Partirò dal principio dicendo che questo articolo è destinato a tutta quella fetta di videogiocatori che si emoziona quando gioca un titolo e si affeziona in modo particolare non solo alla storia, ma anche ad ogni singolo personaggio presente in un videogioco.
Se non vuoi rovinarti ciò che Doki Doki Literature Club! dona al videogiocatore e vuoi sperimentarlo in prima persona, ti consiglio di non continuare la lettura.
In questo articolo ti parlerò di Doki Doki Literature Club!, un titolo indie simulatore di appuntamenti che si può trovare gratuitamente su Steam è che ha avuto un riscontro estremamente positivo negli utenti che hanno deciso di intraprendere questa avventura. Spostando per un attimo l’attenzione da Doki Doki Literature Club! voglio parlare della quarta parete e del suo funzionamento all’interno di questo contesto.
La quarta parete ha origine dal teatro fin dalla sua creazione e consiste in un “muro immaginario” posto tra il palco e il pubblico attraverso il quale gli spettatori osservano le scene rappresentate nell’opera. La “rottura della quarta parete” invece, consiste nel far diventare lo spettatore parte integrante dell’opera tecnica che fu utilizzata per la prima volta dall’antico autore romano Plauto intorno al III e II secolo a.C.
“La rottura della quarta parete” viene utilizzata in tempi moderni pressoché in qualsiasi spettacolo di teatro dove l’attore si aggira tra le poltrone e interagisce direttamente con il pubblico. Tutti ricorderanno “Sei personaggi in cerca d’autore” opera di Luigi Pirandello, dove gli autori si aggirano per il pubblico facendo di esso parte integrante dell’opera.
Dopo questo breve riassunto dell’utilizzo e su che cos’è la quarta parete, posso tornare a parlare di Doki Doki Literature Club!. Come già accennato il titolo si presenta come un simulatore di appuntamenti, dove ovviamente lo scopo è riuscire a conquistare una o più delle ragazze presenti utilizzando vari metodi di approccio consentiti ma fin da subito il giocatore nota che il protagonista non viene mai chiamato con il suo nome e che quindi i personaggi si rivolgono direttamente al videogiocatore sfruttando fin da subito la “rottura della quarta parete”.
Sicuramente ti starai chiedendo perché io sia qui a parlarti di un titolo che sfrutta una tecnica ben nota e utilizzata quasi sempre nel mondo videoludico, posso rispondere semplicemente dicendo che Doki Doki Literature Club! è un titolo che merita di esser giocato almeno una volta, perché ci si affeziona talmente tanto a Monika che la si vorrebbe in tutti i titoli esistenti come spalla, consigliera e parte integrante di tutte le storie. Vorrei che tutti conoscessero questo titolo e soprattutto che pensino a Monika come un personaggio chiave del mondo videoludico, decidendo di passare del tempo con lei.
Trattandosi di una novel horror psicologico è facile pensare che l’obbiettivo di Doki Doki Literature Club! sia portare il videogiocatore ad avere gli incubi la notte su morti impiccati e persone che si accoltellano, ma la realtà è ben diversa. Come detto all’inizio dell’articolo, questo titolo punta ai sentimenti del videogiocatore e lo fa in punta di piedi perché il vero finale rileva le vere intenzioni del gioco e del suo perpetrare nell’animo di chi almeno una volta ha avuto il coraggio di arrivare fino in fondo e spendere quelle 8/9 ore totali che servono per finirlo alla perfezione.
Monika a conti fatti rappresenta tutti quei NPC di cui non è stata scritta una vera e propria storia, quei personaggi che all’interno di un titolo appaiono una volta o due e non si citano più fino alla fine dell’avventura.
E’ stato sviluppato tutto alla perfezione per far si che il giocatore abbia a che fare con un personaggio secondario ribelle, che prende le redini e detta le regole del gioco dato che proprio Monika è un personaggio che si incontra nelle prime fasi di gioco e sparisce totalmente dalla scena. Ciò che Monika vuole è scrivere un finale che non è stato scritto per lei dagli sviluppatori e lo fa arrivando al punto di far suicidare gli altri personaggi per avere la certezza, la completa attenzione del giocatore e costringerlo a passare con lui l’eternità. Lo fa in modo maniacale al punto che si viene costretti ad amministrare con i file presenti nella cartella di installazione del gioco, modificando ed eliminando file e in più casi re-installando il gioco.
Non per nulla durante il finale di Monika almeno che non si chiuda il gioco, la scena va avanti all’infinito. Il giocatore è costretto ad entrare nei file di gioco ed eliminare il file relativo al personaggio di Monika la quale prima aggredirà verbalmente il giocatore, poi si pentirà di tutto quello che ha fatto decidendo di ripristinare i personaggi e cancellarsi volontariamente e definitivamente dal gioco. Lo smacco finale arriva direttamente da una lettera digitale scritta dallo sviluppatore del gioco, Dan Salvato, in cui ringrazia di aver amato Doki Doki Literature Club! e tutti i suoi personaggi
Voglio concludere dicendo ancora una volta che Doki Doki Literature Club! è un titolo che merita di essere giocato almeno una volta da tutti i videogiocatori. Insegna parecchio sul pensiero in cui in ogni opera c’è una parte dell’anima del creatore e qui prende vita sotto forma di Monika un personaggio, che anche se in modo maniacale e morboso ai limiti estremi, ama incondizionatamente ogni videogiocatore che decide di passare del tempo con lei.