Shady Part of Me è un platform-puzzle game sviluppato da Douze Dixièmes e pubblicato da Focus Home Interactive su Nintendo Switch, il 10 dicembre 2020. Il titolo ha fatto il suo debutto in occasione dei Game Awards, tenutosi il 10 dicembre ed è stato reso disponibile subito dopo la presentazione del “Launch Trailer”.
Sinossi: un percorso psicologico tra luce ed ombra
Shady Part of Me ripercorre la vita e i ricordi di una bambina intrappolata in una prigione psicologica dalla quale non riesce più ad uscire. Ripercorrendo sempre lo stesso cammino, in un loop psicologico, la protagonista teme di essere giudicata e osservata dagli altri, spettatori della sua insicurezza e incapacità. Spinta dalla sua stessa ombra, si avventurerà in un viaggio all’interno della sua mente sfidando le sue paure per uscire da questa gabbia che la imprigiona e non le concede di vivere la sua vita in modo spensierato. A guidarla, è la voce calda e confortante di uno psicologo che tenta di offrirle la chiave per evadere dal labirinto onirico costruito dalla bambina stessa, che continua a chiudersi in se stessa rifugiandosi nei suoi preziosi libri.
Gameplay: dal 2D al 3D in un raffinato gioco prospettico
Le meccaniche di gioco di Shady Part of Me sono strettamente legate alle due cooprotagoniste, la bambina e la sua ombra, che si alternano cambiando prospettiva di gioco continuamente. Con un semplice tasto, si passa dalla prospettiva dell’ombra che si muoverà in un mondo 2D dai toni caldi, alla prospettiva della bambina che affronterà le insidie di un mondo 3D dalle tinte fredde e nostalgiche. Il giocatore dovrà interagire con entrambe, servono sia l’una che l’altra per poter proseguire il viaggio onirico del titolo. Il loro inevitabile legame si riflette sia dal punto di vista più strettamente tecnico, con un raffinati puzzle e grattacapi, che dal punto di vista narrativo. In Shady Part of Me, puzzle game e narrativa si intrecciano continuamente riempiendo di significato e significante l’intero gioco.
L’area di gioco si può dunque dividere in due zone immaginarie parallele e duali che collaborano tra loro senza incontrarsi mai. Il giocatore dovrà riflettere molto bene su quale dei due mondi richiamare e in quale momento specifico. Tutto si incastra e combacia alla perfezione come il meccanismo di un orologio. Alle volte, nella parte relativa all’ombra della bambina si affronteranno dei veri e propri cambi di prospettiva che il giocatore dovrà essere bravo a comprendere e cogliere al momento giusto.
Le uniche due piccole pecche del titolo, che in ogni caso non ne intaccano minimamente il valore, sono il ritmo e la fluidità di gioco. Il ritmo del titolo cresce sempre di più ma nella parte finale non abbiamo il giusto climax, sia a livello narrativo che di gameplay. Ci si trova per lo più di fronte un ritmo costante che dà segni di crescita ma che all’ultimo si arrocca su se stesso e non esplode nel modo giusto. La fluidità, che comunque in questo caso è trascurabile, non è sempre performante. L’input dei tasti non risponde immediatamente alla pressione del dito del giocatore, rendendo la risposta dell’animazione un pochino lenta.
La longevità è sufficiente per questo tipo di titolo, dura circa 6-8 ore e questo basta per goderne a pieno, senza avere la sensazione che sia troppo breve o troppo lungo.
La narrazione in Shady Part of Me e il suo significato
Mentre in titoli come Limbo, la narrazione è taciuta lasciando il suo significato completamente all’interpretazione del giocatore, in Shady Part of Me è veicolata da tutti gli elementi che lo compongono e dai brevi dialoghi scambiati tra la bambina, la sua ombra e la voce esterna dello psicologo. In questo modo, il giocatore ha sicuramente più elementi per comprendere il viaggio onirico che sta affrontando. La scelta di alcuni elementi grafici, di gameplay e di dialogo veicolano in modo molto forte il messaggio creando un filo narrativo unico.
A cominciare da ciò che indossa la bambina, ovvero una camicia da notte bianca con le maniche “oversize” che rimanda quasi in modo immediato alla condizione di prigionia fisica e mentale o al sogno. Sembrano indumenti utilizzati in carcere o negli istituti psichiatrici, in base all’immaginario comune. Il gameplay non fa che sottolineare il dualismo tra luce e ombra che corrisponde al malessere della bambina, che non riesce a vivere nella luce e a ricongiungersi alla parte più determinata di sé. La luce non può vivere senza ombra e viceversa. Questo concetto è permeato in tutti i puzzle che il giocatore dovrà affrontare. Già la stessa scelta di puzzle game è perfetta per indicare l’andamento complesso e profondo della realtà psicologica all’interno della mente umana che è fatta da meccanismi che non sempre si incastrano alla perfezione e il cui equilibrio è fortemente labile. La divisione e l’alienamento da sé all’interno del titolo, è spiegato in modo semplice ma profondo e diretto proprio grazie alle meccaniche di gioco per nulla scontate e noiose.
I dialoghi sono molto brevi ma ci aiutano a capire chiaramente il disagio provato dalla bambina; le sue paure, le sue difficoltà e il blocco emotivo che la coinvolge, ma senza svelarci troppo e subito. Ogni frase, scritta sui muri o su particolari oggetti, non è messa lì a caso ma pensata per “entrare in scena” in quel preciso momento, in quella particolare prospettiva con quel sottofondo musicale. Shady Part of Me racconta il dualismo, ma come in un puzzle in cui ogni suo elemento si incastra nel modo giusto fino a creare un quadro narrativo completo e profondo.
L’ambientazione ricorda vagamente Alice in Wonderland sia per gli elementi onirici all’interno del gioco (le carte, i personaggi animati ecc.) sia per il concetto di caduta e di ingresso in un mondo fantastico per la bambina. Un sogno tangibile dal quale lei non riesce a destarsi, ricco di creaturine fantastiche e di oggetti che prendono vita al suo passaggio. Un viaggio nella mente in cui ogni elemento è figurativo rispetto alla realtà che vive.
Grafica e audio
La grafica del titolo è spettacolare. Sia il mondo 2D che 3D non deludono allo sguardo creando quasi due grafiche parallele, la cui intensità e raffinatezza è davvero ammirevole. Il mondo 3D, caratterizzato da tinte prevalentemente sui toni del blu, rimanda alla condizione emotiva labile della bambina ma al contempo ricostruisce alla perfezione questo mondo quasi fiabesco. Libri animati, giocattoli enormi che prendono vita, ponti di carte invitano il giocatore ad entrare in questo sogno e a non volerne più uscire, esattamente come la protagonista.
L’audio è accompagnato dalla deliziosa voce di Hannah Murray attrice che ha partecipato anche al noto telefilm il Trono di Spade e che accompagna tutto il titolo. Il sound è ritmato con la giusta cadenza, moderno e gradevole cambia in base al momento e al paesaggio onirico proposto dal titolo, alle volte alternato anche al passaggio dal mondo dell’ombra a quello della bambina.