangue decide di lasciare la spada del fratello al ragazzo, consapevole del fatto che prima o poi sarebbero diventati alleati. Non passa molto tempo infatti prima che Nero venga a conoscenza dei piani dell’ordine, la setta finora ha raccolto le armi demoniache con l’unico scopo di aprire i portali per appropriarsi dei poteri infernali, compresi quelli di Sparda.
Nonostante gli sforzi del giovane ragazzo, Sanctus riesce ad acquisire i poteri tanto agognati facendo emergere un’enorme statua dalle sembianze di Sparda. Inizialmente Sanctus avrebbe voluto assorbire anche la forza di Dante per acquisire appieno i poteri del leggendario demone ma a quanto pare i poteri di Nero bastano e avanzano per raggiungere il suo scopo, questo perché, si viene a scoprire in seguito, il protagonista di questo capitolo è un lontano discendente di Sparda.
Qui finalmente riprendiamo il controllo di Dante che dovrà ripercorrere i passi di Nero per poter raggiungere l’immensa statua utilizzata da Sanctus. Durante il percorso Dante raccoglie numerosissime armi demoniache, compresa la Yamato che utilizzerà per distruggere tutti i portali aperti dal nemico.
Arrivato dinnanzi alla mastodontica statua, Dante ingaggia il duello con Sanctus. Durante questo scontro, Dante riesce a riconsegnare la Yamato al giovane ragazzo incastrato all’interno del cuore della statua. Nero la afferra e riesce finalmente a liberarsi dalla stretta del nemico che incontrerà subito dopo. Come accadde ad Arkham, anche Sanctus non riesce a maneggiare l’immenso potere di Sparda, dando la possibilità a Nero di trafiggerlo con la sua nuova arma.
Anche se c’è voluto qualcosa in più oltre al fendente scagliato con la Yamato, Nero riesce a sconfiggere il nemico acquisendo anche la fiducia di Dante che decide di lasciargli per sempre la spada, considerando che ora è in buone mani, ma soprattutto perché, da come dice Dante, la spada deve rimanere in famiglia. Grazie a queste parole si scopre che Nero non è altri che il figlio di Vergil, questa informazione ce la conferma l’artbook di Devil May Cry che spiega come Vergil sia arrivato a Fortuna e abbia incontrato un’umana con cui ebbe una relazione.
L’incubo continua
Le vicende di Dante e dei suoi compagni non possono certamente finire qui, l’avventura prosegue infatti pochi anni dopo gli avvenimenti di Fortuna, all’interno del quinto capitolo della serie Devil May Cry 5. Su questo titolo, sebbene disponibile su PlayStation 4, Xbox One e PC dall’8 marzo 2019, ho deciso di non soffermarmi affatto, poiché disponibile anche per PlayStation 5 e Xbox Series X, evitando così di fare pesanti spoiler a coloro che hanno deciso di gustarselo sulla next gen.
Quello che dovresti sapere è che all’interno di questo capitolo avrai il piacere di avere al tuo fianco la maggior parte dei personaggi racchiusi all’interno della serie, Vergil compreso sebbene non sarà dalla tua parte.
Magari potremo tornare sulle vicende di Devil May Cry 5 con un altro appuntamento dedicato a Player One, magari trattando del protagonista degli ultimi due episodi della saga, Nero.
Dante, arrogante ma carismatico
Grazie alla lunga serie dedicata al cacciatore di demoni abbiamo potuto osservare il cambiamento di personalità del protagonista tra i vari episodi. Nel capitolo numero tre, quando vestiamo i panni di un Dante giovanissimo, possiamo notare tutto il suo lato strafottente, dovuto forse alla sua giovanissima età e alle poche esperienze affrontate.
Nel primo capitolo invece si può osservare un carattere più maturo, forse a causa dello scontro finale con il fratello e della sua definitiva scomparsa, anche se comunque non esita a mostrare il suo lato smargiasso contro i demoni più docili.
Fortunatamente per i videogamer, Dante ritrova tutta la sua arroganza e la sua leggerezza d’animo all’interno del quarto capitolo, probabilmente perché più sereno grazie alla presenza di Trish, fidata amica nonché sosia di Eva.
Questo forte carisma di Dante gli ha garantito una serie ricca di successi dedicata alla sua vita. Dante infatti originariamente avrebbe dovuto essere il protagonista di Resident Evil 4, ma quando gli ideatori del personaggio finirono di scrivere il suo carattere, la Capcom decise che era talmente carismatico da meritare un titolo tutto suo e così nacque questa fantastica serie.
La storia di Dante certamente non finisce qui quindi sicuramente avremo altre occasioni per parlare di lui, anche perché ci sarebbe davvero molto altro da poter dire a riguardo.