PlayStation Cinematic Universe è ciò che potrebbe nascere da queste ultime voci, recentemente confermate, che vogliono l’azienda nipponica Sony intenta a trasporre su grande schermo, ma non solo, le sue più grandi esclusive videoludiche.
Durante un’intervista di CNBC il CEO di Sony Pictures, Tony Vinciquerra, si è pronunciato su di questo e, principalmente, riguardo il discorso “streaming”; affermando che l’azienda ha sì intenzione di produrre serie televisive in streming, ma che vuole comunque mantenere anche l’esclusività di alcune opere per il grande schermo del cinema.
Citando lo stesso Tony Vinciquerra :
“Non cambieremo i piani in corso in alcun modo, non penso ci immetteremo nel territorio delle uscite in contemporanea. Per esempio, i film a grande budget richiedono ancora esclusivamente l’approdo in sala per generare soldi. Detto questo, credo che le finestre – ovvero il periodo che intercorre tra l’uscita in sala di una pellicola e la sua diffusione in streaming – saranno più flessibili.”
Sony verso un PlayStation Cinematic Universe, o PlayStation Productions
Tornando in tema videoludico, ciò che più ci interessa sulla questione è che in programma sono stati confermati tre riadattamenti cinematografici e ben sette trasposizioni sotto forma di serie televisive, tratti dal nostro medium preferito; quali opere nello specifico? Ancora non ci è dato saperlo, magari tra queste sono già compresi i già annunciati The Last of Us (in versione serie televisiva) e Uncharted (film che approderà al cinema, con Tom Holland ad impersonare Nathan Drake).
Sono moltissimi i fan che, speculando sull’argomento, hanno immaginato varie opere riproposte in chiave cinematografica, d’altronde, quasi sempre, quando si parla di esclusive PlayStation la componente narrativa è predominante, cosa che oggettivamente rende il tutto consono allo scopo. Portare su grande schermo una sceneggiatura come quella di Uncharted risulta subito gradevole e verrebbe quasi da pensare “di facile fattura” (non che sia un male).
Il grande pubblico in relazione al PlayStation Cinematic Universe
Quale opinione avrà il grande pubblico di questa iniziativa di Sony? Partendo da una base solida come l’esperienza, sono moltissimi i detrattori scottati da brutti ricordi; sono innumerevoli i casi in cui le trasposizioni cinematografiche, di opere videoludiche, non hanno rispettato minimamente le aspettative o, ancor peggio, hanno snaturato quanto c’era di buono nell’opera originale.
Esempi lampanti come la serie di Resident Evil, partita bene con un primo capitolo su grande schermo ma poi tramutata in una spremitura quasi irrispettosa del brand videoludico, hanno insegnato il pubblico a tenersi a distanza da questo tipo di iniziative. Di esempi ce ne sono molti altri ma non è tutto bianco o nero. Vediamo anche l’altra faccia della medaglia e cerchiamo di tratte una conclusione utile che sia spunto di ragionamento.
La mia opinione sul PlayStation Cinematic Universe
Come detto, noi poveri videogiocatori, abbiamo visto moltissime opere rovinate, una volta allontanate dal loro “habitat originario”. Se pure meno frequenti esistono anche trasposizioni di successo, ad esempio come è stato per il mondo di Pokémon, portato al cinema da quella perla di Pokémon: Detective Pikachu, o per il reboot di Tomb Rider, dove Lara Croft viene rappresentata egregiamente nell’omonimo film da Alicia Vikander.
In buona sostanza, per quanto mi riguarda, sono stato sempre sfavorevole alle trasposizioni cinematografiche di opere videoludiche, ma il dialogo ed il confronto mi hanno fatto comprendere aspetti che prima davo per scontati o che comunque non consideravo in maniera adeguata, ora li condividerò con te, caro lettore.
Inizialmente, una volta appresa la notizia di questo progetto cinematografico di Sony, la mia reazione è stata la seguente:
“perché non investire quelle cifre esorbitanti in videogiochi? Perché non acquisire nuovi studi e finirla subito con quest’era dal remake facile?” e tante altre puerili affermazioni.
Fondamentalmente questo è un’investimento da parte di Sony, che renderà ancora più importante il nostro medium preferito; molte più persone entreranno in contatto con personaggi che hanno accompagnato la nostra fantasia e con i racconti che ci hanno fatto emozionare; anche molte personalità del settore cinematografico entreranno in contatto con questa realtà, cosa che potrebbe portarli a cimentarsi anche nel medium videoludico.
Un esempio è il più recente annuncio di Christopher Nolan che si è dichiarato molto interessato e di voler in futuro lavorare alla sceneggiatura di un videogioco. La mente dietro a giganti come Inception e Tenet, al lavoro su un videogioco, tutto per noi; spero di aver iniziato a rendere l’idea ma se così non fosse, procediamo.
Tornando all’accusa principale che nel mio caso combaciava con quella di molti altri, di conseguenza forse anche con la tua se sei un detrattore di questa iniziativa, “perché Sony piuttosto non investe sui videogiochi?”. Bene, non è da escludere che buona parte degli introiti generati da questi film e queste serie TV vadano ad accrescere l’ecosistema Sony, dandole così la possibilità di acquisire nuovi studi produttivi o chissà che altro.
Concludendo questo flusso di coscienza, personalmente ho trovato molti spunti di riflessione, confrontandomi con altri appassionati, che per l’appunto mi hanno aperto gli occhi verso ciò che potrà essere un futuro roseo per noi appassionati di videogiochi.
Spero di averti fornito un momento di ragionamento o magari di averti dato il “là” per un cambio d’opinione.