The Unexpected Quest è un gioco di strategia in tempo reale ambientato in un mondo fantasy. Incontreremo maghi, orchi, nani, zombie e chiari riferimenti alla letteratura fantasy come Il Signore degli Anelli e Il Trono di Spade.
Sviluppato dallo studio indipendente russo Rionix e pubblicato da PQube Limited, The Unexpected Quest è disponibile dal 27 novembre 2020 su Steam.
Dopo la tempesta…
In The Unexpected Quest il nostro viaggio inizia insieme a quello di un equipaggio appena naufragato su di un’isola in seguito a una tempesta. Da qui parte l’avventura dei nostri pochi avventurieri alla ricerca di altri sopravvissuti, ma anche all’esplorazione stessa di questa nuova terra. Ben presto faremo il nostro arrivo in un villaggio e saremo catapultati nel “vivo” dell’azione.
Il villaggio, infatti, è attaccato da alcuni zombie. In queste prime fasi del gioco, che non sono nient’altro che un tutorial iniziale, il nostro compito sarà proprio quello di assistere il villaggio aiutandolo a liberarsi degli invasori.
Il vero scopo del nostro equipaggio, però, sarà quello di trovare un modo di contattare Amber, ovvero la loro terra natia, e potervi fare ritorno. Senza addentrarci ulteriormente nello svolgimento della storia, passiamo invece a come viene strutturata la nostra avventura.
Un viaggio… inaspettatamente banale
Premettiamo che The Unexpected Quest è un titolo adatto a giocatori casuali. Infatti, ci troviamo davanti ad un titolo di strategia in tempo reale, un po’ diverso rispetto a quelli a cui siamo abituati.
Per poter combaciare con la trama la nostra avventura sarà strutturata in 8 Capitoli, ognuno dei quali sarà ambientato in un punto diverso poiché in ognuno seguiremo appunto il viaggio dei protagonisti. Ogni nuovo capitolo, dopo una breve sequenza animata introduttiva, si apre con un Diario di bordo che ci introduce la missione. Questo diario ci offre informazioni sul viaggio dei nostri eroi e ci spiega gli obiettivi che dovremo completare.
Per ogni capitolo, infatti, avremo delle missioni principali e delle quest secondarie che spesso però saranno comunque fondamentali per poter proseguire. All’inizio The Unexpected Quest sembra il classico RTS in cui possiamo raccogliere delle risorse (cibo, materiali e oro) e migliorarci costruendo o riparando degli edifici. Gli edifici ci servono, naturalmente a creare nuove unità come i lavoratori e i soldati, oltre che miglioramenti per le stesse unità.
Fin qui tutto bene, ma arriviamo alle prime note dolenti. Gli edifici non possono essere costruiti dove ci pare, ma in dei punti prestabiliti. Questo non accade solo nel tutorial, ma anche nelle fasi successive la mappa possiede dei siti di costruzione predefiniti, limitando in modo massivo la nostra scelta.
Le risorse stesse sono un problema, infatti, da un capitolo all’altro non possiamo accumulare le risorse raccolte in precedenza, ma dovremo ripartire ogni volta da zero. In pratica ogni capitolo è come se fosse una skirmish singola e a fare da collante tra un capitolo e l’altro c’è praticamente solo la trama.
Oltre alle già citate risorse si possono anche recuperare nello scenario altri oggetti. Ad esempio delle pozioni che ci aiutano a curare le nostre truppe. Troveremo anche degli incantesimi che ci permettono in alcuni casi di raccogliere automaticamente più risorse o produrne di più.
Con l’avanzare del gioco si potrà anche ricorrere all’alchimista per produrre noi stessi le pozioni, dopo aver raccolto gli ingredienti necessari. Tutte le risorse che raccogliamo, ma anche materiali e oggetti aggiuntivi saranno mostrati nell’HUD.
I combattimenti
Gli scontri che avverranno tra le nostre truppe e i nemici, tra cui zombie, orchi e ragni, avvengono in maniera del tutto automatica. Quello che dovremo fare sarà solo cliccare sul nemico e verrà inviata una sola unità a combatterlo. Il gioco, quindi, non ci permette nemmeno di scegliere quale soldato inviare in combattimento. Ciò significa che quando ci ritroveremo ad affrontare nemici più forti non potremo far altro che inviare un soldato alla volta (con le conseguenti perdite).
Questo però non costituisce un problema con l’avanzamento del gioco perché l’IA nemica è praticamente inesistente. I nemici, infatti, non faranno mai nulla per attaccarci, ma dovremo essere noi ad andare da loro. Questo fa sì che non si debba nemmeno elaborare una strategia né per la difesa, né tanto meno per l’attacco.
Lo stesso discorso vale per i lavoratori: non possiamo farli spostare a nostro piacimento, ma solo assegnare loro dei compiti. Ad esempio costruire un edificio o raccogliere oggetti e risorse. Anche in questo caso i lavoratori sono inviati in automatico e non dobbiamo selezionare noi le singole unità.
Oltre ai combattimenti ci sono anche degli elementi di puzzle game. Anche in questo caso, però, lasciano molto a desiderare e sono banali da risolvere. Questo fa sì che ad un certo punto la durata stessa dei capitoli dipenda solo dal fatto che ci sono più azioni da compiere per completare gli obiettivi. Le meccaniche però restano sempre uguali, rendono il gioco ripetitivo e finiscono per stancare.
Controlli, grafica e suono
Per spostarci nella mappa possiamo utilizzare le frecce direzionali, WASD, oppure muovere il cursore ai bordi, come in ogni RTS. La nostra visuale sullo scenario è dall’alto, ma la mappa non può essere zoomata né ruotata.
La grafica e il gameplay stesso ricordando un gioco per smartphone (a budget ridotto). La colonna sonora è costituita da melodie che si ripetono a rotazione. L’unica nota di merito è rappresentata dalla presenza degli effetti sonori come il ribollio del pentolone dell’alchimista oppure il tintinnio della fucina. I dialoghi, esclusivi degli intermezzi, non sono doppiati realmente ma i personaggi emettono solo dei “brontolii”.
Nella versione da noi provata, ovvero quella di Steam, il titolo si apre in russo, ma (dopo aver individuato le impostazioni della lingua) si riesce a selezionare anche l’inglese.