Ci risiamo: Dark Souls. Qualche giorno fa ti abbiamo deliziato con un articolo sulle 5 caratteristiche che hanno reso questo videogioco un capolavoro della sua categoria. Oggi, come promesso in quello stesso articolo, approfondiremo 5 brani iconici della colonna sonora curata dal maestro Motoi Sakuraba, ascoltabile per intero su Spotify.
Ora, siamo perfettamente consapevoli che stiamo parlando di una colonna sonora che è iconica e immortale dal primo all’ultimo brano, compresi quelli extra come l’Overture. Tuttavia, abbiamo pensato di redigere questo articolo tenendo a mente il criterio di parlare solo del meglio del meglio, dei diamanti in mezzo agli smeraldi. Ecco, dunque, i 5 brani più iconici ascoltabili in Dark Souls!
5. Prologue
“In the age of Ancients, the world was unformed, shrouded by fog…”
Un aspetto formidabile dei temi musicali di questo gioco è che ogni brano rende perfettamente l’atmosfera e il significato profondo di una certa situazione, narrazione e/o luogo. Prendiamo Prologue, ascoltabile durante l’indimenticabile intro. Quando si parla dei draghi, della nascita del fuoco e della comparsa dei Lord, la musica è cupa, lenta, con toni bassi e continui.
D’improvviso, l’esplosione di epicità durante la guerra con i draghi. I brividi sono inevitabili, dal cavaliere d’argento che impugna la sua spada fino al grido di rabbia e liberazione di Seath il Senzascaglie, con cui culmina la parte epica.
Infine, il tono diventa profondamente malinconico sul finire del filmato, quando viene profetizzato lo spegnimento della fiamma. Davvero magistrale.
4. Firelink Shrine
Ecco quello che è, forse, il brano più malinconico e senza speranza del Dark Souls. Firelink Shrine, ascoltabile durante l’esplorazione del santuario del legame del fuoco, è il suono emesso dal mondo di gioco, dalla sua lore e da quello che, almeno nel primo capitolo della serie, sembra essere il destino del mondo.
Un violoncello rassegnato e lento ci accompagnerà per tutta la permanenza attorno al focolare, costellato di personaggi diversissimi e oscuri. Chi è stanco e disilluso, chi rassegnato, chi ha perso la ragione, chi la perderà, che si illude, chi è un codardo traditore… un quadro di desolazione e miseria perfettamente incorniciato da Firelink Shrine, che comunica come la fine della fiamma e della speranza siano i temi centrali del gioco.
3. Great Grey Wolf Sif
Il tema di una boss battle. In Dark Souls ce sono, ovviamente, tante. Quella incalzante ed esplosiva del Demone Toro, quella lugubre e inquietante di Girandola, quella solenne di Ornstein e Smough… eppure quella ascoltabile durante la battaglia con Sif ha qualcosa di diverso.
Dark Souls è un mondo ambiguo, lo sappiamo e lo abbiamo ripetuto infinite volte. Ciononostante, l’incontro con Sif potrebbe essere un dei pochi momenti in cui l’ambiguità farà spazio a lacrime più che dovute e unilaterali. Staremo chiaramente affrontando una creatura ben lontana dall’essere malvagia, approfittatrice o ambigua. No. Uccideremo un fedele guardiano che protegge la sepoltura del suo amico, solo per proseguire sulla nostra strada.
Il canto lamentoso del coro udibile in questa colonna sonora ben comunica l’intrinseca amarezza del momento. Amarezza magnificata da una cutscene alternativa visibile completando il DLC prima di affrontare Sif. Il lupo di Artorias ci aiuterà a sconfiggere Manus, il padre dell’Abisso. In quel caso, nel caso non fosse stata un boss battle già abbastanza triste, si rischia davvero di piangere lacrime amare e la colonna sonora non fa che facilitare la cosa.
2. Gwyn, Lord of Cinder
Il nome di questo brano è esplicativo del suo significato e contesto. Gwyn, colui che durante l’introduzione viene identificato con l’altisonante apposizione di Lord della Luce Solare è ora un essere vuoto, una creatura fatta di cieca violenza senza scopo. Dark Souls non ha pietà neppure per lui.
La colonna sonora è, quindi, un’altra boss battle theme. Ma, in maniera estremamente più marcata rispetto a Great Grey Wolf Sif, è decisamente fuori dal canone. Note di pianoforte malinconiche, seppur abbastanza incalzanti, ci accompagneranno durante il combattimento con Gwyn. Sembra quasi, e lo è in un certo senso, il tema di un ending, più che di una boss battle.
Essa rende perfettamente quanto beffardo e triste sia stato il destino di un essere potente e rispettato come l’antico lord della luce solare. Dopo il più estremo dei sacrifici, egli diviene, come da titolo del tema, null’altro che Gwyn, Lord of Cinder, il signore della cenere.
1. Nameless Song
Dato il momento in cui questo brano può venire ascoltato e il contesto che lo circonda, Nameless Song può essere visto, assieme a Firelink Shrine ma in maniera più definitiva, la soundtrack più esplicativa di Dark Souls.
Questo tema parte assieme ai riconoscimenti, dopo il finale, qualunque esso sia. Proprio qui sta, secondo me, la chiave di volta per comprendere il senso di questa piccola, ultima parte della colonna sonora. Qualunque sarà la nostra scelta, prolungare la vita della fiamma o allontanarsi divenendo il signore oscuro acclamato dai serpenti primordiali, tutto ciò che il giocatore otterrà sara Nameless Song. Credo sia difficile rendere così bene l’assenza di speranza tramite un canto, eppure Sakuraba ci riesce perfettamente.
Il brano sembra volerci comunicare che tutto ciò che il prescelto non-morto può fare è decidere non il se ma, semplicemente e banalmente, il quando. La fine dell’era del fuoco, della luce, può essere rimandata ma mai evitata, poiché è nella natura stessa di una fiamma l’occorrenza, prima o poi, di uno spegnimento, “…soon the flame will fade and only dark will remain.” Dark Souls riesce ad essere magistrale anche in questo, incorniciando grandiosamente un finale già di per se oscuro e avvolto nel mistero.